<div style="color: rgb(204, 0, 0);" class="colbox">
<h1 class="titolo_pagina_newsletter">LA BATTAGLIA DELLA FIAT DI TERMINI IMERESE
<br>BILANCIO E PROSPETTIVA DI UNA LOTTA. </h1>
</div>
<div class="colbox">
<p class="data_notizia_newsletter">(18 Settembre 2011) </p>
</div>
<div class="colbox">
<p class="testo_newsletter">
<br><b>La lotta dei lavoratori della Fiat di Termini Imerese merita il sostegno di tutto il movimento operaio.
<br></b>
<br>La Fiat sta procedendo all'annunciata chiusura della fabbrica. 1800
operai, incluse le tre aziende dell'indotto, stanno per essere buttati
su una strada. Il progetto di acquisto del faccendiere molisano Di
Risio- già coinvolto nel mancato rilevamento di Fiat Irisbus di
Avellino- è semplicemente una truffa. A questo signore interessa
solamente mettere le mani su 67 milioni di soldi pubblici, non il
rilancio della produzione. E in ogni caso, se anche Di Risio andasse
avanti nell'operazione, 1200 operai a conti fatti resterebbero comunque
senza lavoro. Una tragedia sociale.
<br>
<br>La politica dominante è muta davanti a questa tragedia. Non a caso.
Il governo, come si è visto in finanziaria, si aggrappa a Marchionne per
cercare di sopravvivere ( o resuscitare). Il PD cerca anch'esso il
benestare della Fiat per tornare al governo. Gli Agnelli si servono da
entrambi i forni.
<br>
<br>Così in campo sindacale. Cisl e Uil sono ormai dipendenti di casa
Agnelli. La maggioranza della Cgil ha appena siglato con Confindustria
un ( pessimo) accordo sulle deroghe al contratto nazionale, e cerca di
salvare questo accordo con Marcegaglia dai giochi di Sacconi( art.8).
Per questo evita ogni radicalizzazione dello scontro sociale.
<br>
<br>Solo la Fiom ( e il sindacalismo di base) si oppone realmente alla
Fiat, tenendo aperto un varco prezioso. Ma sconta la scelta sbagliata di
2 anni fa di non procedere alla occupazione degli stabilimenti. Ed oggi
si trova sulla difensiva, in ordine sparso, nelle diverse trincee:
Pomigliano, Mirafiori, Bertone, Irisbus, Sevel, e innanzitutto Termini
Imerese. Dove la Fiom è maggioritaria. E dove l'occupazione della
fabbrica nel 2009, come tanti operai chiedevano, avrebbe potuto
configurare un altro rapporto di forza e un altro scenario nazionale
complessivo.
<br>
<br><b>Ma la battaglia, per quanto difficilissima, non è ancora persa. Alla condizione di realizzare un immediato cambio di rotta.
</b><br>
<br>A Termini Imerese, come in tutti gli stabilimenti Fiat.
<br>Gli operai possono contare solo sulla propria forza. Questo è
l'insegnamento di due anni. Promesse di padroni, politicanti, burocrati e
faccendieri hanno dimostrato di essere solo un inganno. La forte
reazione di lotta degli operai di Termini in questi giorni, con blocchi
di strade e autostrade, è anche una prima ( sacrosanta) risposta a
questo inganno. E' l'unica via per ribaltare la situazione. Nel quadro
della crisi, solo se la lotta operaia pone un problema di ordine
pubblico, può strappare risultati, costringendo padroni e governo a un
passo indietro. Lo dimostra il caso recente della lotta di Fincantieri (
Castellamare e Sestri). Rendere ingovernabile il caso Termini: questo
dev'essere dunque il primo obiettivo della lotta. Mostrare coi fatti che
i lavoratori sono disposti a tutto pur di respingere la distruzione del
proprio lavoro e del proprio futuro. Governo nazionale, vertici Fiat,
giunta Lombardo, partiti dominanti di ogni colore, tutti debbono essere
avvisati, perchè nessuno si illuda.
<br>
<br>Ma essenziale diventa, parallelamente, rompere l'isolamento della
lotta. Se gli operai di Termini Imerese occupassero gli stabilimenti, al
pari delle fabbriche dell'indotto, non solo bloccherebbero lo
smantellamento annunciato degli impianti, ponendosi di traverso
all'operazione Fiat. Ma darebbero un esempio prezioso ai lavoratori
degli altri stabilimenti del gruppo interessati a processi di
ristrutturazione antioperaia. Potrebbero collegarsi all'occupazione in
atto alla Irisbus contro gli stessi padroni ( Fiat e Di Risio).
Darebbero incoraggiamento agli operai di Mirafiori, di Pomigliano, della
Sevel, favorendo l'unificazione della lotta. Attirerebbero l'attenzione
di tutto il movimento operaio, di migliaia di aziende in lotta per il
lavoro, proprio nel momento di massima tensione politica e sociale
nazionale. L'occupazione generale di tutte le aziende che licenziano o
colpiscono i diritti sindacali è il solo modo di unificare il fronte
operaio della resistenza sociale. L'unico modo di reagire all'attacco
dei padroni con una radicalità pari alla loro. L'unico modo di cercare
di vincere.
<br>
<br>Infine va definita una piattaforma unificante della vertenza Fiat.
La proprietà e i suoi Marchionne sono totalmente inaffidabili. Il loro
progetto, sempre più chiaro, è quello di ridimensionare drasticamente la
propria presenza industriale in Italia. La battaglia per la
nazionalizzazione della Fiat, sotto controllo dei lavoratori, diventa
dunque centrale per la difesa del lavoro, e la ripartizione del lavoro. E
può essere una battaglia “popolare”. I lavoratori e la maggioranza
della società italiana hanno già “comprato” di fatto la Fiat, con i
vagoni di soldi pubblici versati dallo Stato agli Agnelli, sotto i
governi di ogni colore. Si tratta di restituire ai lavoratori ciò che è
loro. E di costruire attorno a questo obiettivo una campagna nazionale.
Che richiama l'esigenza di una riorganizzazione anticapitalista
dell'intera società, e di un governo basato sulle ragioni del lavoro.
<br>
<br>Questa svolta complessiva- di azione e di obiettivi- interroga le
responsabilità di tutte le sinistre politiche e sindacali. Il PCL chiede
a tutte le sinistre, a partire dalla Fiom, di fare della battaglia di
Termini Imerese un punto di svolta nazionale. La situazione è
difficilissima. Si può ribaltare solo unendo le forze attorno a una
svolta radicale. Non vi sono alternative reali, se non la rassegnazione a
una sconfitta rovinosa. Quella che gli operai di Termini, come
dimostrano le lotte di questi giorni, non sono disposti ad accettare.
<br>
<br><b>In ogni caso il Partito Comunista dei Lavoratori darà pieno e attivo
sostegno a tutte le azioni di lotta che gli operai di Termini e la Fiom
vorranno intraprendere per difendere il lavoro. Sino in fondo. </b></p>
</div>
<div style="color: rgb(255, 0, 0);" class="colbox">
<p class="firma_newsletter"><b>PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI <br></b></p><p class="firma_newsletter"><b><a href="http://www.pclavoratori.it">http://www.pclavoratori.it</a> - <a href="mailto:info@pclavoratori.it">info@pclavoratori.it</a></b></p>
<p class="firma_newsletter"><b>Sez. prov. di Bologna</b></p><p class="firma_newsletter"><b><a href="http://sites.google.com/site/pclbologna">http://sites.google.com/site/pclbologna</a> - <a href="mailto:pcl.bologna@virgilio.it">pcl.bologna@virgilio.it</a><br>
</b></p>
</div>
<h2 class="titolo_menu_media_newsletter"><br></h2>