ࡱ; ji  !"#$%&'()*+,-./0123456789:;<=>?@ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZ[\]^_`abcdefghkRoot Entry   FMicrosoft Word-Dokument MSWordDocWord.Document.89qOh+'0 X`t  SommarioUniversità Luigi BocconiNormal Economia3@H'@@J)@W% [jj Predefinito$a$1$A$*$/B*OJQJCJmHsHPJ^JaJ_HtHnHBA@BAbsatz-Standardschriftart** WW8Num4z0OJQJ.. WW8Num4z1 OJQJ^J** WW8Num4z2OJQJ*!* WW8Num7z0OJQJ.1. WW8Num7z1 OJQJ^J*A* WW8Num7z2OJQJNQNCarattere predefinito paragrafoFURaFCollegamento Internet B*ph>*RRqRCorpo del testo CarattereCJmH sH aJXRX$Testo nota a pi di pagina Carattere<R<Carattere della notaH*4&4Richiamo di notaH*L*LRichiamo di nota di chiusuraH*DDCarattere nota di chiusuraPP Intestazione x$OJQJCJPJ^JaJ>B> Corpo testod$a$mH sH $/$Elenco^JFF Didascalia xx $CJ6^JaJ]((Indice! $^J"Preformattato HTML7" 2( Px 4 #\'*.25@9OJQJCJ^JaJ@2@Paragrafo elenco#^]`>B>Nota a pi pagina$CJaJ1iK'(iK=ОPQ @j9DVl{ؔҞRSTUVWXYZ^h`h.^`.^`OJQJ^`.^`.^ `OJQJ^`P^@`@^`0^```^`^`^`^``^0`0WW8Num2WW8Num3WW8Num4WW8Num5WW8Num6WW8Num7@iKiKPGTimes New Roman5Symbol3&Arial?4Courier New;WingdingsIArial Unicode MS5Mangal5Mangal"h&& KFF KFF'00SommarioUniversit Luigi BocconiEconomiaM 0ҞCaolan80 2@G(PR lll v 4L   b+z * V h  Operazione Welfare EuroMayDAy010 Abstract: Il documento qui presentato stato elaborato all interno del processo di costruzione dell EuroMayDay 2010. Esso analizza la proposta di Welfare Metropolitano, declinata su scala regionale, al fine di discutere le premesse necessarie per arrivare a proporre un progetto di legge che abbia come finalit l instaurazione di un reddito di base. Sommario Premesse I punti nodali Garanzia di reddito e accesso ai servizi primari e alla socialit. Aspetto del finanziamento. Salario orario minimo e riduzione forme contrattuali Parole chiave: precariet, flessibilit, reddito di base 1. Premesse Noi vogliamo essere flessibili senza dover subire la precariet. In altri termini vogliamo ribadire la supremazia del "diritto alla scelta del lavoro" sul semplice "diritto al lavoro" (qualunque esso sia). Dopo quasi trent'anni di propaganda neoliberista a favore del concetto di flessibilit, inganno semantico che cela realt di precariet sempre pi generalizzata e capillare in tutta Europa, necessario indicare un traguardo di autotutela sociale. Si tratta di fornire una risposta radicale agli ammortizzatori sociali, vere e proprie elemosine di non-diritti proposte da buona parte del centro-sinistra. Gli ammortizzatori sono pallidi palliativi per tenere sotto controllo le conseguenze nefaste della precariet esplosa dopo il pacchetto Treu, che ha innescato il processo di sostituzione di contratti tipici con contratti atipici e precari e continuata con la legge 30 (Biagi). L'effetto della legge Treu era stato di estendere le possibilit di lavoro precario in modo quantitativo mentre la Legge 30 ha lo scopo di consolidare i guadagni che le imprese traggono dalla precariet e garantire il peggio possibile a chi da poco entrato o si appresta a entrare nel mercato del lavoro. In questa breve nota vengono descritte alcune misure concrete per la garanzia di reddito e per l'accesso ai servizi primari della socialit, con indicazioni relative alle forme del loro finanziamento. Inoltre, viene avanzata la proposta di introduzione di un salario orario minimo e di riduzione delle forme contrattuali oggi previste per i rapporti di lavoro Intendiamo presentare una proposta di riforma avanzata del welfare, adeguata alle nuove forme di accumulazione della realt capitalistica avanzata. Al riguardo occorre dipanare alcuni punti nodali, che rappresentano i punti di partenza di tale proposta 2. Punti nodali Requisiti e parametri per definire la continuit di reddito, l erogazione dei servizi di base e i soggetti beneficiari. Il primo requisito l individualit, in seguito al fatto che il lavoro tendenzialmente individuale, anche se poi fa riferimento ad una cooperazione sociale e a beni comuni come la conoscenza. Il secondo parametro che la garanzia di continuit di reddito deve essere erogato a tutti coloro che operano in un territorio, a prescindere dalla cittadinanza, dal sesso, dalla religione: residenzialit. Il tema delicato, perch fa riferimento al concetto di cittadinanza, fondato sull idea di ius soli o ius sanguinis. In Italia e in buona parte dell Europa il concetto di cittadinanza fondato sullo ius sanguinis, per cui un figlio di immigrati nato in Italia non ha automaticamente la cittadinanza italiana in quanto il diritto di sangue prevale sul diritto di suolo. Ne consegue che il requisito della cittadinanza deve essere sostituito da quella di residenzialit. Il terzo parametro quello dell incondizionalit, perch garantire continuit di reddito significa garantire continuit di remunerazione di un attivit produttiva (diretta o indiretta che sia) di ricchezza gi svolta e quindi non richiede in cambio nessuna ulteriore contropartita. Garantire continuit di reddito a rescindere dalla condizione lavorativa non quindi una misura assistenziale. Il quarto parametro che il reddito di esistenza debba essere finanziato sulla base della fiscalit sociale progressiva. E questo il punto principale, poich dalle forme di finanziamento dipende la natura compatibile o non compatibile del reddito di esistenza in un ambito di capitalismo cognitivo. Precondizioni per il finanziamento Sono tre Separazione tra assistenza e previdenza, ovvero tra fiscalit generale a carico della collettivit e contributi sociali, a carico dei lavoratori e delle imprese (Inps). In altre parole, la somma che finanzia la cassa sociale per il reddito non deve derivare dai contributi sociali, ma piuttosto dal pagamento delle tasse dirette e dalle entrate fiscali generali dello Stato, relative ai diversi cespiti di reddito, qualunque sia la loro provenienza. Tale ricorso alla fiscalit generale pu essere svolto a diversi livelli amministrativi, da quello sopranazionale a quello municipale, a seconda del territorio e della comunit di riferimento. La cassa sociale per il reddito incorpora, sostituisce e universalizza gli attuali iniqui, parziali e distorsivi ammortizzatori sociali, non pi da contabilizzare nel bilancio Inps ma al interno del bilancio dello Stato (Legge Finanziaria nazionale e regionale). In tal modo, si riducono i contributi sociali (per la quota relativa agli ammortizzatori sociali), con l effetto di far aumentare i salari e ridurre il costo del lavoro per le imprese. Costituzione di un bilancio autonomo di welfare. Occorre costituire e definire un bilancio suo proprio, dove vengono contabilizzate tutte le voci di entrata e di uscita, ovvero le fonti di finanziamento e le voci di spesa. La legge quadro 328/2000 di  riforma del welfare locale prevede tale possibilit, previa la costituzione di un Osservatorio Regionale sul Welfare, che abbia come compito il monitoraggo costante la composizione della produzione di ricchezza, la struttura del mercato del lavoro, la distribuzione del reddito e l individuazione delle fasce sociali a rischio di povert ed esclusione sociale. Tale bilancio un sotto insieme del bilancio generale (regionale, nazionale o europeo). Tale operazione consente un processo di razionalizzazione, semplificazione e trasparenza, in grado di: ridurre gli ambiti discrezionali di gestione del bilancio in materia di welfare, oggi suddivisi tra assessorati diversi (o centri di spesa) con bilanci separati, ognuno dei quali rappresenta un centro di potere; ridurre le sovrapposizioni e le moltiplicazioni di spese e provvedimenti di protezione sociale, con un risparmio di bilancio, che si stima essere intorno al 5-7%; snellire l iter burocratico e centralizzare il processo di controllo e di monitoraggio, riducendo ulteriormente i costi della macchina statale. Ridefinizione, a fini fiscali, del concetto di attivit lavorativa. A fini di trattamento fiscale e contributivo omogeneo, vengono considerata prestazioni lavorative (e non imprenditoriale): subordinate (a prescindere dal tipo di contratto) e parasubordinate; le attivit indipendenti sotto forma di partita Iva e ditte individuali e tutte le attivit autonome composte da un solo individuo; le attivit autonome (microimprese con almeno un dipendente) che operano n condizioni di mono-committenza e/o di lavoro comandato. le attivit, che, non rientrando nelle fattispecie precedenti, non presuppongono uno scambio o il ricorso a capitale fisso (macchinari, mezzi di produzioni esterni, ecc.). Una definizione omogenea, seppur flessibile, di prestazione lavorativa, basata sul grado di dipendenza e di etero direzione, necessaria per un equo trattamento nell imposizione fiscale e nella contribuzione previdenziale. 3. Garanzia di reddito e accesso ai servizi primari e alla socialit Primo obiettivo della proposta di Welfare Metropolitano quello di garantire la continuit di reddito, in modo generalizzato e incondizionato: un reddito corrisposto a: * chiunque perda il lavoro per risoluzione di contratto, licenziamento, cessazione di missione interinale, cessazione di progetto parasubordinato o * si trovi ad affrontare la cessazione del flusso di reddito associata a un'attivit lavorativa di qualunque tipo, in particolare free-lance, o * pur avendo anche condizioni di stabilit di lavoro, percepisca un reddito inferiore ad una soglia che consenta di godere una vita piena e dignitosa. A tal fine proponiamo di costituire una Cassa Sociale per il Reddito di Base per finanziare il rischio di disoccupazione, infortunio, malattia, maternit, ecc., ecc. Tale cassa adibita anche all'erogazione di un'Indennit di accesso universale alla maternit, per garantire il diritto alla maternit consapevole nonch di un'Indennit speciale ai disoccupati espulsi dal lavoro "garantito". Quest'ultima indennit costituita da una parte pecuniaria in aggiunta all'eventuale reddito derivante da mobilit o continuit e da una parte di formazione permanente da svolgersi in universit e centri pubblici come presso associazioni e spazi sociali a scelta del disoccupato. Per quanto riguarda la fissazione del livello minimo di reddito, esso in teoria l esito della vertenzialit sociale che siamo capaci di mettere in atto (cos come per la definizione dei livelli contrattuali di salario). In una prima fase, possiamo cominciare a fissare il livello minimo di reddito annuale in una somma pari all incremento del 20% del livello di povert relativa (che a Milano e in Lombardia intorno ai 650-700 euro per persona). In tema di accesso ai servizi primari e alla socialit (secondo obiettivo), si propone la costituzione di una Cassa municipale per i servizi sociali, il cui compito fornire una carta di servizi che consenta un accesso sussidiato per i precari a casa, media, trasporti, cultura, formazione, sia in termini di accesso a spazi e strutture sia in termini di tariffe gratuite o scontate. In particolare, un sussidio sull'affitto che copra la parte di canone in eccesso al 50% del reddito percepito, l'istituzione di contributi a fondo perduto erogati a gruppi e associazioni formali e informali di giovani che abbiano natura di solidariet sociale, tutela ambientale e innovazione culturale. 4. Aspetto del finanziamento. Per quanto riguarda il finanziamento, la Cassa Sociale per il reddito e dei Servizi sociali, necessario costituire un bilancio autonomo a tutti i livelli di erogazione. Pi nello specifico, la Cassa Sociale per il reddito dovrebbe essere alimentata dalla fiscalit generale, all interno della Legge Finanziaria. La Cassa municipale per i servizi sociali finanziata esclusivamente dalla fiscalit regionale e municipale e sulla base dei finanziamenti centrali: in altre parole, si tratta di ragionare e fare proposte riguardo all'introduzione e ridefinizione delle imposte su plusvalenze immobiliari, entrate cedolari, dividendi azionari, patrimoni familiari, tassa di successione. Ad esse si dovrebbero aggiungere imposizioni relative all'uso del territorio (tasse di localizzazione e di fabbricato, ad esempio, per i centri commerciali, e altre attivit produttive che lucrano profitti sulla base del loro posizionamento spaziale). Il finanziamento della cassa sociale per il reddito (e dei servizi) garantita dalla fiscalit generale. E necessaria una riforma del sistema fiscale, affinch sia adeguato alle nuove forme di produzione. I criteri sono due: Progressivit forte delle aliquote Tassazione progressiva dei fattori produttivi Si rende necessaria cos una riforma fiscale adeguata allo spazio pubblico e sociale europeo, che sia capace di cogliere i nuovi cespiti di ricchezza e tassarli in modo progressivo. Nelle principali aree metropolitane, ovvero quelle che costituiscono il centro nevralgico del processo di accumulazione europeo, una quota che varia dal 35% al 50% del valore aggiunto deriva dallo sfruttamento di quelle che sono le variabili centrali del capitalismo cognitivo, ovvero conoscenza (propriet intellettuale), territorio (rendita a localizzazione), informazioni, attivit finanziarie e della grande distribuzione commerciale. Nei principali paesi, e in particolare in Italia, le basi dell imposizione fiscale fanno ancora riferimento al paradigma produttivo del capitalismo industriale-fordista: in altre parole, la propriet dei mezzi di produzione della grande impresa e il lavoro salariato subordinato. Ne consegue che parte crescente della ricchezza generata da attivit immateriale o ha un trattamento fiscale particolare (come nel caso delle attivit finanziarie) e sfugge a qualsiasi criterio di progressivit o riesce a eludere in buona parte qualsiasi obbligo fiscale (come la propriet intellettuale). Ed proprio coniugando principi equi di tassazione progressiva e relativa a tutte le forme di ricchezza a livello nazionale ed europea con interventi  sapienti sul piano della specializzazione territoriale che si possono reperire le risorse necessarie per far s che i frutti della cooperazione sociale e del comune possano essere socialmente ridistribuiti. Al momento il nostro referente il livello regionale. E infatti a livello locale che, una volta stabiliti i criteri generale dell imposizione diretta, si possono attuare politiche fiscali di tipo federale, in grado di cogliere le tipologie di ricchezza che i diversi ambiti territoriali generano. Il finanziamento della cassa sociale per il reddito (e i servizi), infatti, deve fare i conti con i livelli di ricchezza che in un primo livello i diversi territori sono in grado di produrre. A tale processo ridistributivo pu, in secondo luogo, concorrere un secondo processo di redistribuzione sulla base di trasferimenti monetari dalle aree pi ricche a quelle pi povere. Sarebbe auspicabile che tale processo di redistribuzione avvenisse a livello europeo e non nazionale, il che renderebbe necessario l implementazione di un armonizzazione e di una politica fiscale comune a livello della stessa Europa che, a tutt oggi, non esiste. Pi in particolare si potrebbe ragionare sui seguenti punti specifici: Riguardo la fiscalit generale: * introduzione di un addizionali Ire basata su due scaglioni, comunque non superiore al 5%; * introduzione di una tassa indiretta (I.v.a.) sull'intermediazione di lavoro a carico della societ interinale (5%) e dell'impresa committente (5%), calcolata sul valore lordo della prestazione lavorativa in oggetto; * addizionale speciale Ire sulle attivit finanziario-creditizie-assicurative Riguardo la fiscalit regionale * trasferimenti dal potere centrale; * introduzione di progressivit nell'ICI (laddove ancora operante) a seconda della destinazione d'uso dell'immobile; * introduzione e riforma di una tassa di localizzazione per le attivit produttive (modello Irap) che sfruttano posizione territoriali vantaggiose, destinate all'attivit di consumo, magazzinaggio, turismo e svago.. Si tratta solo di alcune proposte, su cui crediamo valga la pena di ragionare. Inoltre teniamo conto che la costituzione di un bilancio autonomo di welfare a livello regionale (come auspicato dalla L. 328-2000 (Legge quadro di riforma del welfare locale) che tagli trasversalmente i poteri decisionali in tema di servizi e di welfare gestiti dai singoli assessorati, oltre a aumentare il grado di trasparenza, eviterebbe l esistenza di interventi non coordinati, con un effetto di risparmio che calcoliamo (sulla base dell esperienza della Regioni Friuli V.G. per il triennio 2005-2007: cfr. www.or-win.it) tra il 6 e l 8% dell intero bilancio regionale. In Lombardia, poich il bilancio di circa 220 milioni di euro, il risparmio ammonterebbe a circa 15 milioni. Salario orario minimo e riduzione forme contrattuali Proponiamo inoltre l'istituzione di un Salario Minimo, il cui ammontare deve essere definito, anche sulla base dei rapporti di forza esistenti, con forti maggiorazioni per le ore supplementari e straordinarie e tariffari minimi per il lavoro autonomo etero diretto e di collaborazione, forte limitazione del lavoro festivo nel commercio, nella prospettiva di un Salario Minimo Europeo al di sotto del quale gli standard sociali dell'Europa non possano cadere. Tale Salario minimo applicato per tutte le prestazioni lavorative non contrattualizzate e a tutti i contratti precari, per i quali non esiste a livello contrattuale, la definizione di uno stipendio/salario mensile continuativo. Facciamo degli esempi: un lavoratore occasionale, stage, interinale, apprendista a termine, stagionale, viene pagato a ore con una cifra che  poniamo - non pu per legge essere inferiore ai 10 euro lordi all'ora, a prescindere dall'attivit lavorativa svolta. Pu, ovviamente essere superiore. Chi ha un contratto continuativo (a tempo pieno o a tempo ridotto) percepisce un salario mensile (non orario) che viene contrattualizzato sulla base degli accordi sindacali esistenti. Per le attivit lavorative, le cui prestazioni non sono misurabili in termini di tempo, necessario stabilire una retribuzione minima, sotto la quale la prestazione lavorativa non pu avvenire in modo legale. In tema di diritto del lavoro, infine, oggi sono sono pi di 35 le tipologie contrattuali esistenti. Da dieci anni a questa parte cresciuta una giungla di norme giuslavoriste, continuamente aggirate e/o piegate, creando un vero e proprio apartheid del lavoro che ha polverizzato la rappresentazione collettiva della forza lavoro nell'interesse di aziende tanto fameliche e antisociali quanto strategicamente incapaci. Il divide et impera del neoliberismo (oggi in crisi ideologicamente, ma non per questo gi debellato nella pratica) si fonda su mercati del lavoro marcatamente duali, divisi tra coloro che vengono definiti "garantiti" e coloro che non vengono definiti tali. L'Italia il paese che presenta il numero pi elevato di contratti di lavoro e di buste-paga inintelligibili. E' quindi "ragionevole" proporre una riduzione massiccia delle tipologie contrattuali. Una semplificazione in questo senso sarebbe una conquista importantissima. Altres siamo convinti che il senso (la direzione) di questa semplificazione possa essere chiarito solo dal carattere e dalla forza dei conflitti. I contratti a tempo determinato e indeterminato, nelle forme piene o part time, pi un'unica formulazione di lavoro flessibile ci sembrano in prima approssimazione un orizzonte plausibile.  Solo a titolo di esempio, nell area metropolitana milanese, l imposta sulla propriet edilizia, oltre a non essere progressiva a seconda della destinazione d'uso, ha visto un incremento pro capite dai 360 euro del 1995 ai 375 euro del 2003, a fronte di un rendimento immobiliare in termini di valore al metro quadro delle aree fabbricabili di circa il 40%. L introduzione del lavoro interinale, che ha comportato la legittimazione da parte delle societ di intermediazione di manodopera (il lavoro come merce di scambio), non ha comportato l introduzione di un imposta sul valore aggiunto (Iva) che invece viene continuamente pagata per qualunque altra transazione commerciale. Per quanto riguarda le attivit finanziarie, i relativi guadagni non entrano nel cumulo dei redditi delle persone fisiche. Lo sfruttamento delle esternalit di territorio (che fanno s, ad esempio che un centro commerciale si posizioni laddove esiste gi una logistica del trasporto e della mobilit) non vengono neanche prese in considerazione. E gli esempi potrebbero continuare. ,HJ\   " 4 R  x   02,.NP@BpJf" 2 8 R !!","L"#Z#z#.&&'(((((((:)r1t117j9:;;V<P=≠̸̸̸̸̸̸̸̸mHsH65]\mHsH65\mHsH5\CJ65^JaJ\OJQJ:CJ5^JaJ\OJQJCJ5^JaJ\OJQJH=>?@ACCCCCDDFF2G4GbHdHM.Q0QVVVVV*X,XLYNY,^.^_:```jj jxlll0t2tttuunw x xLxxy4{{{2468 Ȋlؔ~ОjU0JOJQJ5\mHsH65]\jU0J0J5\CJ5^JaJ\OJQJmHsH5\F,HJ   " 4 R  x "d,$a$" & Fd,$a$ ^]`"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$"""   02,.NP@{ & Fd, ^]`d,d,"d,$a$ "d,$a$^]`"d,$a$ "d,$a$^]` "d,$a$^]` "d,$a$^]`"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$ @B#.&((((((r1t17j9 & Fd,^7]` d,^]` & Fd,^]`d,d,d,  & Fd, d, d,^]`h d,^]`h d,^]`h d,^]`h d,^]`hj9:;;P==>?@ACCCCCDD "d,$a$^]` "d,$a$^]`"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$ d,^]` & Fd,^7]` & Fd,^]`d, & Fd,^7]`DFF2G4GbHdHM.Q0QVVVV|d,"d,$a$ "d,$a$^]` "d,$a$^]` "d,$a$^]` "d,$a$^]` "d,$a$^]`"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$ VV*X,XLYNY,^.^_:``` jl{ d,^]`h d,^]`hd, & Fd,^]` d,^]`d, "d,$a$^]` "d,$a$^]` "d,$a$^]` "d,$a$^]` "d,$a$^]`d, l0t2tttuunw x xLxxy4{{"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$"d,$a$ "d,$a$^]`"d,$a$ d,^]`h{{246 Ȋlؔu "d,$a$^]` "d,$a$^]` "d,$a$^]` "d,$a$^]` "d,$a$^]`"d,$a$" & Fd,$a$ ^]`"d,$a$"d,$a$ "d,$a$^]`"d,$a$ ؔ~ΞОҞd,$a$$$a$d,$a$ "d,$a$^]`0. A!n"n#$n2P1h0p3P(20՜.+,D՜.+,\Root Entry FCompObjjOle 1TableSummaryInformation((WordDocument 2DocumentSummaryInformation8t