<div style="color: rgb(204, 0, 0);" class="colbox">
<h1 class="titolo_pagina_newsletter">SOLO I LAVORATORI POSSONO “SALVARE L'ITALIA </h1>
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<p class="data_notizia_newsletter">(21 Settembre 2011) </p>
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<p class="info_o_sintesi_newsletter">Nota pubblica PCL </p>
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<p class="testo_newsletter"><b>Capitalisti e banchieri stanno affondando l'Italia. Solo i lavoratori la possono salvare.
</b><br>
<br><b>IL CAPPIO DEL DEBITO PUBBLICO
</b><br>
<br>L'Italia sta affondando per pagare gli interessi alle banche,
interne ed estere, grandi acquirenti dei titoli di stato. Il costo del
debito pubblico è il cappio al collo degli stipendi, dei servizi
sociali, del lavoro: tutto viene sacrificato sull'altare delle banche.
Le quali, mai soddisfatte, continuano ad imporre rendimenti sui titoli
sempre più alti come condizione del loro acquisto. E' una pratica di
usura. Che però invece di essere condannata, diventa il riferimento
centrale dei programmi del governo e dell'”opposizione”: entrambi dediti
a “rassicurare i mercati”, cioè i banchieri, col taglio e la svendita
dei beni comuni. Lungo un piano inclinato senza fine.
<br>
<br>Solo l'irruzione di una rivolta sociale può spezzare questa spirale
di rovina: rifiutando il pagamento del debito pubblico alle banche e
nazionalizzandole. In tutto il mondo il debito pubblico è stato
alimentato dalle banche e dalle imprese: prima con la detassazione dei
loro profitti e patrimoni ( anni 80 e 90), poi col gigantesco soccorso
pubblico da parte degli stati nel momento della crisi. Non possono
essere le vittime sociali di queste politiche a pagare, per la seconda
volta, il conto lasciato dai capitalisti e dai banchieri. Rovesciare la
dittatura dei capitalisti e dei banchieri è la sola via per uscire dalla
crisi. In Italia, in Europa, nel mondo. Ogni altra “soluzione” politica
è semplicemente un inganno, che maschera la difesa del presente.
<br>
<br><b>LA CRISI POLITICA E MORALE DELLA SECONDA REPUBBLICA
</b><br>
<br>In Italia la crisi finanziaria si intreccia sempre più con la crisi
politica e morale delle classi dirigenti. La crisi del berlusconismo sta
precipitando nel gorgo del malaffare e della corruzione pubblica (
bipartisan). Lo stesso governo che impone la più pesante macelleria
sociale del dopoguerra- al servizio degli industriali (art8), dei
banchieri ( costituzionalizzazione del pareggio di bilancio), del
Vaticano ( e dei suoi scandalosi privilegi)- è un comitato d'affari di
impresentabili faccendieri: che scambiano donne con appalti, evadono il
fisco, lucrano soldi pubblici per affari privati. Dentro una vorticosa
guerra per bande che attraversa lo stesso governo e l'intero apparato
dello Stato ( Polizia, Guardia di Finanza, Magistratura, vertici di
aziende pubbliche). La seconda Repubblica è in frantumi.
<br>
<br>Ma ora, gli stessi industriali, banchieri, vescovi che hanno
riscosso i servigi di Berlusconi, si rendono conto che quella barca
affonda, e lavorano a cambiare cavallo. Perchè solo cambiando cavallo
possono continuare la stessa corsa. Ed anzi, solo cambiando cavallo,
possono puntare ad intensificare la propria rapina ai danni dei
lavoratori e del popolo. Questo è lo snodo politico del momento. Non
sappiamo- e nessuno può sapere- i tempi della svolta. Non sappiamo se
prenderà la forma di un governo antioperaio di responsabilità nazionale a
guida Monti, o di un governo di “larghe intese” come chiede Casini, o
di un ricomposto centrosinistra confindustriale dopo una prova
elettorale. Sappiamo solo che il suo programma, in ogni caso, è e sarà
il programma della BCE e dei padroni: nuove centinaia di miliardi da
destinare al pagamento degli interessi alle banche, nuova flessibilità
in uscita per i lavoratori ( licenziamenti), nuova ondata di
privatizzazioni, ulteriore colpo alle pensioni ( elevamento età
pensionabile, cancellazione delle pensioni di anzianità, colpo alla
reversibilità). Così come sappiamo che il PD è e sarà, in ogni caso,
parte decisiva dell'operazione trasformista.
<br>
<br>Come in occasione della crisi della Prima Repubblica, le classi
dominanti cercano di risolvere a proprio vantaggio l'attuale crisi
politica e istituzionale. Va impedito.
<br>
<br><b>SOLO UN GOVERNO DEI LAVORATORI PUO' FARE PULIZIA
</b><br>
<br>Ma può essere impedito solo dall'irruzione sulla scena di una
sollevazione operaia e popolare: che precipiti la crisi di Berlusconi
dal versante delle ragioni del lavoro e spiani la via ad una alternativa
dei lavoratori. L'abbiamo detto e lo ribadiamo: solo la classe operaia e
le più larghe masse possono fare piazza pulita di sfruttamento e
malaffare, e costruire un ordine nuovo della società. Che tagli il
cappio del debito pubblico, espropri le banche ( con garanzia per il
piccolo risparmio), blocchi i licenziamenti, ripartisca il lavoro,
realizzi il controllo dei lavoratori sulla produzione, promuova un
grande piano di piccole opere al servizio del lavoro, dell'ambiente, dei
beni comuni. Un ordine nuovo, in cui a comandare siano i lavoratori e
non i banchieri.
<br>
<br>Questo è il progetto con cui attraverseremo tutte le mobilitazioni
nazionali previste in calendario per l'Autunno, e tutte le lotte e i
movimenti, nelle fabbriche, nelle scuole, sul territorio. Radicandoci in
ogni lotta parziale, anche la più minuta, ma sempre con una prospettiva
generale: l'unità degli sfruttati per un programma anticapitalista ,
per la rivoluzione sociale, per il governo dei lavoratori. </p>
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<p class="firma_newsletter"><b>PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI <br></b></p><p class="firma_newsletter"><b><a href="http://www.pclavoratori.it">http://www.pclavoratori.it</a> - <a href="mailto:info@pclavoratori.it">info@pclavoratori.it</a></b></p>
<p class="firma_newsletter">Sez. prov. di Bologna</p><p class="firma_newsletter"><a href="http://sites.google.com/site/pclbologna">http://sites.google.com/site/pclbologna</a> - <a href="mailto:pcl.bologna@virgilio.it">pcl.bologna@virgilio.it</a><br>
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