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<DIV><FONT size=2>e ho dovuto rimettere il post per errori e quindi sparito
commento lo devi rimettere</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>un abbracio matilde pure a Giuseppe</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2>vittoria</FONT></DIV>
<BLOCKQUOTE
style="BORDER-LEFT: #000000 2px solid; PADDING-LEFT: 5px; PADDING-RIGHT: 0px; MARGIN-LEFT: 5px; MARGIN-RIGHT: 0px">
<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- </DIV>
<DIV
style="FONT: 10pt arial; BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B>
<A title=matilde@inventati.org href="mailto:matilde@inventati.org">matilde</A>
</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A title=redditolavoro@lists.ecn.org
href="mailto:redditolavoro@lists.ecn.org">redditolavoro@lists.ecn.org</A> ; <A
title=huambos@virgilio.it href="mailto:huambos@virgilio.it">Vittoria OLIVA</A>
</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Monday, April 26, 2010 11:40
AM</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> Rif: [Redditolavoro] tragedie
familiari sltanto?</DIV>
<DIV><BR></DIV>
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width="100%"><TBODY>
<TR>
<TD style="DIRECTION: ltr; FONT-SIZE: 12pt" dir=ltr id=INCREDITEXTREGION
width="100%">
<DIV> </DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV dir=ltr>
<DIV id=INCREDISIGNATUREID>
<DIV>Era disoccupata. Costava troppo darle un lavoro e starle accanto
nelle eventuali difficoltà di integrazione con i compagni di lavoro? Le
camicie di forza chimiche non sono bastate, ed ora? Una intera vita di
sofferenze da ricordare chiusa fra mura ostili, persa l'"occasione" di
affogare. E allo Stato costa meno di quel che sarebbe costato un
intervento di integrazione lavorativa a suo favore, e cioè un'occasione
per respirare?</DIV>
<DIV>Laura </DIV>
<DIV style="FONT-FAMILY: MS Sans Serif"><I>Messaggio
originale-------</I></DIV></DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV id=receivestrings>
<DIV style="FONT-SIZE: 11pt" dir=ltr><I><B>Da:</B></I> <A
href="mailto:huambos@virgilio.it">Vittoria OLIVA</A></DIV>
<DIV style="FONT-SIZE: 11pt" dir=ltr><I><B>Data:</B></I> 26.04.2010
10:30:12</DIV>
<DIV style="FONT-SIZE: 11pt" dir=ltr><I><B>A:</B></I> <A
href="mailto:redditolavoro@lists.ecn.org">redditolavoro@lists.ecn.org</A></DIV>
<DIV style="FONT-SIZE: 11pt" dir=ltr><I><B>Oggetto:</B></I>
[Redditolavoro] tragedie familiari sltanto?</DIV></DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV>
<DIV>
<DIV>A Gela, Caltanisetta ,una giovane madre ha cercato di annegare
insieme i suoi due bambini: i figli sono morti, lei è
sopravvissuta.:poco dopo si è data la versione "tranquillizzante"
da parte dei media e degli specialisti: la donna era affetta da disturbi
psichici. "crisi maniacale nell'ambito di una psicosi
bipolare".</DIV>
<DIV>Il gesto di una mente "malta", tutto lì.</DIV>
<DIV>Questa donna era separata da qualche mese da suo marito,un
operaio , uno dei figli era "autistico", viveva, la famiglia,
nel quartiere Cantina Sociale: il solito "agglomerato" urbano che sorge
ai margini, intorno al petrolchimico dell'Eni in quest caso: autistico
pure il quartiere.</DIV>
<DIV>Bipolarismo o la somma di fattori che dicono la infelicità totale?:
sola fra soli dopo la separazione, con un figlio "diverso", il marito
operaio, il quartiere marginale: gesto di una mente "disturbata" o
disturbo di una società malata?:</DIV>
<DIV>per me la risposta è scontata.</DIV>
<DIV>Nel...racconto mediatico di questa solitudine ed infelicità
individuale che è il risultato di una infelicità</DIV>
<DIV>totale e collettiva, è stato sottolineato anche il suo messaggio in
rete, lanciato poco prima che avvenisse la tragedia: un messaggio tutto
sommato positivo che faceva vedere una presunta volontà di resistere
:</DIV>
<DIV>“quando non si può tornare indietro, bisogna soltanto preoccuparsi
del modo migliore di andare avanti. Non si può scegliere come sentirsi,
ma si può fare sempre qualcosa per cercare di stare meglio
possibile".</DIV>
<DIV>Sinceramente a me non sembra il messaggio di una Medea o di una
donna che si preparava al suicidio, anzi, tutt'altro: la conclusione che
traggo è che una presunta comunità virtuale non basta, non serve a
colmare il vuoto di una comunità reale che non c'è, che anzi ti è
nemica.</DIV>
<DIV>A Gela qualche giorno prima, un'altra notizia che dice le
condizioni reali dell'insopportabilità della non vita: un disoccupato
con 3 figli dopo aver tentato due volte il suicidio si mette all'asta
per la vendita di un rene o di qualche altro suo pezzo: non lo vogliono
intero e pensa: provo a vedere se, almeno, mi si comprano a pezzi: esce
in un caso e nell'altro una umanità fatta a pezzi e spezzettata.E una
"malattia" solo del Sud?</DIV>
<DIV>dico che è una "malattia" generale: il 14 aprile ad Altino del
veneto un uomo uccide la moglie e poi si suicida. Ieri nel mantovano un
altro "fuori di testa" , tampona la ex convivente, ferisce chi stava con
lei, </DIV>
<DIV>poi "rivolge l'arma" contro una vicina di casa ed un campagnolo col
quale ere in lite.</DIV>
<DIV>Episodi similari si moltiplicano come in USA, si moltiplicano come
si moltiplica il possesso di armi, come si moltiplicano i possessi
miserabili e miserandi che dicono la miseria totale della società
miserabile del possesso totale. </DIV>
<DIV>E siccome non si può ammettere che tali fenomeni sono la
conseguenza scontata di una società intera, la società dell'alienazione
totale si dice che si tratta di malati e malattie
individuali contro cui occorre prendere provvedimenti: come? beh
intanto così!.</DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><A
href="http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201004articoli/54437girata.asp">http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201004articoli/54437girata.asp</A></DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV>Potrei dire: solita logica del capro espiatorio che distoglie dal
problema reale e il problema reale è: anc abbiamo, forse, precaria
anche quella, una casa, una famiglia, precaria pure lei, però
in realtà siamo privi della casa comunitaria degli intenti comuni
e della famiglia comunitaria, quella della tensione comune al
superamento collettivo delle proprie singole infelicità.</DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><B>"Una casa, per quanto sia piccola, fino a tanto che le case che
la circondano sono ugualmente piccole, soddisfa a tutto ciò che
socialmente si esige da una casa. Ma se, a fianco della piccola casa, si
erge un palazzo, la casetta si ridurrà a una capanna. La casetta
dimostra ora che il suo proprietario non può far valere nessuna pretesa,
o solamente pretese minime; e per quanto ci si spinga in alto nel corso
della civiltà, se il palazzo che le sta vicino si eleva in ugual misura
e anche più, l’abitante della casa relativamente piccola si troverà
sempre più a disagio, sempre più scontento, sempre più oppresso fra le
sue quattro mura." </B><FONT face=Arial>"lavoro salariato e
capitale":</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial>vittoria</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial>L'avamposto degli Incompatibili</FONT></DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><A
href="http://controappunto.splinder.com/">http://controappunto.splinder.com/</A></DIV>
<DIV>doc. politici</DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><A
href="http://controappunto.splinder.com/post/22625578/ricky-gianco-antipatico">http://controappunto.splinder.com/post/22625578/ricky-gianco-antipatico</A><BR></DIV></DIV></DIV>
<DIV> </DIV></DIV></TD></TR>
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