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<DIV>quote: " lavoratori, pensionati e giovani non accetteranno di pagare i
costi della crisi del capitalismo. "<BR></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>il problema è che i lavoratori non si fanno da loro
la busta paga e l'accredito, idem i pensionati, e moltissimi giovani non se la
aspettano nemmeno. </FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Sulla mobilitazione immediata sono assolutamente
d'accordo ma con parole d'ordine diverse: <STRONG>reddito minimo garantito per
chi non lavora e per raggiungere un livello decente di sostegno di contrasto
alla povertà e all'imbarbarimento del lavoro sottopagato e irregolare.</STRONG>
</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Dato che questo concetto è ormai assodato, e
dichiarata l'intenzione, si dovrebbe <STRONG>premere sull'acceleratore</STRONG>
in questo senso, per dare così fiato all'economia. </FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Le giuste osservazioni sul persistere di privilegi
(pensioni e liquidazioni esagerate ad es.) certamente vanno sostenute perchè
vengano trasferite queste risorse a vantaggio del Fondo di solidarietà per i più
poveri. </FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Il contro mi sembra inapplicabile, lottare
<STRONG>per</STRONG> è urgentissimo: non si può aspettare, come Bonanni
dice. </FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Ciò che temo è una posizione contraria al reddito
minimo perchè di contrasto a posizioni di rendita all'interno degli
stessi sindacati maggioritari. Nel momento in cui CISL scelse di chiamare
associazione e non sindacato l'ALAI (i sindacati non vanno più, si diceva,
meglio chiamarsi associazione per attirare iscrizioni) iniziò l'assalto al
mercato della precarietà da parte di numerose sigle e ora l'unica uscita di
sopravvivenza per queste è che siano proprio le agenzie a gestire le
assunzioni e il ricollocamento specializzandosi sempre più per settori,
sostituendo il generalismo abbastanza inconcludente dei centri per l'impiego.
</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Questo è il loro sbocco futuro, e se leggete bene
il testo Ichino ve ne accorgerete. </FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Personalmente ho sperimentato co.co.pro. e
sonmministrazione e devo dire che con il secondo tipo di impiego sono stata
molto più garantita, ma il problema rimaneva l'ansia da rinnovo e il rischio di
non raggiungere le 52 settimane: se il reddito minimo garantito mi fosse stato
garantito in ogni caso, sarei stata molto più serena nella ricerca di altro
lavoro. Parola d'ordine secondo me dovrebbe essere anche il <STRONG>recupero
della serenità di copertura</STRONG>, che poi significa anche copertura delle
<STRONG>rate di debito</STRONG> verso banche e altri creditori per le spese
necessarie, <STRONG>cosa vista favorevolmente dai banchieri</STRONG>. Su questo
punto saranno naturalmente nostri alleati. </FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Reddito minimo garantito per tutti quindi, la
rivendicazione proponibile e necessaria per uscire dalla crisi.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Matilde </FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV></BODY></HTML>