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<h1>Mayday 2011: Cavalchiamo la tigre della precarietà</h1>
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<p><a rel="attachment wp-att-33661"
href="http://www.precaria.org/mayday-2011-cavalchiamo-la-tigre-della-precarieta.html/mayday2011_web"><img
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title="mayday2011_web"
src="cid:part1.03060704.04030204@eco.unipv.it" alt=""
width="217" height="300"></a>Per dieci anni la Mayday Parade è
stata il primo maggio dei precari e delle precarie: l’espressione
della nostra creatività, il luogo dove ci siamo riconosciuti, dove
abbiamo coltivato le nostre relazioni e i nostri desideri e dove
abbiamo reso visibili la nostra gioia e la nostra rabbia. Decine
di migliaia di precari l’hanno animata, colorata, gridata e
partecipata. Dopo undici anni sappiamo che la Mayday come spazio
di espressione e visibilità, come momento di inclusione e
ricomposizione della precarietà, ha vinto: oggi persino il papa e
il sindacato confederale parlano di precarietà, mentre nelle
piazze la generazione precaria esplode di rabbia. È tempo di
esigere che i nostri desideri diventino realtà.</p>
<p>Stiamo cavalcando la tigre della precarietà, perché viviamo ogni
giorno nell’incertezza ma anche perché sappiamo qual è la nostra
forza. Il governo e l’Europa ci impongono privatizzazioni,
licenziamenti, austerità, tagli, sacrifici. Non temporaneamente,
per effetto della crisi, ma come politica necessaria e senza
alternative per gli anni a venire. Di contro, la condizione
precaria è diventata un soggetto politico autonomo, che crea
azione politica: pone domande, individua soluzioni e sviluppa
conflitto.</p>
<p><span id="more-33660"></span>Vogliamo un reddito di base
universale e incondizionato, sganciato dal contratto di lavoro.
Vogliamo un nuovo welfare fatto di diritti per tutte/i, di accesso
ai beni comuni costituiti da saperi, conoscenza, acqua, servizi
sociali, casa, mobilità sostenibile. Siamo contro la speculazione
e l’Expo 2015 che aggrediscono le nostre città e i nostri
territori, con Milano come banco di prova per le politiche di
cementificazione più aggressive. Chiediamo cittadinanza per i
migranti slegata dal contratto dal lavoro e diritto alla libera
circolazione. Chiediamo la riduzione del caos delle forme
contrattuali, chiediamo più soldi e un salario minimo orario, e
gridiamo con forza che rivogliamo ciò che ci hanno tolto: diritto
alla maternità, alla previdenza, alle ferie. In poche parole,
rivogliamo il diritto alla scelta, contro il ricatto del bisogno e
della paura. Pretendiamo di essere ascoltati.</p>
<p>Vogliamo dirlo ben chiaro al governo, ai vari Marchionne, ai
precarizzatori che abusano della nostra ricattabilità, ai
sindacati concertativi, all’opposizione pavida e di comodo: i
precari e le precarie chiedono l’opposto di quella politica di
sacrifici che volete imporci. Precari e precarie, native e
migranti, saremo in piazza il primo maggio per una Mayday di
festa, di gioia e di rabbia.</p>
<p>Vogliamo che la Mayday si trasformi in un momento di passaggio,
di immaginazione, di relazione e di discussione verso il primo
vero sciopero precario che costruiremo tutti insieme nei prossimi
mesi: vogliamo riprenderci il diritto allo sciopero e usarlo per
reclamare i nostri desideri. Lo sciopero precario sarà lo sciopero
dei precari e uno sciopero nato nella precarietà e rivolto contro
chi ci precarizza.</p>
<p>Immaginate se un giorno i call center non rispondessero alle
chiamate, se i trasporti non funzionassero, se le case editrici
che sfruttano il lavoro precario fossero bloccate, se le fabbriche
chiudessero, se la rete ribollisse di sabotaggi, se gli hacker
fermassero le reti delle grandi aziende, se i precari si
prendessero la casa che non hanno, gli spazi che gli sono negati.
Immaginate se i precari e le precarie incrociassero le braccia,
diventassero finalmente protagonisti e dimostrassero che sono
forti: il paese si bloccherebbe. Di questo parleremo alla Mayday
2011: di come mettere in pratica il primo sciopero precario. Per
farlo servono la tua intelligenza, i tuoi sogni, i tuoi trucchi e
i tuoi sgami.</p>
<p>Vogliamo cavalcare la tigre della precarietà e dimostrare che
tutti insieme possiamo diventare un problema per chi ci sfrutta.
Mayday 2011, verso lo sciopero precario.</p>
<p>Primo maggio 2011, Milano, piazza XXIV Maggio, alle 15<br>
Mayday – da undici anni il primo maggio dei precari e delle
precarie</p>
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</html>