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<h1 class="titolo_pagina_newsletter">IL PCL A MIRAFIORI.
<br> “SOLE 24 ORE” CI ATTACCA. </h1>
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<p class="data_notizia_newsletter">(16 Gennaio 2011) </p>
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<p class="testo_newsletter">Le giornate del referendum di Mirafiori
hanno visto una presenza costante del PCL e della sua sezione torinese.
Il 10-11-12 Gennaio il partito ha coperto tutte le porte e tutti i turni
dello stabilimento Fiat col proprio volantinaggio a favore del No. Il
13 ha partecipato con le proprie bandiere alla grande manifestazione
cittadina promossa dalla Fiom per le vie di Torino. Il 14 e 15- le
giornate del voto- hanno visto una presenza costante del PCL ai cancelli
centrali della porta 2 di Mirafiori, con lo striscione della sezione
“Vito Bisceglie”, in un rapporto di solidarietà e di dialogo con
centinaia di lavoratori e militanti della sinistra presenti. Venerdì la
delegazione Slai Cobas, guidata da Corrado Delle Donne, ha richiesto
l’intervento al proprio microfono di Marco Ferrando- portavoce del PCL-
che ha tenuto un breve comizio, molto ascoltato. Durante i due giorni ( e
una notte) moltissime sono state le occasioni di contatto e di
discussione con delegati operai di Mirafiori e di altre fabbriche, con
“vecchi” compagni operai giunti a portare la solidarietà, con giovani
studenti. Alcuni studenti del Politecnico di Torino- saputa la nostra
presenza a Mirafiori- si sono presentati al presidio per invitare
formalmente il PCL e il suo portavoce all’Assemblea lavoratori-studenti
di Lunedì. Martedì la sezione torinese del PCL tornerà ai cancelli per
volantinare sul risultato del referendum e sulle nostre proposte di
lotta. Molti sono stati i lavoratori che hanno riconosciuto ai nostri
compagni di Torino il merito di una presenza costante ai cancelli
durante l’anno:” Voi venite sempre, non solo quando si vota”. E’ un
apprezzamento che ci fa piacere.
<br>
<br>Innumerevoli sono le osservazioni sul campo tratte dal confronto con
gli operai. Una primeggia su tutte: l’orgoglio operaio per la battaglia
condotta, e un grande spirito di fraternità tra i lavoratori presenti.
Chi ha partecipato alle assemblee di fabbrica di giovedì mattina ha
raccontato di assemblee molto partecipate anche da lavoratori non
sindacalizzati e da iscritti di altri sindacati, e segnate da un alto
tasso di combattività. Non a caso coloro che avevano partecipato alle
assemblee avanzavano previsioni molto “ottimistiche” sull’esito del
voto, escludendo ogni possibilità di “sfondamento “plebiscitario” del
Sì. Naturalmente in questo clima l’esito dello scrutinio nei primi seggi
del montaggio- accolto con grande entusiasmo- ha alimentato
l’aspettativa diffusa di un possibile “miracolo”. Ciò che poi ha
favorito- a scrutinio ultimato- un sentimento di parziale delusione.
Resta un impressione di fondo: la battaglia condotta ha cementato un
sentimento di comunità tra le centinaia di attivisti del No, e di forte
contrapposizione a tutti i nemici incontrati, a partire dai Chiamparino e
Fassino. Nonostante l’estrema difficoltà della lotta e della
prospettiva- a tutti presente- si tratta di un sentimento prezioso, cui
dare una traduzione politica: quella del fronte unico di classe contro
il fronte unico dei partiti padronali; e della generalizzazione e
radicalizzazione della lotta. E’ la proposta che porteremo in piazza il
28 Gennaio.
<br>
<br>Il giorno 14, il quotidiano confindustriale “Sole 24 Ore” – che ha
ripetutamente informato della “presenza di Ferrando” a Mirafiori- ha
attaccato frontalmente il PCL in seconda pagina, imputandogli
l’”incitamento alla rivolta” ed esibendo come “prova” il nostro
comunicato nazionale ( lungamente citato) a favore dell’”occupazione
degli stabilimenti” e dell’”esproprio della Fiat”. Naturalmente
rispondiamo al quotidiano di Confindustria ( sapendo di essere letti)
che non solo non abbiamo nulla da rettificare o “giustificare”, ma che
confermiamo e rilanciamo tanto più oggi quella prospettiva. L’
“esproprio dei 200 parassiti della famiglia Agnelli allargata e del loro
boia di lusso Marchionne” è più che mai l’unica soluzione progressiva
della crisi della Fiat. L’”incitamento alla rivolta” contro gli
sfruttatori è la ragione stessa dell’esistenza del PCL, e la misura
della sua diversità a sinistra. Se gli sfruttatori si “scandalizzano” è
un loro problema. Il nostro è conquistare gli sfruttati. </p>
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<p class="firma_newsletter">PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI <br></p><p class="firma_newsletter"><a href="http://www.pclavoratori.it">http://www.pclavoratori.it</a></p><p class="firma_newsletter"><a href="mailto:info@pclavoratori.it">info@pclavoratori.it</a></p>
<p class="firma_newsletter">Sez. prov. di Bologna</p><p class="firma_newsletter"><a href="http://sites.google.com/site/pclbologna">http://sites.google.com/site/pclbologna</a></p><p class="firma_newsletter"><a href="mailto:pcl.bologna@virgilio.it">pcl.bologna@virgilio.it</a></p>
<p class="firma_newsletter">Blog del Giornale Comunista dei Lavoratori</p><p class="firma_newsletter"><a href="http://giornalecomunista.splinder.com">http://giornalecomunista.splinder.com</a><br></p>
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