<div style="color:rgb(204,0,0)" class="colbox">
<h1 class="titolo_pagina_newsletter">GRILLO SI SCOPRE A FIANCO DEGLI EVASORI </h1>
</div>
<div class="colbox">
<p class="data_notizia_newsletter">(7 Gennaio 2012) </p>
</div>
<div class="colbox">
<p class="testo_newsletter">Beppe Grillo ha sentito il bisogno di
dichiarare di fatto la propria solidarietà agli evasori di Cortina. “
D'ora in poi dovremo andare in vacanza a Cortina col commercialista, al
posto dell'amante..” protesta Beppe sul proprio Blog. Sollevando per la
prima volta una sacrosanta rivolta di tanta parte dei suoi lettori e
fans.
<br>
<br>Ciò che sta emergendo è il vero volto del Grillo pensiero. Quello di
un ricco borghese che di fronte alla crisi sociale del capitalismo
reagisce col riflesso condizionato del suo mondo: solidarizza col
governo dei banchieri quando torchia gli operai e taglia i servizi (“
Monti deve mettere a posto i conti”), ma protesta sdegnato se gli
chiedono lo scontrino o rovistano nei suoi conti fiscali. Immagino che a
Cortina- che Grillo frequenta- sia questo in effetti il senso comune
di tanti spensierati vacanzieri ( uomini di impresa, giocatori di borsa,
pirati della finanza..) in naturale sodalizio di usi e costumi con i
ricchi commercianti e albergatori del luogo . Ma non è affatto il senso
comune di tanti lavoratori, giovani precari, pensionati, disoccupati
colpiti dalla crisi, che a Cortina non possono andare ( o che a Cortina
vivono da sfruttati) e che avevano cercato nel grillismo un riferimento
alternativo.
<br>
<br>Grillo e qualche suo devoto militante può anche consolarsi
insultandoci sul suo Blog con un linguaggio volgare e “anticomunista”
degno di un Cicchitto qualunque. Ma non può cancellare la verità che sta
emergendo. Che è assai più robusta degli insulti. E che aprirà gli
occhi a tanti giovani in gamba che frequentano il suo movimento.
<br> </p>
</div>
<div style="color:rgb(255,0,0)" class="colbox">
<p class="firma_newsletter"><b>PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI <br></b></p><p class="firma_newsletter"><i style="color:rgb(0,0,0)">Segue un approfondimento del compagno Marco Ferrando</i><br></p><div class="colbox">
<h1 class="titolo_pagina_newsletter"><span style="color:rgb(204,0,0)">I CONTI DEL GRILLO, L'EVASIONE FISCALE, E.. “LA REPUBBLICA DEI SOVIET”
</span><br></h1>
</div>
<div style="color:rgb(0,0,0)" class="colbox">
<p class="data_notizia_newsletter">(6 Gennaio 2012) </p>
</div>
<div style="color:rgb(0,0,0)" class="colbox">
<p class="info_o_sintesi_newsletter">Documento </p>
</div>
<div class="colbox">
<p class="testo_newsletter"><b><span style="color:rgb(0,0,0)">I CONTI DEL GRILLO, L'EVASIONE FISCALE, E.. “LA REPUBBLICA DEI SOVIET”
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">
</span></b><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">Dopo aver aperto al governo Monti, avergli chiesto un incontro, aver
lodato il suo esordio, avergli domandato il “dialogo” con i movimenti (
si ascoltino le registrazioni che sbugiardano le “smentite”), Beppe
Grillo si è scoperto per un attimo oppositore del governo. “Siamo a un
passo dalla Repubblica dei soviet!” ha gridato sdegnato sul suo blog (
20 Dicembre). Qual'è la ragione dello scandalo? Il fatto che il governo
dei banchieri abbia annunciato il controllo fiscale sui conti correnti.
“Non sopporto che i miei conti di persona onesta che paga il fisco
siano a disposizione di centinaia di funzionari. E' un'intollerabile
violazione della privacy” dichiara Grillo. E poi” I grandi evasori non
ricorrono mica ai conti correnti bancari”.
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><b><span style="color:rgb(0,0,0)">GRILLO: UNA CONCEZIONE SINGOLARE DELLA PRIVACY
</span></b><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">Naturalmente è vero- come poi diremo- che la grande evasione ricorre
ad altri metodi e canali. E tuttavia colpisce che lo sdegno di Grillo
per le misure fiscali di Monti, non si indirizzi contro l'imposizione
della IMU sull'abitazione su cui si paga il mutuo, contro l'aumento
dell'IVA, della benzina, di tutte le tariffe pubbliche e bollette,
contro le nuove addizionali IRPEF, contro il fatto che i lavoratori
dipendenti e i pensionati si vedono colpiti persino sul terreno fiscale
dopo aver retto sulle proprie spalle negli ultimi trentanni l'aumento
del 13% delle tasse, a fronte dell'evasione sempre più larga delle
classi proprietarie (e persino della loro detassazione). No. Grillo si
indigna per la possibile violazione della propria privacy di
contocorrentista. E' interessante. Quando si trattava di intercettazioni
Grillo gridava ”intercettatemi pure”: la privacy poteva essere violata
indiscriminatamente. Ma quando si tratta di conti correnti il principio
della privacy torna granitico. Come dire che, secondo Grillo, lo Stato
ha diritto a controllare persino la vita affettiva e personale di un
cittadino(!), ma non la sua regolarità di contribuente. Concezione
singolare, ma non casuale: riflette la classica visione del mondo di un
piccolo borghese arricchito che s'infuria non quando lo Stato torchia i
lavoratori dipendenti, vere bestie da soma del carico fiscale, ma quando
minaccia di mettere il naso nella sua “libertà” di potenziale evasore.
Lì scatta la reazione irrefrenabile contro..”la Repubblica dei Soviet”.
Lì persino Mario Monti, uomo delle banche, diventa lo spettro.. di
Vladimir Lenin, senza alcun timore del ridicolo: soprattutto quando il
piccolo borghese esercita il mestiere di comico.
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">
</span><b><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">IL GOVERNO DEI BANCHIERI NON PUO COMBATTERE UN'EVASIONE GARANTITA DALLE BANCHE
</span></b><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">La nostra visione delle cose è esattamente opposta a quella di
Grillo. Perchè opposta è la ragione sociale e di classe da cui muove.
Non critichiamo il governo dei banchieri perchè “annuncia” a parole la
lotta all'evasione. Ma perchè si limita appunto alle parole o a
iniziative pubblicitarie( Cortina). Perchè usa quelle parole e
iniziative come specchio per allodole per far digerire ai lavoratori
nuovi sacrifici ( incluse altre tasse ). Perchè accetta di fatto
l'evasione di massa degli stessi redditi delle classi proprietarie (
meno dell'1% dichiara più di 100.000 euro l'anno). Perchè un governo
che garantisce l'evasione legale delle grandi ricchezze, rifiutando di
imporre ogni reale patrimoniale, non ha alcuna credibilità quando
minaccia l'evasione illegale. Perchè l'apparato dello Stato, su cui ogni
governo borghese si appoggia, è strutturalmente incapace di combattere
l'evasione, esposto com'è alla endemica corruzione, imprigionato nella
sua burocrazia, spesso oltretutto paralizzato dai suoi stessi tagli di
spesa a risorse e strumenti di controllo tributario ( tra il 2006 e il
2011 il 2000% di controlli fiscali in meno). Perchè il grosso di quel
poco di evasione che accerta non riesce a riscuoterlo ( v. “I soldi
rubati” di Nunzia Penelope”). Perchè oltretutto quel pochissimo che
riscuote dagli evasori scovati ( appena 10 miliardi nel 2011 a fronte di
150 miliardi evasi) lo investe non a favore dei lavoratori ma per
ridurre l'IRAP alle grandi imprese, per ridurre l'IRES ai capitalisti,
per offrire garanzia statale alle banche e pagare gli interessi sul
debito pubblico ai banchieri: a quei banchieri che sono i principali
garanti dell'evasione fiscale del capitale , ma a cui Monti vorrebbe
assegnare, guarda caso, poteri primari in fatto di di
contrasto..all'evasione ( “Siano le banche a informare l'Agenzia delle
Entrate sui movimenti di conto..” recita il Decreto Salva Italia).
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">Qui sta il vero scandalo. Non semplicemente nelle numerose
vessazioni inquisitorie e brutali di Equitalia contro lavoratori,
artigiani, piccoli commercianti indebitati con le banche e condannati
dalla crisi alla rovina. Ma nel fatto che queste vessazioni
intollerabili siano compiute come esattori di uno Stato garante delle
banche; di quelle banche che sono custodi di tutti i traffici,
marchingegni, truffe, raggiri della grande fuga capitalistica dal
fisco: bancarotte tributarie, trader princing, società fantasma,
paradisi offshore, fondi neri e via discorrendo. Di quelle banche che
sono, tanto più in periodo di crisi, il cappio al collo di milioni di
contribuenti onesti.
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><b><span style="color:rgb(0,0,0)">LO STATO BORGHESE HA FALLITO CONTRO L'EVASIONE FISCALE
</span></b><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">Questo Stato ha irreversibilmente fallito contro l'evasione. Gli
stessi dati forniti dalla stampa borghese sono inequivocabili. Negli
ultimi 20 anni di propaganda anti evasione, di annunci storici
“risolutivi”contro gli evasori, di infinite chiacchiere elettorali
contro “chi ruba a tutti noi”, l'evasione fiscale è semplicemente..
quintuplicata. Lo dice testualmente la Corte dei Conti, e la stima è
forse sbagliata per difetto. L'espansione dell'evasione è talmente
grande che lo Stato non riesce neppure a stimarla in cifre definite. Lo
sviluppo del capitale finanziario, la sua espansione mondiale dopo l'89,
la diffusione delle nuove tecnologie informatiche, la precarizzazione
dilagante del lavoro, l'intreccio sempre più vasto tra capitale ”legale”
e criminale, hanno rappresentato nel loro insieme un volano
moltiplicatore inarrestabile dell'evasione dei ricchi. Così è in tutto
il mondo capitalistico, e persino in Germania ( dove l'evasione
accertata è salita nel 2011 a 50 miliardi). Così è sicuramente in
Italia. Per tranquillizzare Beppe Grillo, gli ricordiamo che il
“terribile” sistema tecnologico Serpico contro cui ha inveito non è un
invenzione di Monti. Fu istituito dal primo governo Prodi nel 97,
naturalmente nel nome della “svolta antievasione”. I suoi risultati?
Nulli. Altro che difesa della privacy dei conti correnti dallo Stato..
bolscevico!
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><b><span style="color:rgb(0,0,0)">SOLO MISURE RIVOLUZIONARIE POSSONO STRONCARE L'EVASIONE DEI CAPITALISTI
</span></b><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">La verità è che la stroncatura alla radice dell'evasione fiscale-
all'opposto di quanto pensa Grillo- richiede esattamente misure
anticapitaliste e rivoluzionarie. Attribuzione del reato penale per lo
sfruttamento del lavoro nero e regolarizzazione di tutti i lavoratori,
combinate con la ripartizione del lavoro tra tutti e un grande piano di
nuovo lavoro per opere sociali; controllo capillare, operaio e popolare,
del territorio per scovare ogni forma di evasione fiscale e
contributiva da parte di aziende e speculatori, ad ogni livello ( dalle
aziende fantasma alle milioni di case sfitte neppure registrate);
nazionalizzazione senza indennizzo e sotto il controllo dei lavoratori
di tutte le aziende che evadono fisco e contributi; abolizione del
segreto commerciale, apertura dei libri contabili delle aziende,
controllo operaio e popolare sui conti aziendali; nazionalizzazione
delle banche( senza indennizzo per i grandi azionisti e con la piena
tutela dei piccoli risparmiatori) e loro unificazione in un unica banca
pubblica, sotto controllo sociale. Guerra internazionale ai paradisi
fiscali, a partire dall'esproprio d'autorità delle banche situate a San
Marino, dello IOR vaticano, delle centinaia di filiali in Italia delle
banche offshore, tutte grandi lavanderie di denaro sporco esentasse.
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">Sono queste le prime vere misure da prendere contro l'evasione. La
loro incisività sta nel fatto che colpiscono al cuore il potere delle
banche e che ricorrono alla mobilitazione e alla forza dei lavoratori e
del popolo: uno strumento infinitamente più efficace, più rapido,più
economico,più onesto della somma di Agenzia delle Entrate, Guardia di
Finanza, ed Equitalia ( con le loro infinite lunghezze burocratiche e il
loro carico inseparabile di corruzione e stipendi d'oro). Certo: le
classi dirigenti inorridite griderebbero allo “Stato di Polizia”. Ma uno
“Stato di polizia”della classe lavoratrice contro banchieri e
capitalisti libererebbe milioni di persone dall'usura delle banche,
dalla criminalità fiscale del capitale, dalle vessazioni del SUO Stato. E
sarebbe dunque un fatto di libertà e di democrazia, oggi negata.
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">Resta il fatto che senza queste misure, l'evasione fiscale non sarà
mai domata. E queste misure, a loro volta, possono essere realizzate
solamente da un governo dei lavoratori. Da un governo che si basi
unicamente sulla autorganizzazione democratica delle masse. Da un
governo che rompa con le vecchie classi dominanti e lavori a costruire
un altro ordine sociale: in cui a comandare non sia più una piccola
cricca di industriali e banchieri, ma il mondo del lavoro e la
maggioranza della società. In cui l'intera economia sia riorganizzata in
funzione dei bisogni sociali e non del profitto.
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><b><span style="color:rgb(0,0,0)">LENIN E GRILLO
</span></b><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">Non a caso fu proprio la Repubblica dei Soviet a realizzare
concretamente quelle misure dopo la rivoluzione d'Ottobre , colpendo
alla radice evasione e corruzione della vecchia Russia borghese, e
radendole al suolo. Ai capitalisti e banchieri che si ribellarono, alla
loro stampa inorridita, e.. ai Beppe Grillo dell'epoca che invocavano la
propria privacy, Lenin rispose anticipatamente con parole molto
semplici:
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">” Quando un banchiere pubblica le entrate e le spese di un operaio, i
dati sul salario e la produttività del suo lavoro, nessuno pensa di
vedervi l'intromissione nella vita privata dell'operaio o una
delazione.. E se accadesse l'inverso? Se gli operai e gli impiegati
controllassero le spese dei capitalisti e pubblicassero i loro conti e i
loro dati? Quali grida selvagge contro lo spionaggio e la delazione!..
Quando i capitalisti controllano gli operai, si considera tutto
naturale. Ma quando gli oppressi vogliono controllare gli oppressori,
svelarne le entrate e le uscite, oh no, la borghesia non tollera lo
spionaggio.. La questione si riduce sempre a questa: il dominio della
borghesia è incompatibile con una democrazia vera. E nel XX secolo una
democrazia vera è impossibile se si ha paura di marciare verso il
socialismo” ( Lenin, la Catastrofe imminente e come lottare contro di
essa”- Settembre 1917).
</span><br style="color:rgb(0,0,0)"><span style="color:rgb(0,0,0)">Questa verità è, se possibile, ancor più attuale nel nuovo secolo che si è aperto. Grillo permettendo, naturalmente...
</span><br>
<br></p>
</div>
<div class="colbox">
<p class="firma_newsletter">MARCO FERRANDO <br></p><p class="firma_newsletter"><a href="http://www.pclavoratori.it">http://www.pclavoratori.it</a></p><p class="firma_newsletter"><a href="http://sites.google.com/site/pclbologna">http://sites.google.com/site/pclbologna</a><br>
</p>
</div>
</div>