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<h1 class="titolo_pagina_newsletter"><span style="color:rgb(204,0,0)">INACCETTABILI PROVOCAZIONI DEL GOVERNO SULL'ARTICOLO 18.
</span><br style="color:rgb(204,0,0)"><span style="color:rgb(204,0,0)">SUSANNA CAMUSSO NON PUO' LIMITARSI AL DISSENSO.</span> </h1>
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<p class="data_notizia_newsletter">(12 Marzo 2012) </p>
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<p class="testo_newsletter">
<br>
<br>Le anticipazioni di stampa sulle misure che il governo intende
varare “in ogni caso” contro l'articolo 18 configurano una provocazione
inaccettabile.
<br>
<br>Abolire il diritto al reintegro per licenziamenti ingiusti motivati
da “crisi economica” o da pretesti “disciplinari”, significa distruggere
l'articolo 18: dando al padronato un potere illimitato di abuso e
sopraffazione. E' un'indecenza. Che non può certo essere “scambiata” con
qualche eventuale manciata di fumo sugli ammortizzatori.
<br>
<br>Susanna Camusso non si illuda: non può sperare in una uscita
indolore dal vicolo cieco in cui si è cacciata, limitandosi ad un
platonico “dissenso”. Non può pensare di difendere nello stesso momento
il mondo del lavoro, il governo che lo calpesta, il PD che sostiene il
governo. La CGIL deve scegliere: abbandonando il tavolo del
mercanteggiamento sui diritti dei lavoratori, promuovendo una
mobilitazione straordinaria contro governo e padronato, rompendo
apertamente col PD e con Napolitano.
<br>
<br>Un dissenso senza mobilitazione sarebbe di fatto una resa
mascherata. Una mobilitazione di sole parole e atti simbolici- fosse
pure ripetuti- sarebbe una farsa. La piazza FIOM del 9 Marzo ha chiesto
di fatto una svolta vera. E ha messo tutti di fronte alle proprie
responsabilità. </p>
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