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<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message -----
<DIV style="BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A
title=posta@gennarocarotenuto.it
href="mailto:posta@gennarocarotenuto.it">Gennaro Carotenuto</A> </DIV></DIV>
<DIV><BR></DIV><SPAN
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size=4></FONT> </H1>
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size=4>Sul sito: <SPAN style="LINE-HEIGHT: 23px; FONT-SIZE: 21px"
class=Apple-style-span><A style="COLOR: rgb(0,0,102)"
title="Permanent Link to Linda Norgrove, uccisa dal fuoco amico"
href="http://www.gennarocarotenuto.it/14221-linda-norgrove-uccisa-dal-fuoco-amico/"
rel=bookmark>Linda Norgrove, uccisa dal fuoco amico</A></SPAN></FONT></H1>
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style="COLOR: rgb(0,0,102); TEXT-DECORATION: none"
title="Permanent Link to Il crollo dell’aspettativa di vita negli Stati Uniti: dal 24° al 49° posto al mondo in dieci anni"
href="http://www.gennarocarotenuto.it/14222-il-crollo-dellaspettativa-di-vita-negli-stati-uniti-dal-24-al-49-posto-al-mondo-in-dieci-anni/"
rel=bookmark>Il crollo dell’aspettativa di vita negli Stati Uniti: dal 24° al
49° posto al mondo in dieci anni</A></H1>
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class=postinfo><BR></DIV>
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class="entry singleentry">
<P style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 15px"><A style="COLOR: rgb(0,0,102)"
href="http://www.gennarocarotenuto.it/img/IlcrollodellaspettativadivitanegliStatiU_10CE/md_horiz.jpg"><IMG
style="BORDER-BOTTOM: 0px; BORDER-LEFT: 0px; MARGIN: 0px 0px 10px 10px; DISPLAY: inline; BORDER-TOP: 0px; BORDER-RIGHT: 0px"
title=md_horiz border=0 alt=md_horiz align=right
src="http://www.gennarocarotenuto.it/img/IlcrollodellaspettativadivitanegliStatiU_10CE/md_horiz_thumb.jpg"
width=304 height=204></A>Sia secondo studi della Columbia University, che
secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, gli Stati Uniti sono <A
style="COLOR: rgb(0,0,102)"
href="http://content.healthaffairs.org/cgi/content/full/hlthaff.2010.0073v1"
target=_blank>passati</A> in appena dieci anni dal 24° al 49° <A
style="COLOR: rgb(0,0,102)"
href="https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/rankorder/2102rank.html"
target=_blank>posto</A> al mondo per aspettativa di vita, circa 4.5 anni
meno dei longevi giapponesi e 2.2 anni meno degli italiani, ventesimi.</P>
<P style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 15px">Nel 1960 i cittadini
statunitensi erano al quinto posto, solo dietro i paesi scandinavi, l’Olanda,
l’Australia<A style="COLOR: rgb(0,0,102)"
href="http://www.gennarocarotenuto.it/" target=_blank>.</A> Ci hanno messo
50 anni per perdere 19 posizioni e appena 10 per crollare di altre 25. Tra le
cause di questo vero collasso nell’aspettativa di vita degli statunitensi vi
sono l’obesità, il fumo, l’alcool, la cattiva alimentazione, le malattie mal
curate, la violenza e altri problemi tipici di paesi ritenuti con indici di
sviluppo umano ben peggiori.</P>
<P style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 15px">di <A
href="http://www.gennarocarotenuto.it">Gennaro Carotenuto</A></P>
<P style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 15px">E oramai non è più un tabù,
perfino nei grandi giornali come il “New York Times” o il “Wall Street Journal”,
parlare apertamente di “declino” nel paese di Barack Obama che comincia il nono
anno di guerra in Afghanistan, fino a spingersi in alcuni casi a descrivere
niente meno che “il collasso dell’impero statunitense”.</P>
<P style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 15px"></P>
<P style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 15px"><SPAN id=more-14222></SPAN></P>
<P style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 15px">Varie statistiche analoghe a
quella sull’aspettativa di vita confermano un abbassamento della qualità
dell’esistenza che appare inarrestabile: alla fine del 2009 il National Center
for Health Statistics collocava il paese al 30° posto al mondo per <A
style="COLOR: rgb(0,0,102)"
href="http://www.reuters.com/article/idUSTRE5A30PM20091104"
target=_blank>mortalità infantile</A>, uno dei parametri fondamentali sullo
sviluppo. I neonati statunitensi muoiono per motivi analoghi a quelli dei grandi
e, a causa di un cattivo stile di vita “da poveri” (noi semplifichiamo
ma <A style="COLOR: rgb(0,0,102)"
href="http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20361522?dopt=Abstract"
target=_blank>qui</A> trovate i dettagli) il numero dei prematuri, una
delle prime cause di mortalità infantile, è triplo rispetto alla Finlandia. Il
brutto è che se le Nazioni Unite sono sostanzialmente d’accordo e collocano gli
USA al 33° posto, questi, per i calcoli della CIA sono già scesi al 46° posto,
in ogni caso dietro Cuba, che staziona intorno al 28°posto, praticamente alla
pari con l’Italia<A style="COLOR: rgb(0,0,102)"
href="http://www.gennarocarotenuto.it/" target=_blank>.</A> Inoltre tutte
le statistiche o stime che si riferiscono al 2009 o al 2010 sono sensibilmente
peggiori di quelle di uno o due lustri fa e, nonostante la crisi sia un fatto
mondiale, non ci sono altri paesi che registrano discese così repentine negli
indicatori di qualità di vita.</P>
<P style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 15px">Anche dopo essere sopravvissuti
ai primi dodici mesi, per i bambini e gli adolescenti statunitensi non è un bel
momento. Secondo l’Unicef, tra le venti nazioni più ricche al mondo, gli Stati
Uniti sono al <A style="COLOR: rgb(0,0,102)"
href="http://www.photius.com/rankings/child_well_being_in_rich_countries_2007.html"
target=_blank>penultimo posto</A> per benessere dei bambini. Riescono a
precedere la sola Gran Bretagna, ultima, in una classifica che vede l’Olanda al
primo posto e l’Italia all’ottavo. Anche a scuola va sempre peggio. Gli alunni
statunitensi sono al 27° posto su 33 paesi OCSE per risultati in materie
letterarie e al 22° in materie scientifiche. Vuol dire che per reggere il
primato non bastano più le eccellenze della Ivy League e la gran copia di premi
Nobel se le masse hanno un’educazione troppo scadente.</P>
<P style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 15px">Sono molte le statistiche e le
notizie che raccontano di un paese che si sta rapidamente spegnendo. Vanno dalla
scarsa solidità del sistema bancario (secondo il World Economic Forum compete
con quello venezuelano oltre il 100° posto al mondo) alla drastica riduzione dei
trasporti pubblici. In città e paesi, per far fronte alla crisi si tagliano
linee intere di bus e di treni. Descrivono l’indebitamento alle stelle come la
necessità (sic) di accorciamento della scuola dell’obbligo in alcuni stati.
Tutto ciò senza dimenticare la tragedia di oltre due milioni di persone recluse
o il congelamento degli stipendi dei soldati in guerra. Alcuni osservatori
interni parlano oramai apertamene di collasso dell’impero. Basta dare
un’occhiata a <A style="COLOR: rgb(0,0,102)"
href="http://www.nytimes.com/2010/08/07/us/07cutbacksWEB.html?hp"
target=_blank>questa nota</A> del “New York Times” o a <A
style="COLOR: rgb(0,0,102)"
href="http://online.wsj.com/article/SB10001424052748704913304575370950363737746.html"
target=_blank>quest’altra</A> del “Wall Street Journal” per capire che
dall’altra parte dell’Atlantico qualcosa di epocale sta accadendo con una
rapidità inattesa.</P>
<P style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 15px">Sulla bibbia del capitalismo
mondiale, l’articolo citato racconta delle migliaia di strade che in varie
regioni degli Stati Uniti hanno rinunciato ad asfaltare perché non ci sono più i
soldi. John Habermann, un professore della Purdue University conclude che gli
Stati Uniti stanno tornando all’età della pietra, intendendo il pietrisco sul
quale i cittadini del paese che ha inventato la civiltà dell’automobile, si
devono adattare a guidare. Se il professor John Habermann, che di recente ha
intitolato un seminario "Back to the Stone Age”, dedicato proprio alla
ricomparsa delle strade sterrate, esagera nelle dimensioni del salto
all’indietro, <A style="COLOR: rgb(0,0,102)"
href="http://www.salon.com/news/opinion/glenn_greenwald/2010/10/11/empire/index.html"
target=_blank>Glenn Greenwald</A> di Salon, e molti con lui, sono concordi
su di un qualcosa che appena dieci anni fa non avremmo pensato di vedere nel
corso delle nostre vite: il collasso dell’impero statunitense.</P>
<P style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 15px"> </P>
<P style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 15px"> </P>
<P style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 15px"><SPAN
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style="COLOR: rgb(0,0,102)" title="Permanent Link to Infedele dall’infedele"
href="http://www.gennarocarotenuto.it/14218-infedele-dallinfedele/"
rel=bookmark><SPAN style="FONT-SIZE: large" class=Apple-style-span>Infedele
dall’infedele</SPAN></A></H2>
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title="Permanent Link to Diritto greco, diritto romano"
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rel=bookmark><SPAN style="FONT-SIZE: large" class=Apple-style-span>Diritto
greco, diritto romano</SPAN></A></H2></DIV>
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title="Permanent Link to Ancora 15 giorni per sapere chi sarà la nuova sindaco di Lima"
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giorni per sapere chi sarà la nuova sindaco di Lima</SPAN></A></H2></DIV>
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title="Permanent Link to In difesa dei nostri capini alla moda"
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nostri capini alla moda</SPAN></A></H2></DIV>
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<P style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 15px" class=postAuthorLink><B>Gennaro
Carotenuto su </B><A
href="http://www.gennarocarotenuto.it"><B>http://www.gennarocarotenuto.it</B></A></P></DIV></SPAN>
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