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<DIV>E vai col tango! Si moltiplicano gli ostacoli, le gerarchie e i meccanismi
di subordinazione, segmentazione, esclusione nella vita, nel lavoro, nella
potenza del <EM>comune.</EM> In particolare, l’attestato di lingua rappresenta
un nuovo ostacolo al diritto di soggiorno permanente che inaugura anche in
Italia un legame diretto tra diritti e competenza linguistica, accompagnato da
un discorso pubblico che agita sempre più la retorica/mito della conoscenza
della lingua italiana ai fini dell’integrazione dei migranti e che finisce per
legittimare misure e provvedimenti di divieto o selettivi/repressivi (ad esempio
ordinanze comunali contro le insegne dei negozi in lingua straniera, classi
separate-classi ponte per gli alunni che non parlano l’italiano, accordo di
integrazione a punti, ecc) anziché la promozione della diffusione di opportunità
di apprendimento ed uso della lingua italiana. </DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV>e</DIV>
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<H1 style="TEXT-ALIGN: left" dir=ltr><FONT color=#ff0000 size=5>Permesso CE di
lungo periodo - Da oggi per ottenerlo serve l’attestato di lingua</FONT></H1>
<DIV style="TEXT-ALIGN: left" dir=ltr> </DIV>
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<DIV style="TEXT-ALIGN: left" dir=ltr> </DIV>
<H2 style="TEXT-ALIGN: left" dir=ltr><FONT size=4>Nella direzione del
riduzionismo linguistico in un paese plurilingue. Già sorgono i primi problemi,
mentre rimangono irrisolti tutti i vecchi nodi ancora da sciogliere sul rilascio
dell’ex carta di soggiorno</FONT></H2>
<DIV style="TEXT-ALIGN: left" dir=ltr> </DIV>
<DIV style="TEXT-ALIGN: left" dir=ltr> </DIV>
<DIV dir=ltr class=arttesto>
<P class=spip>Entra in vigore dal 9 dicembre l’obbligo di esibire una
attestazione che certifichi un livello di conoscenza della lingua italiana A2
per ottenere il Permesso di Soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.</P>
<P class=spip>La lingua dunque, da straordinario strumento di relazione ed
inserimento degli stranieri, finisce per diventare uno dei tanti requisiti da
dimostrare per accedere al titolo a tempo indeterminato.</P>
<P class=spip>E’ di pochi giorni fa l’<A class=spip_in
href="http://www.meltingpot.org/articolo16086.html">intervista di Melting Pot
Europa a Monica Barni, direttrice del Centro CILS e Professore straordinario di
Linguistica educativa all’Università per Stranieri di Siena</A> in cui la stessa
ricordava come, con l’introduzione del decreto, <I class=spip>"ci si serva della
lingua e della competenza linguistica come funzione di barriera all’accesso,
funzione paradossale rispetto alla natura stessa della lingua che è strumento
formatore di identità attraverso l’interazione sociale"</I>. Un paese sempre più
plurilingue si ritrova invece una risposta istituzionale che va nella direzione
del riduzionismo linguistico. <BR>Non c’è alcuna lineare relazione,alcuna
possibile convergenza, tra l’apprendimento della lingua e l’introduzione di una
verifica esterna imposta, quale requisito obbligatorio per superare il vaglio
dei requisiti per ottenere un permesso di soggiorno.</P>
<P class=spip>Tra le tante previsioni, fermo restando l’impianto generale che
muove il decreto profondamente ingiusto, spicca l’esclusione dalla necessità di
esibire l’attestato ai fini dell’ottenimento del titolo per i soli minori di
anni 14, mentre <STRONG class=spip>sarà necessario essere in possesso
dell’attesatao per quei ragazzi che, nonostante siano minori, abbiano superato i
quattordici anni, con tutto il portato di problematiche e di difficoltà che
questo comporta perchè il diritto di soggiorno del nucleo familiare possa via
via raggiungere una posizione più stabile e meno precaria</STRONG>.</P>
<P class=spip>Intanto sorgono i primi problemi che vanno a sommarsi a quelli che
ormai da tempo caratterizzano il rilascio ed il mantenimento del titolo di lungo
soggiornanti.<BR>In questi giorni si sono susseguiti, in quasi tutte le
province, incontri e summit tra questure, prefetture ed associazioni di
categoria. <BR>I problemi sorgono ovviamente per quanti non si sono
autonomamente attrezzati per ottenere l’attestato frequentando i corsi dei Ctp o
di altri enti negli anni o mesi scorsi. Da più parti viene segnalato infatti
come, sebbene i corsi siano stati attivati, <STRONG class=spip>i primi esami si
potranno sostenere non prima di febbraio o marzo. Questo significa che chi si
trova a proporre l’istanza di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo
periodo in questi giorni, dovrà attendere almeno fino a marzo</STRONG> per
consegnare tutta la documentazione occorrente e successivamente ancora per il
rilascio del titolo.<BR>In molti, agenzie a pagamento comprese, si stanno
attrezzando per stipulare convenzioni ed accordi per accreditarsi e far fronte
ad una domanda che i soli CTP non saranno in grado di soddisfare.</P>
<P class=spip>Ma non è sulle inefficienze o sugli intoppi che va in questo
momento incentrata l’attenzione. L’introduzione di questo nuovo requisito, qui
come in altri paesi europei, propone un salto di qualità nelle modalità di
subordinazione del diritto di soggiorno. Se è vero però che in moltissimi altri
paesi il titolo di lungo soggiorno prevede la necessità di un livello minimo di
alfabetizzazione, è vero anche che questo spesso avviene in contesti
caratterizzati da una stratificazione occupazionale e generazionale
dell’immigrazione di gra lunga diversa da quella che investe il nostro
paese.</P>
<P class=spip>Le associazioni che da anni promuovo scuole di italiano gratuite
per migranti regolari intanto hanno già messo in moto la loro campagna che a
partire dall’introduzione del test di lingua per l’ottenimento del pds CE,
guarda già al più complesso sistema del permesso di soggiorno a punti.<BR>Tanti
gli appelli, tanti i blog seminati in diverse città. Uno in particolare rivolge
un appello a tutte le scuole di italiano del paese per costruire insieme una
nuova mappatura, un nuovo linguaggio dei diritti ed un nuovo percorso comune per
l’enorme ricchezza rappresentata dalle scuole che in questo paese per anni hanno
fatto fronte alla fondamentale esigenza di apprendimento linguistico dei
migranti. <STRONG class=spip>Si tratta del blog <A class=spip_out
href="http://integriamoci.wordpress.com/">Interazione</A> che, promosso dalle
scuole di italiano stesse ed in collaborazione con il Progetto Melting Pot
Europa agiterà nei prossimi mesi il confronto sull’insegnamento della lingua e
la campagna contro la sua deformazione</STRONG>.</P>
<P class=spip>Mentre il Governo si preoccupa di introdurre un nuovo requisito
per l’ottenimento del permesso di soggiorno Ce, rimangono però irrisolti molti
dei problemi che ancora caratterizzano le prassi amministrative e le procedure
che gravitano intorno ad esso.<BR>Ancora infatti vi sono situazioni in cui gli
uffici immigrazione della Questura richiedono la dimostrazione dell’anzianità di
soggiorno (5 anni) quando l’istanza di rilascio viene proposta in favore dei
familiari.<BR>In altri casi si segnala la scorretta richiesta dell’idoneità
dell’alloggio quando l’istanza viene avanzata dal singolo straniero in possesso
di tutti i requisiti.<BR>Vi sono poi difformi e discostanti interpretazioni in
merito al requisito dell’idoneità dell’alloggio quando si è in presenza di figli
minori di anni 14.<BR>In maniera assolutamente vessatoria avviene poi la
richiesta della dimostrazione del requisito del reddito anche al momento
dell’aggiornamento del titolo che invece dovrebbe interessare solo i dati
anagrafici e le fotografie.<BR>Si segnala poi la richiesta di un contratto di
lavoro che superi i 6 mesi per l’accesso al titolo oppure un automatismo
contrario alla giurisprudenza fino ad oggi espressasi nel negare il pds CE di
lungo periodo quando vi è la presenza di condanne.<BR>Prassi in uso in diverse
questure vanno nel senso omettono addirittura la comunicazione degli eventuali
motivi ostativi al rilascio, procedendo senza comunicazioni al rinnovo del mero
titolo di soggiorno in precedenza posseduto, e spesso facendo firmare
dichiarazioni di rinuncia agli stessi interessati.<BR>Ai familiari degli
stranieri in possesso del pds CE che abbiano fatto ingresso attraverso la
procedura di ricongiungimento familiare, non viene rilasciato il titolo
equivalente, ma un normale pds per motivi di famiglia nonostante siano in
possesso di tutti requisit per ottenere il pds CE.<BR>Ancora, in diverse città,
viene inserita la data di scadenza sotto la voce "valido fino al" nonostante il
pds CE sia un titolo a tempo indeterminato, con notevoli disagi conseguenti in
occasione della stipula di contratti, nell’iscrizione al SSN e nella libera
circolazione.<BR>Rimane poi l’incertezza in mertio all’applicazione
dell’articolo 9bis del Testo Unico che prevede la possibilità, per lo straniero
in possesso di un titolo equivalente rilasciato da uno Stato Membro dell’UE, di
richiedere un titolo di soggiorno italiano quando si trattenga per un periodo
superiore ai tre mesi, svolgendo attività lavorativa, con una interpretazione
restrittiva della legge e discostante dagli obbiettivi della Direttiva 109/2003
del Consiglio Europeo.<BR>Vanno poi segnalati diversi problemi legati alla
compilazione delle istanze attraverso il portale immigrazione.</P>
<P class=spip>A proposito del test di lingua vi proponiamo lo speciale di
Melting Pot Europa con il commento degli esperti, le riflessioni, le schede
pratiche e le istruzioni per le procedure.</P>
<P class=spip><IMG class=spip_puce alt=-
src="http://www.meltingpot.org/puce.gif"> <STRONG class=spip>Pds CE
di lungo periodo - Test di italiano anche per i minori? A rischio il diritto
all’unità familiare</STRONG><BR>Entra in vigore oggi il decreto
interministeriale del 4 giugno 2010, introdotto con il pacchetto sicurezza del 9
agosto 2009. Gravissimi i rischi per il diritto all’unità familiare e la tutela
del superiore interesse del fanciullo.<BR><I class=spip>A partire da oggi, 9
dicembre 2010, chi presenterà l’istanza per il rilascio del Permesso Ce per
soggiornanti di lungo (ex carta di soggiorno) periodo dovrà dimostrare di
possedere una conoscenza della lingua italiana pari al livello A2 del quadro di
riferimento europeo. Oltre ad introdurre un pericoloso legame - denunciato anche
da associazioni, scuole di italiano per migranti nonché dalla direttrice del
Centro CILS - tra competenza linguistica e diritti che lascerà nella precarietà
e nell’instabilità giuridica chi non riuscirà a soddisfare questo nuovo
requisito pur avendo maturato l’anzianità del soggiorno ed un reddito adeguato,
il provvedimento complicherà ulteriormente l’accesso ad un titolo di soggiorno a
tempo indeterminato che prevede una gamma di diritti e tutele maggiori rispetto
al "normale" permesso di soggiorno... <A class=spip_in
href="http://www.meltingpot.org/articolo16096.html">continua »</A></I></P>
<P class=spip><IMG class=spip_puce alt=-
src="http://www.meltingpot.org/puce.gif"> <STRONG class=spip>Se la
lingua e la sua verifica diventano strumenti di potere</STRONG><BR>Intervista
alla Prof.ssa Monica Barni, direttrice del Centro CILS, Università per Stranieri
di Siena<BR><I class=spip>Giovedì 9 dicembre entra in vigore il Decreto
interministeriale che introduce la conoscenza della lingua italiana di livello
A2 come ulteriore requisito per la richiesta del Permesso CE per soggiornanti di
lungo periodo.<BR>E’ un nuovo ostacolo al diritto di soggiorno permanente che
inaugura anche in Italia un legame diretto tra diritti e competenza linguistica,
accompagnato da un discorso pubblico che agita sempre più la retorica/mito della
conoscenza della lingua italiana ai fini dell’integrazione dei migranti e che
finisce per legittimare misure e provvedimenti di divieto o selettivi/repressivi
(ad esempio ordinanze comunali contro le insegne dei negozi in lingua straniera,
classi separate-classi ponte per gli alunni che non parlano l’italiano, accordo
di integrazione a punti, ecc) anziché la promozione della diffusione di
opportunità di apprendimento ed uso della lingua italiana... <A class=spip_in
href="http://www.meltingpot.org/articolo16086.html">continua »</A></I></P>
<P class=spip><IMG class=spip_puce alt=-
src="http://www.meltingpot.org/puce.gif"> <STRONG class=spip>Contro
una esistenza a punti</STRONG><BR>Lettera aperta a insegnanti e scuole di
italiano per migranti<BR><I class=spip>E’ iniziato quest’estate l’iter per
l’approvazione dell’Accordo di Integrazione previsto dal Pacchetto Sicurezza,
che introduce un sistema di prove e crediti ai fini dell’ottenimento del
permesso di soggiorno. L’Accordo sperimenta un nuovo ed ulteriore vincolo al
diritto di soggiorno dei migranti sul territorio italiano, subordinandolo al
raggiungimento di competenze ed obiettivi in ogni ambito dell’esistenza, dalla
conoscenza della lingua italiana al raggiungimento di standard abitativi, dalla
conoscenza di non meglio chiarite "regole del vivere civile" fino all’iscrizione
al servizio sanitario. Ogni atto compiuto dal cittadino straniero - da una
semplice infrazione amministrativa all’ottenimento di un titolo di studio,
passando per la stipula di un contratto d’affitto o un mutuo - sarà sottoposto a
verifica e successivamente premiato o sanzionato attraverso un sistema di punti
con cui verrà misurato il suo grado di integrazione e di conseguenza la sua
possibilità di esercitare i propri diritti (che, per inciso, si mantengono
sempre inferiori a quelli dei cittadini italiani)... <A class=spip_in
href="http://www.meltingpot.org/articolo15892.html">continua »</A></I></P>
<P class=spip><IMG class=spip_puce alt=-
src="http://www.meltingpot.org/puce.gif"> <STRONG class=spip>Il
Permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di
soggiorno)</STRONG><BR>Scheda pratica sull’ex carta di soggiorno<BR><I
class=spip>Il Permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo è a
tempo indeterminato, non ha scadenza, non deve essere rinnovato e attribuisce
allo straniero una serie di diritti in più rispetto al permesso di soggiorno. Il
permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo è valido come
documento di identificazione personale per 5 anni. La data di scadenza apposta
sul titolo dunque è riferita alla sola validità quale documento
identificativo.<BR>Chi può chiederlo? Il Permesso di soggiorno CE per
soggiornanti di lungo periodo può essere richiesto dai cittadini stranieri in
possesso dei seguenti requisiti... <A class=spip_in
href="http://www.meltingpot.org/articolo7516.html">continua »</A></I></P>
<P class=spip><IMG class=spip_puce alt=-
src="http://www.meltingpot.org/puce.gif"> <STRONG class=spip>Il test
di lingua italiana</STRONG><BR>Chi deve svolgere il test? Quali sono gli
stranieri che possono farne a meno? In cosa consiste il test di italiano? Cosa
avviene in caso di esito negativo?<BR><I class=spip>L’ art 9, comma 2-bis, del
Testo Unico in materia di Immigrazione, disciplinato dal Decreto del Ministero
dell’Interno del 4 giugno 2010, prevede, tra i requisiti necessari ai fini del
rilascio del pds CE per soggiornanti di lungo periodo, il superamento di un test
di lingua italiana. Non devono sostenere il test i figli minori degli anni
quattordici, anche nati fuori dalmatrimonio, propri e del coniuge, gli stranieri
affetti da gravi limitazioni alla capacità di apprendimento linguistico
derivanti dall’età, da patologie o da handicap, attestate mediante
certificazione rilasciata dalla struttura sanitaria pubblica... <A class=spip_in
href="http://www.meltingpot.org/articolo15951.html">continua »</A></I></P>
<P class=spip><IMG class=spip_puce alt=-
src="http://www.meltingpot.org/puce.gif"> <STRONG class=spip>La
procedura di iscrizione al test di lingua italiana per il rilascio del Permesso
CE per soggiornanti di lungo periodo</STRONG><BR><I class=spip>Le schermate del
sito www.testitaliano.interno.it<BR>La presentazione della domanda. L’iscrizione
al test di lingua dovrà essere inoltrata per via telematica alla prefettura
della provincia dove ha il domicilio chi presenta la domanda di svolgimento del
test, collegandosi al sito www.testitaliano.interno.it (che in realtà rimanda al
portale "nullaostalavoro.interno.it utilizzato per la compilazione delle altre
istanze) e compilando il modulo di domanda.<BR>Il perfezionamento della
procedura. L’istanza presentata on line viene acquisita dal sistema e trasferita
alla prefettura competente. Se la domanda risulta regolare, la prefettura
convoca il richiedente entro 60 giorni dall’istanza, sempre per via telematica,
indicando giorno, ora e luogo del test. In caso di irregolarità o mancanza di
requisiti il sistema genera automaticamente e invia al richiedente una
comunicazione con l’indicazione dei requisiti mancanti per consentire la
rettifica delle informazioni... <A class=spip_in
href="http://www.meltingpot.org/articolo16016.html">continua »</A></I></P>
<P class=spip><IMG class=spip_puce alt=-
src="http://www.meltingpot.org/puce.gif"> <STRONG class=spip>Maroni -
L’integrazione a punti. Non accontentiamoci delle briciole</STRONG><BR><I
class=spip>Il Ministro risponde al question time della Camera. Il testo
dell’accordo alla conferenza unificata. A breve in vigore il test di lingua per
il permesso di soggiorno CE<BR>Il test di lingua per ottenere il permesso di
soggiorno di lungo periodo entrerà in vigore ormai a breve, nella prima decade
di dicembre. Ma è su un’altra questione, ancora più complessa che interviene il
Ministro dell’Interno Maroni durante il question time alla Camera. si tratta
dell’Accordo di integrazione, il sistema a punti introdotto nei confronti dei
nuovi (sempre che ve ne siano) futuri ingressi per lavoro.<BR>Come funzionerà il
sistema, come verrà applicato, quali saranno i suoi punti di forza, quali le
problematiche principali è una discussione che lasciamo al futuro. Si tratta
invece, ora, immediatamente, di comprendere il salto di qualità a cui
l’introduzione del superamento di lingua quale obbligo per il rilascio del pds
CE o per il rinnovo dell’ordinario permesso di soggiorno alludono.... <A
class=spip_in href="http://www.meltingpot.org/articolo15925.html">continua
»</A></I></P>
<P class=spip><IMG class=spip_puce alt=-
src="http://www.meltingpot.org/puce.gif"> <STRONG class=spip>La
lingua non può fare la differenza - Il test di italiano per la carta di
soggiorno</STRONG><BR>di Nicola Grigion, Progetto Melting Pot Europa<BR><I
class=spip>Prima l’Accordo di Integrazione, poi il test di lingua italiana, ed
in futuro (ma certo non vogliamo accorciare i tempi) il contributo tra gli 80 ed
i 200 euro per ogni richiesta del permesso di soggiorno. Sono i regolamenti
attuativi che vanno a completare il quadro normativo disegnato dal pacchetto
sicurezza dallo scorso 8 agosto 2009, rimasti finora in sospeso, ma in procinto
di diventare operativi. L’accordo di integrazione, la previsione del cosiddetto
permesso di soggiorno a punti, si commenta da solo. Si tratta di un meccanismo
vorticoso di creditizzazione non solo dei requisiti di reddito, alloggio, fedina
penale illibata, ma anche e soprattutto di stili di vita, capacità di
apprendimento, condizioni culturali e soggettive che si intrecciano alla
materialità delle difficoltà di inserimento economico e sociale... <A
class=spip_in href="http://www.meltingpot.org/articolo15643.html">continua
»</A></I></P>
<P class=spip><EM></EM> </P>
<P class=spip><EM></EM> </P>
<P class=spip><IMG class=spip_puce alt=-
src="http://www.meltingpot.org/puce.gif"> <A class=spip_out
href="http://integriamoci.wordpress.com/">Il blog Interazione</A> <BR><IMG
class=spip_puce alt=- src="http://www.meltingpot.org/puce.gif"> <A
class=spip_in href="http://www.meltingpot.org/articolo16015.html">La circolare
esplicativa</A> <BR><IMG class=spip_puce alt=-
src="http://www.meltingpot.org/puce.gif"> <A class=spip_in
href="http://www.meltingpot.org/articolo15623.html">Il decreto ministeriale del
4 giugno 2010</A> <BR><IMG class=spip_puce alt=-
src="http://www.meltingpot.org/puce.gif"> <A class=spip_out
href="http://www.meltingpot.org/articolo233.html#7">L’art 9, comma 2<I
class=spip>bis</I> del Testo Unico</A></P></DIV></DIV>
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<DIV><BR><A href="http://www.meltingpot.org/articolo16095.html"><FONT
size=2>http://www.meltingpot.org/articolo16095.html</FONT></A></DIV></BODY></HTML>