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<DIV>Una coltellata nello stomaco</DIV>
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<DIV>e</DIV>
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<P><SMALL>mercoledì 6 ottobre 2010, di <A
href="http://www.yabasta.it/spip.php?auteur6">Ya Basta Napoli</A></SMALL></P>
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<H1 class=titre><FONT color=#ff0000>Palestina - Inquinamento a Gaza: la crisi
dell’acqua</FONT></H1>
<DIV class=titre> </DIV>
<DIV class=titre> </DIV>
<DIV class=titre> </DIV>
<P class=soustitre>Quasi il 95% dell’acqua pompata nella Striscia non e’
potabile. E Israele continua a impedire l’ingresso dei materiali per riparare i
depuratori.</P><!-- finde_surligneconditionnel --></DIV><!-- debut_surligneconditionnel --><BR
class=nettoyeur>
<DIV class=texte>
<P class=spip align=justify><I class=spip><STRONG class=spip>REPORTAGE di CARLO
SORDO OLIVE’*</STRONG> </I>, Gaza City, 4 ottobre 2010 – La Striscia di Gaza e’
la prigione a cielo aperto piu’ grande al mondo. I suoi confini segnano 41 km di
frontiera che la separano dai suoi vicini, Israele e Egitto. All’interno del
carcere di Gaza sono rinchiusi un milione e mezzo di palestinesi, per lo piu’
rifugiati, precedentemente cacciati dalla loro terra natia in Haifa o nelle aree
dove oggi sorge Tel Aviv, durante la Nakba del 1948. Spogliati delle loro case e
della loro terra, e oggi confinati all’interno di un carcere progettato da
diversi carnefici e complici, tra cui Israele, l’Egitto e la nostra cara
comunita’ internazionale.</P>
<P class=spip align=justify>Senza voler entrare in un dibattito politico
approfondito, ho voluto indagare in dettaglio le condizioni di degrado
ambientale che esistono e persistono dentro Gaza. L’equilibrio ideale dei cicli
naturali e’ stato distrutto gia’ molto tempo fa e poco o non abbastanza è stato
detto circa lo stato attuale delle condizioni ambientali all’interno di questa
gabbia di cemento. Non giudicatemi frivolo se desidero parlare di ambiente e
inquinamento, in un luogo come Gaza dove oltre l’80% della popolazione vive in
condizioni di estrema povertà.</P>
<P class=spip align=justify>Non e’ mio obiettivo lasciare a margine la
situazione socio-economica, ne’ sottovalutare le azioni concrete [<A id=nh1
class=spip_note
title="[1] Quando dico concrete, reali, mi riferisco a vere azioni di pressione (...)"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nb1" name=nh1>1</A>] che
permetterebbero di ridurre o eliminare le condizioni di estrema poverta’ e
vulnerabilità, create in modo vergognoso, principalmente dalle politiche
adottate da Israele. Al contrario, questo breve articolo si propone proprio di
metter in relazione il tema dell’ambiente con la povertà e la vulnerabilità dei
palestinesi che vivono nella prigione di Gaza.</P>
<P class=spip align=justify>Il ciclo naturale comincia dall’uso della terra e
dal consumo giornaliero dell’acqua, acqua da bere, per lavarsi, per
l’irrigazione, per gli animali. Il 95% dell’acqua pompata a Gaza e’ inquinata,
non adatta a essere bevuta. Come e’ facilmente immaginabile, un milione e mezzo
di persone generano quotidianamente una quantita’ enorme di rifiuti. Ma a Gaza
esistono solo tre depuratori di acque reflue, depuratori che ricevono ogni
giorno tra i 40.000 e i 50.000 metri cubi di acque impure. Succede cosi che i
depuratori sono costretti ad operare al di sopra delle effettive capacita’, e
che di conseguenza solo una minima parte delle acque impure venga effettivamente
trattata [<A id=nh2 class=spip_note
title="[2] La DBO, la domanda complessiva di ossigeno dell'uscita dal depuratore di (...)"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nb2" name=nh2>2</A>], quindi
parte delle acque residue inquinanti e nocive vengono scaricate direttamente in
mare. In poche parole, più di 80.000 m3 di acque reflue parzialmente trattate
vengono rilasciate in mare ogni giorno a Gaza [<A id=nh3 class=spip_note
title="[3] Secondo le informazioni fornite dal laboratorio di depurazione di Gaza (...)"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nb3" name=nh3>3</A>].</P>
<P class=spip align=justify>La costa di Gaza, anch’essa occupata e controllata
dalla marina israeliana, ha una vasta riserva di gas naturale, della quale i
legittimi proprietari, i Gazaui, vengono privati. Lasciando la popolazione in
una situazione di dipendenza energetica totale da parte di Israele. L’energia
che entra a Gaza e’ di due tipi, mediante cioe’ l’importazione di carburante da
Israele, carburante che viene trasformato in energia termica (circa il 20% del
totale di energia nella Striscia di Gaza) o importando energia elettrica
direttamente da Israele. Entrambe le fonti sono come rubinetti che Israele
mantiene aperti a suo totale piacimento. |Non e’ pertanto cosi difficile
rendersi conto che, come le altre infrastrutture di base, gli impianti di
trattamento delle acque reflue funzionano solo se e quando Israele lo
permette.</P>
<P class=spip align=justify>Le acque reflue scaricate in mare minacciano la vita
marina mare, eliminando e riducendo il numero delle specie marine. Con
conseguenze drammatiche per la vita di 3.700 pescatori che sopravvivono -
insieme alle loro famiglie- pescando. Le acque impure rilasciate in mare hanno
progressivamente indebolito e impoverito tale gruppo sociale e un intero mercato
dal quale dipendono oltre 6.000 lavoratori e le loro famiglie. Un mercato che e’
stato vivo per centinaia di anni, fino a quando il blocco di Israele non e’
iniziato; la zona di accesso ai pescatori e’ stata progressivamente e
illegalmente ridotta da Israele a partire dal 2002: da 20 miglia nautiche
concordate dagli Accordi di Oslo alle attuali 3 miglia nautiche, tanto che oggi
i pescatori palestinesi non possono avventurarsi a pescare oltre 3 miglia (e
anche meno), senza rischiare di essere colpiti, arrestati e imprigionati nelle
carceri israeliane. Le loro barche vengono confiscate e i motori, che hanno
anche un valore in alcuni casi di 4000 dollari, requisiti nei porti israeliani e
rivenduti successivamente.</P>
<P class=spip align=justify>Va ricordato che durante il suo ultimo assalto
militare denominato “Piombo fuso”, nel quale sono state uccise 1.326
persone [<A id=nh4 class=spip_note
title="[4] Secondo dati ONU “Occupied Palestinian Territory, Gaza Flash (...)"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nb4" name=nh4>4</A>] (di cui
540 erano donne e bambini), l’esercito israeliano ha distrutto deliberatamente
parte degli impianti di trattamento delle acque reflue (oltre a ospedali, centri
medici, ambulanze, ecc) [<A id=nh5 class=spip_note
title="[5] Secondo report ONU e dati pubblicati da Amnesty internacional del 2009 (...)"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nb5" name=nh5>5</A>].</P>
<P class=spip align=justify>L’intera popolazione Gazaui estrae dal Sistema
Acquifero – attraverso pozzi – l’acqua potabile per il consumo quotidiano. Tale
acqua proviene da una falda acquifera che si trova immediatamente sotto il suolo
di Gaza [<A id=nh6 class=spip_note
title="[6] Limite al di sopra della zona di saturazione, a partire dalla quale su (...)"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nb6" name=nh6>6</A>].
L’ammontare annuo dell’acqua pompata e’ ben al di sopra (circa il doppio) di
quella che nella falda refluisce (acqua dolce, pioggia e altri affluenti
sotterranei). Cosi ogni volta c’e’ sempre meno acqua nel sottosuolo di Gaza, e a
causa della sovraestrazione, vi e’ stata una progressiva intrusione di acqua
salata marina proveniente dalla costa, dal momento che la pressione marina e’
maggiore rispetto a quella del bacino interno sotterraneo. La maggior parte
della superficie di Gaza contiene più di 500 ppm [<A id=nh7 class=spip_note
title="[7] Ppm e' l'unita' di misura di concentrazione di una soluzione. Si riferisce (...)"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nb7" name=nh7>7</A>] di cloruro
di sodio (comunemente noto come sale da cucina e mescolato con altri sali in
piu’ basse concentrazioni), cosi che la maggior parte della popolazione Gazaui
consuma acqua con quantita’ eccessive di sale (la concentrazione di sale
nell’acqua potabile raccomandatoa dall’OMS è di 20 ppm) [<A id=nh8
class=spip_note
title="[8] Secondo il documento intitolato “Background document for development of (...)"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nb8" name=nh8>8</A>] e, cosa
ancora piu’ incredibile, la popolazione consuma acqua nella quale in precedenza
sono state scaricarte le acque reflue.</P>
<P class=spip align=justify>Inoltre l’elevata concentrazione di sale permette di
coltivare solamente quei prodotti agricoli che gia’ contengono elevate
concentrazioni saline, come i pomodori (Gaza era famosa in passato per l’export
di pomodorini ciliegia di alta qualita’ fino a quando Israele non ha chiuso
tutti i confini, impedemdo l’export.) Il risultato e’ un suolo ad alte
concetrazioni saline che ha raggiunto livelli di pH compresi tra 8 e 9 [<A
id=nh9 class=spip_note
title="[9] Come dato comparativo, le zone piu' aride del planeta sono (...)"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nb9" name=nh9>9</A>], con una
conseguente diminuizione in quantita’ e qualita’ delle coltivazioni agricole,
che non soddisfano la necessita’ di una dieta varia per la popolazione,
costringendo i residenti ad importare generi alimentari da Israele. [<A
id=nh10 class=spip_note
title="[10] La maggior parte della frutta e verdura nella Striscia viene importata (...)"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nb10" name=nh10>10</A>]</P>
<P class=spip align=justify>La autorita’ israeliane impediscono qualsiasi azione
di desalinizzazione dell’acqua marina, inoltre vietano l’entrata degli strumenti
e materiali da costruzione per riparare i depuratori, non distribuiscono acqua
alla popolazione occupata [<A id=nh11 class=spip_note
title="[11] Permettono pero' l'entrata di acqua imbottigliata israeliana a prezzi (...)"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nb11" name=nh11>11</A>] come
invece dovrebbero fare in virtu’ del diritto internazioanale e come il diritto
umanitario prevede che avvenga da parte del potere occupante sul territorio
occupato.Risoluzione della corte internazionale di Giustizia. [<A id=nh12
class=spip_note
title="[12] Risoluzione della corte internazionale di Giustizia. Vedi anche (...)"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nb12" name=nh12>12</A>]</P>
<P class=spip align=justify>All’inizio del testo, mi sono chiesto, quali sono le
ripercussioni ambientali nel carcere di Gaza? Le condizioni di degrado
ambientale si legano all’estrema poverta’ in cui vivono i detenuti Gazaui.</P>
<P class=spip align=justify>Perdonatemi l’espressione, ma esistono pochi carceri
al mondo dove i prigionieri sono obbligati a bere acqua contaminata dalle
proprie feci, in modo pubblico, sotto gli occhi di tutti e con immagini
trasmesse dalle televisioni di tutto il mondo. E ‘evidente che Gaza è diventata
un grande tappeto colorato dove si possono sperimentare tutti i giochi possibili
(come fanno i bambini quando sono piccoli), ma in questo caso giochi di
occupazione militare; un tappeto sotto il quale nascondere, letteralmente, le
nefandezze degli autori, le élite dei politici, le elite economiche e militari
di Israele, senza pero’ che ci si dimentichi delle responsabilita’ della
comunità internazionale e dell’Egitto, e in ultima analisi, dell’Autorità
Palestinese e di Hamas, creando una situazione che nessuno vuole sia portata
alla luce del sole.</P>
<P class=spip align=justify>*<I class=spip> <STRONG class=spip>Carlos Sordo
Olive’ e’ un cooperante spagnolo che coordina diversi progetti all’interno della
Striscia di Gaza</STRONG> </I>. L’articolo, in versione originalein spagnolo, e’
stato pubblicato su <A class=spip_out
href="http://www.ruedasdemolino.periodismohumano.com/">www.ruedasdemolino.periodismohumano.com</A></P>
<P class=spip align=justify><I class=spip><STRONG class=spip>tratto da
Nena-News</STRONG> </I></P></DIV><!-- finde_surligneconditionnel -->
<DIV class=notes>
<H2>Note</H2><!-- debut_surligneconditionnel -->
<P class=spip_note>[<A class=spip_note title="Note 1"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nh1" name=nb1>1</A>] Quando
dico concrete, reali, mi riferisco a vere azioni di pressione internazionale e
non certo a un presunto processo di riabilitazione che segue la distruzione
condotta da Israele.</P>
<P class=spip_note>[<A class=spip_note title="Note 2"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nh2" name=nb2>2</A>] La DBO, la
domanda complessiva di ossigeno dell’uscita dal depuratore di Gaza City e’ di un
valore medio compreso tra 50 e 80.</P>
<P class=spip_note>[<A class=spip_note title="Note 3"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nh3" name=nb3>3</A>] Secondo le
informazioni fornite dal laboratorio di depurazione di Gaza City, l’eliminazione
di agenti patogeni e residui organici delle acque reflue parzialmente depurate
e’ tra il 70% e il 90% (tra i mesi di ottobre 2009 e gennaio 2010).</P>
<P class=spip_note>[<A class=spip_note title="Note 4"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nh4" name=nb4>4</A>] Secondo
dati ONU “Occupied Palestinian Territory, Gaza Flash Appeal</P>
<P class=spip_note>[<A class=spip_note title="Note 5"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nh5" name=nb5>5</A>] Secondo
report ONU e dati pubblicati da Amnesty internacional del 2009 con il titolo
“Israel-Gaza, Operation Cast Lead, 22 days of death and destruction.</P>
<P class=spip_note>[<A class=spip_note title="Note 6"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nh6" name=nb6>6</A>] Limite al
di sopra della zona di saturazione, a partire dalla quale su puo’ estrarre acqua
dalla falda.</P>
<P class=spip_note>[<A class=spip_note title="Note 7"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nh7" name=nb7>7</A>] Ppm e’
l’unita’ di misura di concentrazione di una soluzione. Si riferisce alla
quantita’ di mg (milligrammi) in un kg di soluzione.</P>
<P class=spip_note>[<A class=spip_note title="Note 8"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nh8" name=nb8>8</A>] Secondo il
documento intitolato “Background document for development of WHO guidelines for
drinking water Quality” edito da OMS: in gemerale i cloruri non sono tossici,
grazie al fatto che vengono espulsi dal sistema dei reni. Tuttavia effetti
dannosi e anche morte sono statu riportati in seguito a ingestión accidentali di
dosi eccessive di cloruro di sodio. Tra gli effetti. nausea, vomito,
convulsioni, spasmi e rigidita’ muscolare, edema polmonare e cerebrale. Un
consumo excesivo di sale peggiora qualsiasi insufficienza cardiaca e genra
effetti negativi dovuti dagli alti livelli di sodio nell’acqua potabile.</P>
<P class=spip_note>[<A class=spip_note title="Note 9"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nh9" name=nb9>9</A>] Come dato
comparativo, le zone piu’ aride del planeta sono caratterizzate da valori alti
di pH tra 8 e 8,5.</P>
<P class=spip_note>[<A class=spip_note title="Note 10"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nh10" name=nb10>10</A>] La
maggior parte della frutta e verdura nella Striscia viene importata da
Israele</P>
<P class=spip_note>[<A class=spip_note title="Note 11"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nh11" name=nb11>11</A>]
Permettono pero’ l’entrata di acqua imbottigliata israeliana a prezzi superiori
a quelli di mercato.</P>
<P class=spip_note>[<A class=spip_note title="Note 12"
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nh12" name=nb12>12</A>]
Risoluzione della corte internazionale di Giustizia. Vedi anche “Apartheid
contro il popolo palestinese” di David Bondia (<A
href="http://www.alcor.palestina.cat">www.alcor.palestina.cat</A>)</P>
<P class=spip_note> </P>
<P class=spip_note> </P>
<P class=spip_note><A
href="http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nb9"><FONT
size=1>http://www.yabasta.it/spip.php?article1341#nb9</FONT></A></P></DIV></DIV></BODY></HTML>