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Da: ricercatoriprecari dibattito <<a href="mailto:ricercatoriprecari.dibattito@gmail.com" target="_blank">ricercatoriprecari.dibattito@gmail.com</a>><br>
Date: 24 settembre 2010 23:16<br>
Oggetto: [dibattito] Assemblea nazionale precari della ricerca e della docenza<br>
A: <a href="mailto:ricercatoriprecari-dibattito@googlegroups.com" target="_blank">ricercatoriprecari-dibattito@googlegroups.com</a><br>
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I Precari della Ricerca e della Docenza delle Università italiane<br>
esprimono tutta la loro contrarietà rispetto ai contenuti della<br>
conferenza stampa del 22 Settembre 2010 dal Ministro dell'Istruzione,<br>
dell’Università e della Ricerca e da quello dell'Economia, e rilevano<br>
che:<br>
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- il ricatto esplicitamente formulato "prima la riforma e poi i<br>
soldi" è inaccettabile, perché la presunta "riforma" altro non è che<br>
un gigantesco progetto di smantellamento dell'università pubblica, che<br>
peggiorerà la qualità della didattica, cancellerà l'autonomia della<br>
ricerca scientifica, impedirà l'accesso ai ricercatori precari ed alle<br>
nuove generazioni e imporrà tasse sempre più alte agli studenti,<br>
selezionando per censo l'ingresso all'università e privando fasce<br>
consistenti della popolazione, in particolare molti tra i giovani<br>
delle regioni meridionali, del diritto ad un'istruzione di qualità;<br>
<br>
- l'imposizione al Parlamento dell'approvazione in tempi<br>
rapidissimi della riforma (alla Camera il 5 ottobre) si configura come<br>
l'ennesima forzatura di una maggioranza che non intende prestare il<br>
minimo ascolto ai soggetti interessati dal provvedimento;<br>
<br>
- i ministri hanno chiarito che per molti anni non ci saranno<br>
nuove assunzioni nelle università (di per sé un'affermazione<br>
inconcepibile in quasi tutti i paesi del mondo) dando così compimento<br>
all'operazione di licenziamento dei precari, che ricordiamo sono tra<br>
60000 e 90000 (dati MIUR 2009), che dalla scuola viene definitivamente<br>
estesa anche all'Università.<br>
<br>
- Governo (e rettori) chiedono quindi ai ricercatori<br>
strutturati di scambiare le proprie prospettive di carriera con il<br>
futuro dell'istituzione in cui lavorano. Noi precari, invece,<br>
auspichiamo che i colleghi strutturati indisponibili respingano uno<br>
scambio così indecente e continuino a schierarsi, come ribadito<br>
nell'assemblea nazionale a Roma il 17 Settembre 2010, a difesa<br>
dell'università pubblica, mantenendo ferma la loro protesta ad<br>
oltranza;<br>
<br>
- E' inaccettabile la doppiezza di molti Rettori che negli<br>
Atenei si sono dichiarati contrari al DdL, mentre la CRUI con la<br>
mozione del 23/9 si è pronunciata decisamente a favore della<br>
"riforma". La CRUI, anziché rendersi complice delle politiche della<br>
maggioranza, vigili piuttosto sul rispetto della legge 311/58 che, lo<br>
ricordiamo, consente ai rettori di proseguire il mandato oltre l'età<br>
della pensione solo se al momento dell'elezione si trovavano nella<br>
oramai abrogata posizione di fuori ruolo.<br>
<br>
Affinché la necessaria solidarietà dei precari verso i ricercatori<br>
indisponibili si traduca in azioni concrete, i precari devono<br>
diventare parte attiva della protesta. Per opporci allo smantellamento<br>
dell'università pubblica invitiamo perciò i precari di tutte le<br>
università italiane a mobilitarsi nei giorni 4, 5 e 6 Ottobre 2010 con<br>
iniziative di protesta e assemblee locali che dovranno accompagnare<br>
tutto il percorso del DdL alla Camera.<br>
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Indiciamo per il prossimo Venerdì 8 ottobre 2010 a Bologna<br>
un'Assemblea Nazionale dei Precari della Ricerca e della Docenza delle<br>
Università, aperta a tutte le componenti dell'Università, della<br>
Ricerca e della Scuola, i cui studenti manifesteranno nelle città<br>
italiane proprio in quella giornata, per raccogliere la partecipazione<br>
alle iniziative locali e organizzarne di ulteriori, coordinandoci a<br>
livello nazionale, e per sostenere i 5 punti del documento<br>
introduttivo allegato, con l'obiettivo prioritario di rafforzare la<br>
mobilitazione unitaria di tutto il mondo accademico contro lo<br>
smantellamento di Università e Ricerca pubblica.<br>
<br>
Infine, esprimiamo la nostra solidarietà verso tutti i lavoratori,<br>
precari e non, che durante questo durissimo periodo di crisi stanno<br>
difendendo il proprio lavoro, e riteniamo che l'unificazione delle<br>
lotte sia l'unica strada efficace per rispondere all'aggressione che<br>
tutti stiamo subendo. In particolare auspichiamo che la nostra<br>
assemblea possa rappresentare un momento di confronto con i precari<br>
che già si sono organizzati in settori vicini al nostro, come scuola<br>
ed enti di ricerca, oltre che con i tanti precari e lavoratori in<br>
appalto che lavorano negli atenei italiani.<br>
<br>
Precari universitari della Ricerca e della Docenza<br>
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