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<h1 class="titolo_pagina_newsletter">NIGERIA E ROMANIA: UNA LEZIONE DI “CONCRETEZZA”. </h1>
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<p class="data_notizia_newsletter">(18 Gennaio 2012) </p>
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<br>In Romania, l'ascesa della protesta sociale di piazza contro le
politiche d'austerità ha costretto il governo a sospendere il varo della
privatizzazione della sanità. In Nigeria, cinque giorni consecutivi di
sciopero generale hanno costretto il governo a ritirare il taglio dei
sussidi della benzina, con la riduzione del 30% del suo prezzo. Ancora
una volta solo la sollevazione popolare e la minaccia della rivoluzione
strappa la concessione di riforme. La verità è che le classi dominanti
conoscono solo il linguaggio della forza, cioè il linguaggio della lotta
di classe. A tutti i soloni riformisti di casa nostra che denunciano le
nostre “astrazioni” rivoluzionarie” nel nome della “concretezza”,
proprio l'esperienza concreta delle cose assegna l'ennesimo schiaffone: i
risultati concreti non sono stati ottenuti con qualche tavolo di
concertazione, o con “tre ore” di sciopero, o con qualche ordinaria
manifestazione. Sono stati ottenuti dalla forza concentrata e dirompente
di una rivolta di massa. Il proletariato nigeriano e i giovani rumeni
hanno qualcosa da insegnare ai lavoratori d'occidente ( a proposito di..
razzismo italico o “padano”). </p>
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