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<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- </DIV>
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style="FONT: 10pt arial; BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B>
<A title=dario.mariani@email.it
href="mailto:dario.mariani@email.it">Dario.mariani</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A title=redditolavoro@lists.ecn.org
href="mailto:redditolavoro@lists.ecn.org">redditolavoro@lists.ecn.org</A>
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<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Sunday, December 19, 2010 6:09
PM</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> [Redditolavoro] CRONACA E
SIGNIFICATO DI UNA CRUCIALE FIAMMATA</DIV>
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<DIV style="FONT: 10pt arial">--------- Original Message --------<BR>Da:
"lello voce" <<A
href="mailto:informationguerrilla@yahoo.it">informationguerrilla@yahoo.it</A>><BR>To:
"<A href="mailto:newdada@yahoo.it">newdada@yahoo.it</A>" <<A
href="mailto:newdada@yahoo.it">newdada@yahoo.it</A>><BR>Oggetto:
InformationGuerrilla - CRONACA E SIGNIFICATO DI UNA CRUCIALE
FIAMMATA<BR>Data: 19/12/10 15:40<BR><BR><!-- begin tln_sanitized html -->
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>CRONACA
E SIGNIFICATO DI UNA CRUCIALE FIAMMATA
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>Per
capire cosa di enorme sia realmente accaduto a
Roma martedì 14 dicembre, occorre tornare a
martedì 23 novembre. Il 23/11 è stata infatti la
prova generale del 14/12.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>Quel
giorno, il 23/11, il movimento studentesco
universitario romano, egemonizzato dai
Disobbedienti (i quali, non dimentichiamolo, da
alcuni mesi sono in sodalizio con Sel di
Vendola, e che dal mese di Ottobre hanno dato
vita con la FIOM alla rete «Uniti contro la
crisi» (vedi l’Appello costitutivo), porta in
piazza decine di migliaia di studenti per
protestare contro la "riforma" Gelmini.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>L’indicazione
che danno i capi dei Disobbedienti (indicazione
concordata con pezzi del ceto politico della
sinistra istituzionale e sindacale) è quella di
recarsi sotto il Senato, proprio mentre si vota
la "riforma". Un assedio del Senato tutto
virtuale, infatti non succede nulla di grave. La
stessa presenza delle forze di polizia è scarsa,
e drappelli di manifestanti vengono fatti
giungere fin dentro l’androne del Senato stesso.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>La
partecipazione a quella manifestazione fu
enorme. Al di là delle più rosee aspettative, a
dimostrazione che la rabbia della gioventù
neo-proletaria, cresciuta sottotraccia da un
decennio almeno, da impercettibile comincia a
quagliare in vera e propria protesta.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>Siccome
il grosso dei dimostranti non voleva solo fare
mucchio, da spettatore alla sceneggiata promossa
dai disobbedienti, questo grosso,
inopinatamente, spontaneamente, ha lasciato i
protagonisti della scenda del finto assalto al
Palazzo, e se n’è andato in corteo per il centro
della città, di fatto occupandola.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>Due
i fatti avvenuti: il primo una grande
partecipazione, il secondo, che la gran parte
degli studenti ( ma anche giovani delle borgate
romane, studenti e no, molti provenienti dalle
curve dello stadio ) non ha voluto seguire come
pecore quelli che pensavano di essere alla
"guida" del movimento romano.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>Il
14 è successo questo, ma su una scala di
ampiezza e di radicalità decisamente più ampia e
devastante.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>La
manifestazione del 14/12 è stata promossa dalla
rete «Uniti contro la crisi». Qual’era il vero
obbiettivo dei promotori? Dietro allo slogan di
"assediare il potere" si voleva in verità fare
solo una rumorosa sfilata, che si sarebbe dovuta
concludere tranquillamente a Piazza del Popolo.
La loro recondita speranza? Festeggiare in
piazza, in diretta, la "sfiducia" a Berlusconi,
quindi la sua caduta. Infatti, a parte l’attacco
alla sede della Protezione civile nulla di serio
era accaduto fino all’ingresso in Piazza del
Popolo.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>Tuttavia,
come deve ammettere lo stesso "Manifesto",
l’attacco alla sede della Protezione civile
mette in mostra un fatto "sorprendente": il
manipolo di assalitori viene riaccolto nel
corteo da cui si era staccato, da scroscianti
applausi e grida di giubilo. Un segnale di
quello che avverrà poco dopo, quando dopo l’una
si viene a sapere che Berlusconi, la fiducia,
l’ha invece ottenuta.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>Quando
arriva la "triste" notizia la piazza lascia
esplodere la sua rabbia, lasciando con un palmo
di naso gli architetti della rete «Uniti contro
la crisi».
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>I
Disobbedienti invitano alla calma, dal camion
annunciano che si svolgerà l’assemblea, leggi i
comizi dei soliti noti. La piazza se ne
infischia. In migliaia cominciano ad imboccare
via del Corso, ovvero vogliono dirigersi verso
il Parlamento. La polizia viene colta
impreparata, forse perché, come da accordi coi
promotori, la cosa doveva finire lì, con un
happening per la caduta del governo.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>I
Disobbedienti, «Uniti contro la crisi» hanno
toppato, hanno creduto alle informazioni di PD e
Sel che davano per assolutamente certa la
vittoria della Mozione di Sfiducia. E così
vengono colti del tutto impreparati
dall’esplosione di rabbia della piazza, non di
un manipolo di black bloc, che non si sono
visti, semplicemente perché non c’erano.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>Mentre
scoppiano i primi tafferugli il grosso del
corteo non era infatti nemmeno entrato in Piazza
del Popolo. Mentre i più coraggiosi, in
migliaia, tentano lo sfondamento in Via del
Corso, Via del babbuino, e in Via di Ripetta,
riuscendo a fare diverse centinaia di metri, le
decine di migliaia che stavano affluendo in
piazza, non scappano, non abbandonano il
terreno, premono anzi, dando forza ai più
combattivi.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>Di
qui i tafferugli, la guerriglia, durata alcune
ore, fatta di battaglie campali, spesso vinte
dai dimostranti, in gran parte giovani, giovani
senza appartenenza politica, senza adeguata
preparazione agli scontri. Non la perizia ma il
numero ha fatto la loro forza, e l’evidente
simpatia e sostegno del grosso della
manifestazione.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>A
cosa dunque abbiamo assistito a Roma il 14
dicembre? Allo scoppio spontaneo della rabbia
della gioventù neo-proletaria, al fatto che i
promotori sono stati scavalcati in maniera
oserei dire spettacolare.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>Oggi
giornali e TV, all’inizio, hanno cominciato con
la solita litania dei "provocatori" che hanno
guastato una pacifica manifestazione. Poi hanno
dovuto correggere il tiro, hanno dovuto
ammettere, un po’ tutti, che si è trattato di
un’altra cosa, di un’enorme rivolta giovanile.
Non un manipolo di violenti addestrati allo
scontro, ma migliaia e migliaia di giovani,
spesso giovanissimi, politicamente inesperti e
non intruppati dietro ad alcuna sigla.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>La
casta, il potere, tutti i politicanti, nella
loro autistica autoreferenzialità, si sono dati
all’esecrazione, gridando allo scandalo per
"l’inaudita violenza". Altri, rasentando il
ridicolo hanno parlato di "infiltrazioni". Pur
di negare la realtà, hanno riesumato il
complottismo, parlando di poliziotti in borghese
che avrebbero provocato "il casino". E’ triste
vedere che bel web, anche siti di certo non
amici del potere, siano caduti in questa
trappola. Si vede che non c’erano, e si vede
quanto siano distanti dalla rabbia sociale che
monta. E che è solo all’inizio.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>Non
basta una fiammata a cambiare il corso delle
cose. Ma la fiammata del 14/12 lascerà una
traccia indelebile. E’ il segno che stiamo
entrando in una una fase, e che non ci si entra
tranquillamente, ma per strappi e fratturazioni,
sociali e politiche. Questa fiammata è il segno
che il risveglio sociale, tanto atteso, è in
corso, avanza sotto i nostri occhi. Guai alle
classi dominanti chi non vogliono prenderne
atto. Guai a chi si agita per cambiare la realtà
e pretende di rappresentare un’alternativa, e
tenta di fare finta di niente.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>Quello
che si sta faticosamente mettendo in movimento
non è solo rabbia, contiene incipiente
l’alternativa futura. E, rispondendo a chi in
questo blog si chiedeva "dove stavate compagni
operai?" (vero è che il plotone della FIOM, il
14 /12 a Roma erano poco più di un centinaio),
vorrei rispondere: abbia un po’ di pazienza, non
sono lontani i tempi in cui anche milioni di
lavoratori scenderanno in piazza e smetteranno
di piagnucolare. Sempre sono i giovani i primi a
protestare, ad indicare la strada.
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<DIV
class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>E
questo è il fatto nuovo, come ad Atene, Parigi,
Dublino e Londra, anche a Roma questa strada è
stata indicata. Non sarà questo potere putrido a
potere fermare ciò che si sta mettendo in moto.
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>PiEmme
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>17
Dicembre 2010
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class=yiv812859023yiv374722109yiv52979778spip>dal
blog: <A
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target=_blank>http://sollevazione.blogspot.com</A>
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style="FONT-FAMILY: 'Segoe UI'; COLOR: blue; FONT-SIZE: 20pt">La
redazione di InformationGuerrilla esprime totale
ed affettuosa solidarietà a Mario, Simonetta e
Vincenzo</SPAN></EM></STRONG>
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