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<body bgcolor="#FFFFFF" text="#000000">
<font face="Arial">Ma la transizione non esiste nè traumatica ne non
traumatica. Lo si capisce che il lavoro non c'è? e se uno lo perde
il posto di sfruttamento, un altro neanche a volerlo lo trova? Lo
si può anche chiamare monotono ( e ce credo 9 -10 ore in catena di
montaggio sai che palle!) ma oltre tutto anche la monotonia ci
costringono a ritenerla bella per poter campare.<br>
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La transizione ha come presupposto che per ogni cittadino
lavoratore , vi siano almeno due posti di lavoro , non solo! Ma
devono essere della stessa tipologia! Perché se uno fa il
saldatore non è che esce e va a lavorare come elettricista. Vi
devono essere almeno due lavori da saldatori. Così che possa
lasciarne uno e prenderne un altro. Questa è transizione.
Altrimenti significa rimanere disoccupati!<br>
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Si salvano solo quelli della catena di montaggio . Se un
lavoratore fa due movimenti rotatori a destra con la mano destra e
tre a sinistra con la mano sinistra può, con uno stage di qualche
giorno, lasciare il vecchio lavoro e trovarne un altro in cui fa
due movimenti a sinistra con la mano destra e tre movimenti a
destra con la mano sinistra. Loro si che sono lvoratori fortunati.
Ma neanche questo! Perché questi lavori non si trovano più in
Italia. Li fanno ancora questi lavori , nell'est d'europa o in
Cina. Allora la transizione sarà non solo di posto di lavoro , ma
anche di città e nazione.<br>
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La transizione è un modo come un altro per raccontarcela mentre ci
fanno vedere l'ombrello !<br>
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Il 05/02/2012 13.56, matilde ha scritto:<br>
> Solo così può determinarsi una transizione non traumatica. </font><br>
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Il 05/02/2012 13.56, matilde ha scritto:
<blockquote
cite="mid:FCD6998CA3D1419C82C68FA98A4C2A68@acera0bad218bd"
type="cite">Solo così può determinarsi una transizione non
traumatica.
</blockquote>
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