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<h1 class="titolo_pagina_newsletter">GRAVE IL SI' DELLA FIOM ALLA EX BERTONE
<br>L'ARRETRAMENTO SUBITO E' IL PREZZO PAGATO A UNA MANCATA SVOLTA GENERALE DELL'AZIONE DI CLASSE. </h1>
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<p class="data_notizia_newsletter">(2 Maggio 2011) </p>
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<p class="testo_newsletter">Il Sì della dirigenza Fiom all'accordo con
Fiat nella ex Bertone segna un arretramento grave del principale
sindacato dell'industria: ben al di là della specifica vicenda di quella
fabbrica.
<br>
<br>Dire Sì alla Fiat “ per non subire il ricatto” significa
contraddire clamorosamente la battaglia di Pomigliano e Mirafiori, e
fare un regalo insperato a tutti gli avversari della Fiom: la
Confindustria, i sindacati asserviti di CISL E UIL, la stessa direzione
della CGIL. Ma non solo.
<br>
<br>La Fiom ha rappresentato nell'ultimo anno una forma di resistenza al
padronato e alla concertazione, e per questo un fatto di
incoraggiamento per milioni di lavoratori: ma senza tradurre questa
resistenza in una linea d'azione unificante e in una prospettiva
radicale complessiva di carattere alternativo per il movimento operaio.
Questa gestione empirica del conflitto paga oggi, nella vicenda ex
Bertone, un prezzo salato, anche nel rapporto con l'immaginario generale
dei lavoratori. Ammainare la bandiera del No a Marchionne non significa
solo disarmare la resistenza negli altri stabilimenti Fiat, ma
disorientare e indebolire la lotta di classe dell'intero movimento
operaio italiano. E questo nel momento di massima difficoltà.
<br>
<br>La verità di bilancio è che non si può reggere isolatamente fabbrica
per fabbrica. Ma questo deve significare generalizzare e radicalizzare
il fronte di lotta, come il nostro partito ha sempre rivendicato; non
ripiegare all'indietro e in ordine sparso.
<br>La svolta del Sì nella ex Bertone dimostra dunque, una volta di più
l'esigenza di una svolta radicale del movimento operaio, oltre la soglia
del sindacalismo tradizionale. Il bivio è sempre più netto: o una
svolta unitaria e radicale per rompere l'assedio, o il rischio di una
Caporetto disastrosa. O si avanza o si arretra: in mezzo al guado non si
può restare.
<br>
<br>Il PCL si batterà sino in fondo per la svolta radicale e complessiva
dell'azione di classe , in piena continuità con la propria battaglia
sindacale e di massa. </p>
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<p><b></b></p><p><b></b></p><p><b><span style="color: rgb(255, 0, 0);">PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI </span><br></b></p><p><b><a href="http://www.pclavoratori.it/" target="_blank">http://www.pclavoratori.it</a> - <a href="mailto:info@pclavoratori.it" target="_blank">info@pclavoratori.it</a></b></p>
<p><b>Sez. provinciale di Bologna</b></p><p><b><a href="http://sites.google.com/site/pclbologna" target="_blank">http://sites.google.com/site/pclbologna</a> - <a href="mailto:pcl.bologna@virgilio.it" target="_blank">pcl.bologna@virgilio.it</a></b></p>
<p><b>Blog del Giornale Comunista dei Lavoratori</b></p><b><a href="http://giornalecomunista.splinder.com/" target="_blank">http://giornalecomunista.splinder.com</a></b>