<div style="color: rgb(204, 0, 0);" class="colbox">
<h1 class="titolo_pagina_newsletter">CONTRO OGNI SOLUZIONE BORGHESE DELLA CRISI POLITICA
<br>PER UNA MOBILITAZIONE INDIPENDENTE DEL MOVIMENTO OPERAIO CONTRO LA NUOVA ANNUNCIATA MACELLERIA
<br>PER IMPORRE UNA SOLUZIONE ANTICAPITALISTA DELLA CRISI SOCIALE </h1>
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<p class="data_notizia_newsletter">(9 Novembre 2011) </p>
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<p class="testo_newsletter">Un Presidente del Consiglio ormai privo di
maggioranza parlamentare ottiene dal Presidente della Repubblica il
permesso non solo di andare avanti, ma di gestire la nuova macelleria
sociale commissionata dai banchieri europei. Mentre le “opposizioni”
parlamentari non solo assicurano preventivamente il loro lasciapassare
alla “legge di stabilità” e al suo ulteriore appesantimento, ma si
candidano a continuare l'opera in nuovo governo di “unità nazionale”
quale supremo garante delle banche, della Commissione Europea, del FMI.
<br>
<br>La verità è che si cerca di ridurre la fine annunciata di Berlusconi
ad un passaggio di testimone tra ceti dirigenti e comitati d'affari dei
poteri forti. In un clima di trasformismo maleodorante, compravendite
parlamentari, compromissioni istituzionali. In cui persino le regole
borghesi del parlamentarismo vengono sacrificate all'urgenza dei
“mercati” e della crisi, pur di continuare a colpire il lavoro, le
pensioni, i servizi sociali. Calpestando la stessa volontà del
referendum di Giugno.
<br>
<br>Non sappiamo se l'operazione in corso, sotto la regia di Napolitano,
avrà successo, o se sfocerà in elezioni anticipate. Ma certo è
un'operazione contro i lavoratori, i giovani, i movimenti di lotta di
questi anni. Chi si è mobilitato per cacciare Berlusconi, non l'ha fatto
nel nome di Draghi, di Monti, della BCE. Quella stessa parte di popolo
di sinistra accorso ad applaudire Bersani il 5 Novembre non lo ha fatto
per ritrovarsi in un governo d'emergenza con il PDL o suoi settori, né
per inchinarsi ai banchieri. Quale che sia lo sbocco della crisi
politica, si conferma una volta di più la natura liberale del PD quale
carta di ricambio della borghesia contro il movimento operaio e contro
tutte le ragioni sociali dell'opposizione.
<br>
<br>Tanto più oggi, le sinistre politiche e sindacali non possono stare a
guardare. Né limitarsi a chiedere elezioni per cercare di essere
imbarcate dal PD in un nuovo vecchio centrosinistra ( confindustriale),
come fanno in forme diverse i gruppi dirigenti di SEL e FDS. O per
essere recuperate stabilmente al tavolo di concertazione con
Confindustria, come fanno i vertici della CGIL. E' ora di finirla con
vecchie compromissioni senza futuro. E' l'ora di una mobilitazione
unitaria e radicale contro ogni soluzione borghese della crisi
politica, per affermare un punto di vista indipendente del movimento
operaio, per fermare la nuova macelleria in gestazione, per trasformare
la crisi del berlusconismo nella cacciata delle classi dirigenti
bancarottiere della seconda Repubblica, e di tutti i loro partiti. Solo
un governo dei lavoratori può liberare l'Italia dalla dittatura del
capitalismo e aprire davvero una pagina nuova per la giovane
generazione. </p>
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