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<DIV><FONT size=1>----- Original Message ----- </FONT>
<DIV><FONT size=1>From: "gigi.f2005" <</FONT><A
href="mailto:gigi.f2005@libero.it"><FONT
size=1>gigi.f2005@libero.it</FONT></A><FONT size=1>></FONT></DIV></DIV>
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<DIV><BR><FONT color=#ff0000 size=5><STRONG>I lavoratori immigrati lottano per
tutta la classe operaia </STRONG></FONT></DIV>
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size=3></FONT></FONT> </DIV>
<DIV><FONT color=#ff0000 size=5><FONT color=#000000 size=3></FONT> </DIV>
<DIV><BR></FONT> <BR>In tutta Europa padroni e governi borghesi di ogni
colore attaccano le condizioni di vita dei lavoratori, perché aumentare lo
sfruttamento della classe operaia è l'unica via che hanno a disposizione per
tenere ancora in piedi l'economia capitalistica, inesorabilmente avviata al
tracollo.<BR>Affinché questi attacchi si compiano con successo la borghesia
cerca con ogni mezzo di dividere la classe operaia.<BR><BR>Il razzismo,
fomentato con una cinica e vile campagna dai media, è un'arma dei padroni per
dividere i lavoratori, esattamente come il lavoro precario, la cessione di rami
d'azienda a ditte esterne, la frattura fra vecchi operai "garantiti" e giovani
privi di qualsiasi protezione e previdenza, la concorrenza fra lavoratori di
diverse aziende o stabilimenti ottenuta grazie al progressivo smantellamento
della contrattazione nazionale, la contrapposizione fra i lavoratori del
pubblico impiego e quelli delle aziende private.<BR><BR>Più i lavoratori
immigrati sono abbandonati a se stessi dai lavoratori italiani, più sono deboli
e ricattabili di fronte al padrone, più sono costretti per vivere ad accettare
salari e condizioni di lavoro sempre peggiori, più si accresce la concorrenza al
ribasso fra lavoratori. La vera lotta della classe operaia coincide con la
difesa della sua parte più debole: in questo modo i lavoratori relativamente
meno sfruttati difendono innanzitutto se stessi dalla concorrenza al ribasso dei
lavoratori più ricattabili.<BR><BR>È nell'interesse di tutta la classe operaia
lottare per liberare i lavoratori immigrati dalla minaccia della perdita del
permesso di soggiorno in caso di licenziamento e per l'estensione dei diritti di
cittadinanza alle loro famiglie. Esattamente come è nell'interesse di tutti i
lavoratori combattere il ricatto della disoccupazione lottando uniti - occupati
e disoccupati - per la riduzione dell'orario di lavoro e per il salario
integrale ai lavoratori licenziati; impedire l'ingresso in fabbrica o in
cantiere di ditte in appalto che impiegano lavoratori con salari e condizioni
peggiori; impedire l'assunzione di lavoratori con contratti precari e
peggiorativi; difendere il contratto nazionale di categoria.<BR><BR>Tutti questi
semplici e sani principi della lotta di classe sono stati calpestati dai
sindacati di regime: CGIL-CISL-UIL-UGL hanno attuato con Stato e padroni una
tattica che ha visto prima l'attacco alle condizioni di precari, immigrati,
giovani, dipendenti di piccole aziende, e subito dopo quello ad una ultima
ristretta cerchia d'operai "garantiti", ottenendo così la sconfitta dell'insieme
della classe operaia.<BR><BR>La CGIL ha accettato la "regolarizzazione" del
precariato così come ha abbandonato gli immigrati "irregolari". Al di là dei
comunicati retorici e moralisti, nei fatti, cioè nei pochi e innocui scioperi da
essa proclamati, la rivendicazione dell'estensione dei diritti di cittadinanza
ai lavoratori immigrati è ignorata. Ugualmente la CGIL ha abbandonato i
metalmeccanici in lotta a difesa del contratto nazionale, non proclamando lo
sciopero generale fin dal referendum di Pomigliano, ed anzi dando indicazione di
voto analoga a quella di CISL e UIL.<BR><BR>Per difendersi dagli effetti della
crisi e dai sempre più pesanti attacchi padronali, la classe lavoratrice ha
bisogno di un vero Sindacato di classe che, partendo dalle lotte di reparto,
azienda e categoria, indirizzi e prepari i lavoratori alla mobilitazione unita
nello sciopero generale, della durata necessaria e con obiettivi chiari: contro
i licenziamenti, per un salario di disoccupazione adeguato al costo della vita,
per la difesa del contratto nazionale, per i diritti di cittadinanza ai
lavoratori immigrati e alle loro famiglie, per la riduzione dell'orario di
lavoro a parità di salario. Questi sono gli obiettivi di tutta la storia del
movimento operaio, sono impostati secondo il principio che difendere la classe
operaia significa eliminare la concorrenza al ribasso fra lavoratori - compresi
immigrati e disoccupati - e sono perseguibili solo con un movimento generale,
organizzato e diretto da un vero sindacato di classe.<BR><BR>La ricostruzione di
questo sindacato è perciò un problema ineludibile per tutta la classe operaia.
Essa oggi può passare attraverso la unificazione del sindacalismo di base, che
da anni lotta fra mille difficoltà contro padroni e sindacati di regime,
abbracciando senza riserve la causa dei lavoratori immigrati come una causa di
tutta i lavoratori. Ma questa unificazione non può avvenire che "dal basso",
vincendo il settarismo e il politicantismo delle attuali dirigenze. È dovere
quindi dei lavoratori e dei delegati più combattivi e coscienti di tutti i
sindacati di base organizzarsi nelle rispettive strutture e battersi contro il
danno gravissimo recato dall'attuale frazionamento del sindacalismo di
base.<BR><BR>Il razzismo non è una malattia da cui il capitalismo possa guarire.
Combattere il razzismo con l'anti-razzismo, sul piano astratto della morale e
del rispetto delle culture, non solo è impotente ma è dannoso, perché non
colpisce nessuna delle sue basi materiali. La vera e sola lotta anti-razzista è
la lotta di classe, perché unifica i lavoratori al di sopra delle razze e delle
nazionalità, e perché li indirizza al superamento del capitalismo verso la
società comunista, una società libera dalla schiavitù del lavoro salariato,
unica base materiale possibile dell'estinzione dello sfruttamento, del razzismo
e di ogni altra ideologia reazionaria di questa società sempre più anti-storica
e inumana.</DIV>
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<DIV><A href="http://scintillarossa.forumcommunity.net/?t=41821151"><FONT
size=1>http://scintillarossa.forumcommunity.net/?t=41821151</FONT></A><BR><BR></DIV></BODY></HTML>