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<DIV>Le relazioni tra Turchia e Israele non sono mai state idilliache. Da una
parte perché non si possono avere due primedonne nello stesso luogo, e in Medio
Oriente, è chiaro che sia Israele che Turchia stanno cercando di ritagliarsi
questo ruolo. Ankara con più chance, evidentemente, per affinità con i vicini.
Ma proprio Ankara ha fatto sì che Israele rompesse in qualche modo il muro di
isolamento che la circondava. Sulla scia del processo di Oslo, anni '90 dunque,
la Turchia ha ridefinito le sue relazioni con Israele in termini di allineamento
strategico. Questo ha consentito a Ankara di beneficiare per esempio del
sostegno della lobby israeliana negli Stati uniti quando si è trattato di
bocciare le risoluzioni sul genocidio degli armeni che il congresso Usa avrebbe
voluto votare. Da parte sua Israele ha beneficiato in termini economici dalla
nuova relazione con Ankara. Militarmente soprattutto. L'esercito turco infatti
non ha disdegnato i nuovi e più stretti vincoli con Israele che ha potuto per
esempio mandare regolarmente la sua aviazione a addestrarsi nei cieli sopra la
valle di Konya. Anche prima dei bombardamenti contro i palestinesi. E non
bisogna dimenticare che la Turchia acquista armi e fa riparare i suoi armamenti
in Israele.</DIV>
<DIV>e diversi spunti su</DIV>
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