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<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message -----
<DIV style="BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A
title=marinusvanderlubbe11@gmail.com
href="mailto:marinusvanderlubbe11@gmail.com">Marinus Van der Lubbe</A>
</DIV></DIV>
<DIV><BR></DIV>
<DIV>In allegato, una bella recensione di Dino Erba al libro di Mel'gunov.</DIV>
<DIV>F.<BR><BR>-- <BR></DIV><FONT size=4 face="times new roman,serif">
<DIV style="TEXT-ALIGN: justify; TEXT-INDENT: 18pt; MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN
style="FONT-FAMILY: Times New Roman"><SPAN>
<DIV style="TEXT-ALIGN: justify; TEXT-INDENT: 18pt"><FONT size=2><EM>«Nel corso
dei quindici anni rappresentati simbolicamente dalla data del ‘68, apparve una
differente prospettiva (...): il rifiuto della forma-partito e
dell’organizzazione sindacale; il rigetto di qualsivoglia fase di transizione
volta a creare le basi del comunismo, considerate già pienamente esistenti;
l’esigenza di una trasformazione della vita quotidiana – del nostro modo di
mangiare, abitare, spostarci, amare etc.; il rifiuto di ogni separazione tra
rivoluzione «politica» e rivoluzione «sociale» (o «economica»), nonché della
separazione tra la distruzione dello Stato e la creazione di un nuovo genere di
attività portatrice di rapporti sociali differenti; la convinzione, infine, che
ogni forma di resistenza al vecchio mondo che non lo intacchi in modo decisivo e
tendenzialmente irreversibile, finisca inevitabilmente per riprodurlo. Tutto ciò
può essere riassunto in un’espressione ancora insoddisfacente, ma che adottiamo
a titolo provvisorio: la rivoluzione come comunizzazione.»</EM> </FONT><FONT
size=2>(Karl Nesic,<EM> L'appel du vide</EM>,
2003).</FONT></DIV></SPAN></SPAN></DIV>
<DIV style="TEXT-ALIGN: justify; TEXT-INDENT: 18pt; MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN
style="FONT-FAMILY: Times New Roman"><SPAN><EM><FONT
size=2></FONT></EM></SPAN></SPAN> </DIV>
<DIV style="TEXT-ALIGN: justify; TEXT-INDENT: 18pt; MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN
style="FONT-FAMILY: Times New Roman"><SPAN><FONT size=2><I>«(...) la rivoluzione
non ricerca il potere, ma ha bisogno di poter realizzare le sue misure. Essa
risolve la questione del potere perché ne affronta </I>praticamente <I>la causa.
È rompendo i legami di dipendenza e di isolamento che la rivoluzione distrugge
lo Stato e la politica, appropriandosi di tutte le condizioni materiali della
vita. Nel corso di questa distruzione, sarà necessario portare avanti misure che
creino una situazione irreversìbile. Bruciare le navi, tagliarsi i ponti alle
spalle. La </I>vita nova <I>è la posta in gioco e, al contempo, l'arma segreta
dell'insurrezione: è dalla capacità di sovvertire le relazioni materiali e
trasformare le forme di vita che dipende la
vittoria.</I></FONT></SPAN></SPAN></DIV>
<DIV style="TEXT-ALIGN: justify; TEXT-INDENT: 18pt; MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Times New Roman'"><FONT size=2><EM>«La violenza
rivoluzionaria sconvolge gli esseri, e rende gli uomini artefici del proprio
divenire. Essa non si riduce a uno scontro frontale, reso improbabile
dall'evidente squilibrio di forze esistente; e gl'insorti scivolerebbero sul
terreno del nemico se adottassero una logica militare</EM> <EM>tout court. La
guerra sociale mira piuttosto a dissolvere che a conquistare. Non temendo di
mettere in gioco passioni, immaginazione e audacia, l'insurrezione si fonda
sulla dinamica dell'autogenesi creativa.»
</EM>(«NonostanteMilano»)</FONT></SPAN></DIV>
<DIV style="TEXT-ALIGN: justify; TEXT-INDENT: 18pt; MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><SPAN
style="FONT-FAMILY: 'Times New Roman'"></SPAN><FONT size=2></FONT> </DIV>
<DIV style="TEXT-ALIGN: justify; TEXT-INDENT: 18pt; MARGIN: 0cm 0cm 0pt"><FONT
size=2></FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2></FONT></DIV></FONT><FONT face="times new roman,serif"><EM>Les
Mauvais Jours Finiront</EM></FONT>
<DIV><FONT color=#ff0000 face="times new roman,serif"><A
href="http://mondosenzagalere.blogspot.com/"
target=_blank>http://mondosenzagalere.blogspot.com/</A></FONT></DIV><BR></BODY></HTML>