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<STYLE></STYLE>
</HEAD>
<BODY bgColor=#ffffff>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Non ho in mano documenti per
negare, come qui sotto si afferma, che «contrariamente a quanto sta succedendo
in Inghilterra, in nessun momento le direzioni sindacali in Francia sono state
scavalcate o sono state minacciate di esserlo». La radicalità e la durata delle
mobilitazioni indicherebbero il contrario. Forse si attribuisce ai sindacati più
importanza di quanta effettivamente hanno, e comunque non è pensabile una cappa
di piombo in grado di controllare completamente la rivolta e i comportamenti
proletari.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Che le centrali sindacali siano,
in ultima analisi, agenzie del capitale non è una scoperta nuova: l'intero ciclo
di lotte dell'operaio massa si è svolto in conflitto con la loro pretesa di
rappresentanza.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Se vogliamo davvero essere
marxisti, più che sui maneggi di questi signori, dovremmo concentrare
l'attenzione sugli elementi di novità, di autorganizzazione, di costruzione di
reti di informazione e cooperazione in seno alla moltitudine, di indipendenza
politica e via di questo passo, sicuramente rintracciabili nel novembre
francese. Altrimenti, si ripete ancora e ancora il copione del gruppo che
detiene il punto di vista più saggio e aderente all'interesse proletario, ma è
puntualmente battuto e reso minoritario.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Indossiamo lenti che ci permettano
di vedere e valorizzare i progressi nel nostro potenziale di resistenza e di
antagonismo!</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">e</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">----- Original Message -----
</FONT></DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial">
<DIV style="BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><FONT
face="Microsoft Sans Serif"><B>From:</B> </FONT><A title=dinoerba@libero.it
href="mailto:dinoerba@libero.it"><FONT
face="Microsoft Sans Serif">dinoerba@libero.it</FONT></A><FONT
face="Microsoft Sans Serif"> </FONT></DIV>
<DIV><FONT face="Microsoft Sans Serif"><B>To:</B> </FONT><A
title=dinoerba@libero.it href="mailto:dinoerba@libero.it"><FONT
face="Microsoft Sans Serif">dinoerba@libero.it</FONT></A><FONT
face="Microsoft Sans Serif"> </FONT></DIV>
<DIV><FONT face="Microsoft Sans Serif"><B>Sent:</B> Wednesday, December 01, 2010
6:54 AM</FONT></DIV>
<DIV><FONT face="Microsoft Sans Serif"><B>Subject:</B> Malgrado l'ostilità dei
salariati (Francia, scioperi contro la riforma delle
pensioni)</FONT></DIV></DIV>
<DIV><FONT size=2><BR><FONT face="Microsoft Sans Serif"></FONT></FONT></DIV>
<BLOCKQUOTE>
<BLOCKQUOTE
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mce_style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; "><FONT
size=2 face="Microsoft Sans Serif">In allegato, un articolo sugli scioperi
contro la riforma delle pensioni in Francia. Descrive un orientamento
governativo-padonal-sindacale, che, in Italia, potrebbe essere seguito dal
prossimo governo di «salvezza nazionale».</FONT></BLOCKQUOTE>
<BLOCKQUOTE
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size=2 face="Microsoft Sans Serif">d.<BR></FONT></BLOCKQUOTE>
<BLOCKQUOTE
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mce_style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; "><FONT
size=2><BR><FONT face="Microsoft Sans Serif"></FONT></FONT></BLOCKQUOTE>
<BLOCKQUOTE
style="TEXT-ALIGN: center; PADDING-BOTTOM: 0px; MARGIN: 0px; PADDING-LEFT: 0px; PADDING-RIGHT: 0px; PADDING-TOP: 0px"
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<DIV><BR><FONT size=2><FONT face="Microsoft Sans Serif"><STRONG><FONT
color=#ff0000><SPAN style="FONT-SIZE: x-large"
mce_style="font-size: x-large;">Malgrado l'ostilità dei
salariati</SPAN></FONT></STRONG></FONT></FONT></DIV><FONT size=2><FONT
face="Microsoft Sans Serif"><STRONG><FONT color=#ff0000><SPAN
style="FONT-SIZE: x-large"
mce_style="font-size: x-large;"></SPAN></FONT></STRONG></FONT></FONT></BLOCKQUOTE>
<BLOCKQUOTE
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<DIV><FONT size=2><FONT face="Microsoft Sans Serif"><STRONG><FONT
color=#ff0000><SPAN style="FONT-SIZE: x-large"
mce_style="font-size: x-large;"></SPAN></FONT></STRONG></FONT></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2><FONT face="Microsoft Sans Serif"><STRONG><FONT
color=#ff0000><SPAN style="FONT-SIZE: x-large"
mce_style="font-size: x-large;"></SPAN> </DIV>
<DIV><BR></DIV></FONT></STRONG></FONT></FONT></BLOCKQUOTE>
<BLOCKQUOTE>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">novembre 2010<BR>
</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><BR><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Francia : malgrado
l'ostilità dei salariati , ma grazie alla complicità degli apparati
sindacali (sostenuti dal PS, il PCF, …) il governo Sarkozy è riuscito nella
sua rapina delle pensioni.<BR> </FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Gli avvenimenti legati
all’adozione della controriforma delle pensioni - "la madre delle riforme "
dixit Sarkozy – hanno fatto scorrere molto inchiostro e non solo in
Francia. Ma, invece di sforzarsi di rivelare la realtà dei fatti,
nella maggior parte dei casi, si sono stampate versioni di pura
fantasia.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"> Per nascondere cosa ?
Per proteggere chi ?</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Non è possibile trarre gli
insegnamenti indispensabili ai lavoratori per prepararsi agli scontri futuri
senza una precisa conoscenza dei fatti reali. Insegnamenti che sarebbero
tanto utili ai lavoratori italiani (o spagnoli, inglesi, …) quanto ai loro
omologhi francesi, tante sono le somiglianze dei problemi politici
incontrati.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Come sempre per i marxisti,
bisogna esaminare i risultati di questi due ultimi mesi della lotta di
classe in Francia da un duplice punto di vista, economico e
politico.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">SARKOZY HA VINTO
...</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Quelli che invitano a "fare
come in Francia" dovrebbero cominciare a riflettere su questo fatto ormai
indiscutibile : la controriforma delle pensioni è stata promulgata (10
novembre) senza che il governo abbia dovuto ritirare alcunché del suo
progetto iniziale. Anzi, il senato ha "arricchito" la legge con un
appuntamento per una nuova tappa nel 2013: la messa in funzione della
pensione a punti, che liquiderebbe radicalmente il sistema a ripartizione
conquistato nel 1945.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">E’ una vittoria incontestabile
per il governo Sarkozy che, spronato dal pungolo della crisi del
capitalismo, la mette immediatamente a profitto per annunciare una nuova
raffica di controriforme: sul lavoro dei giovani, sulla previdenza
sociale... Così il primo ministro Fillon può dichiarare ai deputati
dell’UMP: "…Si esce da questa crisi promulgando la legge, e poi si
propone ai partner sociali di cominciare un dialogo sull’occupazione
giovanile e l’occupazione dei seniores ..." ("Le Monde", 26
ottobre)</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">E’ la ripresa a spron battuto
del metodo con cui, dal 2007, ha conseguito successo dopo successo, fino
alla riforma delle pensioni. Bisogna dunque esaminarlo con
cura.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Per questo, è necessario
tornare al 2000, con la formazione (governo Jospin) d'un « Conseil
d'Orientation des Retraites (pensioni) » (COR)(1) "luogo permanente di studi
e di concertazione tra i principali attori nel campo delle pensioni”
secondo la sua carta costitutiva. A questo COR, al quale i
responsabili dei sindacati operai (CGT, FO, FSU) hanno immediatamente
portato il loro appoggio, si deve la preparazione della legge (2003)
che allinea gli statali al regime generale (40 annualità per una
pensione a regime, invece di 37,5). In seguito ha portato il suo contributo
alla liquidazione dei regimi speciali nei trasporti (SNCF e
RATP).</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Questo avviene sempre alla
stessa maniera :</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">1) Constatazione unanime del
COR: i regimi delle pensioni sono minacciati da un deficit.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">2) A partire da questa
constatazioni tutti ammettono: ci vuole una riforma.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Così si realizza il consenso
che apre la via all’elaborazione finale della legge da parte del
governo.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Ma restava da compiere la cosa
più importante, la rimessa in causa della pensione a 60 anni (spostata a 62)
e 67 anni (invece di 65) per avere una pensione a regime. Sotto la
pressione della crisi economica, Sarkozy annunciava all’inizio dell’anno che
la riforma non poteva più attendere.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Si può giudicare l’intensità e
la continuità delle relazioni direzioni sindacali – governo da questa
risposta del ministro del lavoro Woerth a un giornalista, che gli
domandava se, nell’ultimo periodo, “si erano rotti i ponti” con i sindacati
: "Siamo sempre restati in «filo diretto», con contatti incessanti, anche
quando dicevano di non voler più trattare con noi . » ("Le Monde"). Una
dichiarazione che non è stata seguita da alcune smentita
!</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Neppure lo scandalo Woerth,
che ha messo in piena luce la connivenza tra il grande capitale (L'Oréal,
Mme Bettencourt ),il ministro del lavoro (responsabile della riforma) e
Sarkozy in persona, ha intaccato le buone relazioni tra i dirigenti
sindacali e i rappresentanti del governo, mentre suscitava una profonda
collera tra i salariati.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Del resto, non è il minore dei
paradossi, che questo governo, odiato come raramente accadde nel passato,
possa andare fino in fondo nella realizzazione dei suoi obiettivi. Questo
chiarisce la strategia dell’intersindacale.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">… GRAZIE ALL'INTERSINDACALE E
A … </FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">E’ la CFDT, sindacato giallo
costituito sulla dottrina sociale della chiesa (il corporativismo), a
determinare il contenuto della "l'intersindacale" la cui "unità" serve da
pretesto alle direzione dei sindacati operai per giustificare il loro
allineamento alla difesa degli interessi della borghesia. Un
"programma" chiaramente compendiato nella dichiarazione fondante
dell’intersindacale gennaio 2009): "… Il mercato non risolve
tutti i problemi…"</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Per indicare la misura di ciò
che rappresenta la "direzione politica" della CFDT
nell’intersindacale basta ricordare che nel suo ultimo congresso (primavera
2010), si è apertamente pronunciata per l’allungamento del periodo di
versamento dei contributi per le pensioni, o ancora, dopo il discorso di
Sarkozy del 13 ottobre, che ha aperto alla riforma sul lavoro dei giovani,
il suo segretario nazionale Chérèque ha proposto (25 ottobre) alla
rappresentante del padronato l’apertura di una concertazione su... il lavoro
dei giovani e dei seniores. Una "proposta" salutata il giorno dopo dal
ministro del lavoro e da Fillon (già citato)</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">…LA SUA STRATEGIA PER EVITARE
LO SCONTRO COL GOVERNO</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">DAL 7 SETTEMBRE AL 6 NOVEMBRE
: 8 GIORNI DI LOTTE DISPERSE, INVECE DELLA CENTRALIZZAZIONE CONTRO IL
POTERE</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Il quadro dell’azione
controllato dall’intersindacale è dato dallo striscione di testa delle
manifestazioni, lo stesso in tutta la Francia :</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">"Uniti per la difesa del
lavoro, dei salari, delle pensioni "</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Niente sulla
riforma.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">La mobilitazione contro
il CPE (2006) è l’ultima che ha ottenuto un ripiegamento del governo.
Poiché il governo Villepin aveva creduto di fare a meno della fase della
concertazione, le direzioni sindacali avevano dovuto pronunciarsi per il
ritiro della misura governativa. Ma questa volta, non solo l’esigenza del
ritiro della riforma non è mai apparsa su alcun documento
dell’intersindacale,(2) ma la direzione della CGT, sindacato il cui posto
nelle lotte di classe in Francia è decisivo, si è esplicitamente pronunciata
contro !(3)</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">In conseguenza di questa
scelta "strategica" l'intersindacale ha dedicato una cura minuziosa per
impedire ogni centralizzazione contro il governo delle forze disponibili
nella classe operaia e tra i giovani.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Dal 2 Luglio, a proposito
dell’apertura della discussione sul progetto di riforma alla’Assemblea
Nazionale in settembre, B.Thibaut ha escluso ogni possibilità di convocare
una manifestazione nazionale a Parigi.(4) Quanto alla prospettiva di
sciopero generale, è stata ugualmente scartata nell’”unità” delle direzioni
sindacali. Così B.Thibaut in un’intervista del 6 ottobre citata (con
piacere ) da "boursier.com" : " Il leader della CGT ha del resto respinto
ogni appello allo sciopero generale . "Non è mai stato praticato nella
storia sociale del nostro paese (...) E’ uno slogan per me
completamente assurdo,astruso. Non corrisponde alle pratiche attraverso le
quali si perviene ad elevare il livello dei rapporti di forza” ha
dichiarato.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Poiché Thibaut ha ironizzato
sugli "appelli incantatori allo sciopero generale " dei quali il suo
compare di FO si sarebbe reso colpevole, quest’ultimo risponde: "
Bisognerebbe che Bernard Thibaut ripassasse i classici. Non ho
mai chiamato allo sciopero generale, che in Francia ha una connotazione
particolare. In ogni modo, questo tipo d’azione evidentemente non funziona
quando viene unicamente dai dirigenti delle centrali e ed è emanato da
un solo sindacato ".</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Dopo le manifestazioni del 7
settembre si era al momento decisivo, dato che il voto all’Assemblea
nazionale doveva avvenire il 15. Ma l’intersindacale riunita l’8 ha
convocato nuove manifestazioni per il … 23 settembre. Per il 15 invitano i
lavoratori che lo desiderano a recarsi in delegazione alle sedi dei deputati
nelle loro circoscrizioni, mentre questi sono a Parigi per il voto
!!!</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Malgrado tutto, le
manifestazioni del 23 settembre sono ancora molto seguite, e
allora la strategia per evitare lo scontro col governo si arricchisce di una
nuova arma di divisione di massa : l'appello allo sciopero
rinnovabile.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">LA TRUFFA DELLO SCIOPERO
RINNOVABILE</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Cos’è lo sciopero rinnovabile?
E’ uno sciopero deciso settore per settore e "rinnovato” o no al contempo.
E’ lo sciopero settore per settore, la polverizzazione, il contrario dello
sciopero generale, di cui si è visto che ne pensavano i dirigenti
dalla CGT e della FO.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Con questa parola d’ordine si
compie una vera mistificazione. Nella scuola, ad esempio, il personale
scottato da un’avventura analoga nel 2003 – che l’aveva condotto alla
disfatta - ha rifiutato massicciamente di lasciarsi coinvolgere.
Poco importanza hanno le riunioni dipartimentali di poche decine di
militanti vicini agli apparati, (principalmente del SUD e del NPA) si
autobattezzano assemblee generali e votano lo sciopero rinnovabile che
mobiliterà per un giorno o due un pugno di colleghi in un’infima quantità di
istituti.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Bisogna riconoscere che, a
parte i settori delle raffinerie, i macchinisti, i portuali (i gruisti), gli
spazzini di Marsiglia, il personale delle mense scolastiche delle scuole
elementari – nella maggior parte in sciopero per rivendicazioni specifiche -
non ci sarà alcun eco a questo appello.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Ma il baccano attorno allo
sciopero rinnovabile e ad azioni diverse di "blocco" che
mobilitano un pugno di funzionari sindacali, era indispensabile per cercare
di nascondere il tradimento delle direzioni sindacali.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Bisognerebbe parlare anche
dell’inizio di un movimento dei giovani terminato con le vacanze di
Ognissanti. Ma bisogna immediatamente precisare che il governo ha avuto le
mani libere per bastonare i liceali – organizzando vere provocazioni
alla Cossiga – e precettare gli scioperanti delle raffinerie (senza
precedenti dal 1963).</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">La risposta
dell’intersindacale alla precettazione è in questo brano del comunicato del
21 ottobre: " …Chiamano le loro organizzazioni territoriali, le imprese, le
amministrazioni a proseguire le iniziative unitarie. Veglieranno sul
rispetto dei beni e delle persone …" Si apprezzerà particolarmente l’ultima
frase, degna di un ministro dell’interno, che protegge la proprietà
capitalista e la « libertà del lavoro » contro il diritto di sciopero.
Certamente gli studenti inglesi non hanno obbedito a questa consegna
invadendo i locali dei tories.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Ma, contrariamente a quanto
sta succedendo in Inghilterra, in nessun momento le direzioni sindacali in
Francia sono state scavalcate o sono state minacciate di
esserlo.(5)</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Bisogna sottolineare il
sostegno che hanno dato loro il PS, il PCF e la cosiddetta “l’estrema
sinistra”. Una posizione assai ben riassunta da JL Mélanchon,(6)
leader del « Parti de Gauche » che, nel momento in cui si esprime un
malcontento nelle organizzazioni sindacali (in particolare nella
CGT) scrive sul suo blog: " Non ho intenzione di pronunciarmi sul valore
delle consegne sindacali … Sono desolato quando leggo questi commenti
rabbiosi e persino insultanti contro le direzioni sindacali, « burocrati »,
e così via.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Soprattutto accompagnati da
glosse interminabili sul fatto che solo questa o quella forma d’azione può
permettere di vincere e tutte le altre non servirebbero a niente ." (11
settembre)</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Di fronte alla telecamera
aggiungerà: "silenzio nei ranghi ". Aggiungiamo comunque la conclusione del
comunicato del NPA dell’ 8 settembre : "Bisogna continuare il movimento, far
leva sulle nuove giornate annunciate dall’intersindacale nazionale e dalle
intersindacali locali per potere strutturare la lotta in profondità su tutto
il territorio, nelle maggior parte possibile dei settori
professionali... La questione della rinnovabilità si sta discutendo in
numerose località ."</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Quanto ad Arlette Laguiller
(Lutte ouvrière) scrive : " … Le centrali sindacali, con i loro appelli
successivi a manifestare, hanno permesso al movimento di aver luogo. I
militanti sindacali e i lavoratori coscienti hanno fatto il lavoro perché il
movimento si sviluppi... " (comunicato dell’ 8 novembre).</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">SOLO LA VERITA’ E’
RIVOLUZIONARIA</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Dopo un movimento impotente a
costringere il governo alla ritirata, la tendenza a moltiplicare i
proclami sul tema "la lotta continua … tutto può essere rimesso in causa …"
– cioè a negare la sconfitta – è un fenomeno assai banale e non
disinteressato.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Si ricordano reazioni
completamente analoghe dopo l’adozione della legge Gelmini nel 2008. In
genere sono ispirate da gruppi o da organizzazioni che, coscientemente o no,
si rifiutano di caratterizzare gli ostacoli con i quali i lavoratori e i
giovani devono confrontarsi.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Ora, questi ultimi non hanno
bisogno di iniezioni di ottimismo, ma di trarre fino in fondo le lezioni
sulla base di un bilancio lucido della realtà.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Marx diceva che la cosa più
importante in una lotta non era il risultato economico, ma la presa di
coscienza.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Negare la sconfitta è
precisamente proibirsi ogni presa di coscienza dei problemi da
risolvere.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Ancora una volta gli
avvenimenti delle ultime settimane in Francia ci dicono che, per preparare
uno scontro che rimetta in causa la raffica di misure antioperaie
precipitate dal corso inesorabile della crisi del capitalismo,
l’organizzazione della lotta per la rottura dei sindacati con la borghesia,
per la rottura della concertazione, è un compito centrale.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Non si può pretendere di
contribuire alla costruzione di un partito operaio rivoluzionario se vi si
rinuncia.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">Jean-Louis
Roussely</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">26 novembre
2010<BR> </FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">note:</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">(1) L'attuale presidente del
COR, R.Hadas Lebel è consigliere di stato, ex consigliere tecnico dei primi
ministri Messmer, Chirac, Barre, ex segretario generale del gruppo Elf
Aquitaine e ex presidente della commissione giuridica del Medef
(l'organizzazione del padronato francese).</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif"></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">(2) Così l'appello
dell’intersindacale del 21 ottobre si conclude con la formula: "Le
organizzazioni sindacali chiedono solennemente al governo e ai parlamentari
di non adottare questa riforma nello stato ."</FONT></DIV>
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<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">(3) Il 2 luglio, nell’incontro
sulla "pensione" della CGT : " Bernard Thibaut ha specificato che il
segretario di FO condiziona la partecipazione del suo sindacato alla
giornata del 7 settembre all’esigenza del ritiro della legge. Bernard ha …
insistito sul carattere strategico di questa questione. Chiedendo il ritiro,
ci si impedirebbe di apprezzare i primi risultati della mobilitazione... …"
(sottolineato nel rendiconto ufficiale della riunione ).</FONT></DIV>
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<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">(4) " (B.Thibaut) ha infine
aggiunto che, se niente s’era deciso o scartato riguardo al seguito,…,
l'eventualità d'una manifestazione nazionale a Parigi non era presa in
considerazione (sottolineato nel resoconto della riunione della CGT del 2
luglio già citata) ). In un’intervista a "l'Humanité" del 6 novembre
confessa :<BR>"... Oggi c’è l’unanimità sindacale, non per rimettere in
causa la legittimità istituzionale dei rappresentanti del popolo, ma per
considerare che essi non possono legiferare ignorando ciò che giustamente il
popolo dice... " Osar dire che non possono ignorare ciò che dice il popolo
dopo che quelli hanno votato tutto è il massimo ! Ma ciò ci permette di far
capire che rispettare la legittimità istituzionale dell’Assemblea nazionale
vuol dire rinunciare in anticipo a imporle di rinunciare ai suoi disastrosi
progetti.</FONT></DIV>
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<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">(5) "… Le organizzazioni
sindacali considerano oggi che niente è deciso e chiamano tutti i lavoratori
del settore pubblico e di quello privato, i disoccupati, i giovani e i
pensionati a continuare nella costruzione di una mobilitazione di grande
ampiezza e a fare del 7 settembre prossimo una giornata di sciopero
massiccio e di manifestazioni …" (comunicato dell’intersindacale del
30 agosto)</FONT></DIV>
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<DIV><FONT size=2 face="Microsoft Sans Serif">6) Si constata una certa
analogia con i non meno fermi discorsi di Vendola per condannare i
metalmeccanici che esprimono la loro collera contro i dirigenti
CISL.<BR> <BR> <BR><FONT
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href="http://www.sottolebandieredelmarxismo.it"
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