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<P>PROCESSO THYSSENKRUPP: UDIENZA DEL 24 MARZO</P>
<P>L'odierna seduta si apre alle ore 9:40 - davanti ad un pubblico formato in
massima parte da un gruppo di una cinquantina di studenti dello Istituto Tecnico
"Da Passano" di Orbassano - e prevede che vengano ascoltati otto testimoni
convocati dalla difesa, che oggi è rappresentata dal solo avvocato Audisio,
coadiuvato, a partire dalle ore 11:00 circa, dall'avvocato Anglesio che gli fa
da "portaborse", limitandosi alla consegna ai testimoni di documenti da
visionare.</P>
<P>La giornata si articola così: in mattinata vengono ascoltati tre componenti -
tutti Vigili del Fuoco - del Comitato tecnico regionale (si tratta degli
ingegneri: Carviani, Funndarò e Riccobono, rispettivamente, tra il 2005 ed il
2007, di stanza a: Alessandria, Verbania e Cuneo), mentre nel pomeriggio è
la volta di altri cinque ingegneri facenti parte del Ctr, ma in qualità
diverse (Orso Gianone, funzionaria della Regione, dipartimento ambiente, settore
grandi rischi; Donato, funzionaria dell'Agenzia regionale protezione ambiente,
settore grandi rischi; Giannone, funzionario della Regione e segretario del Ctr;
Giordano, dirigente vicario del comandante dei VV.FF. di Torino dal febbraio
2007 al febbraio 2008, precedentemente a Cuneo, interpellato in quanto presente
alla riunione del 21 giugno 2007 al posto del suo comandante; Minassi,
direttore del dipartimento Ispels di Biella e ad interim di Alessandria); al
termine della ottava testimonianza la presidente, Maria Iannibelli, aggiornerà
la seduta a venerdì 26 marzo.</P>
<P>Le testimonianze più interessanti sono quelle della mattinata, durante le
quali si evince che la difesa dei padroni assassini - non riuscendo in
alcun modo a criminalizzare gli operai, essendo sino ad ora state smontate dal
pm Raffaele Guariniello tutte le loro tesi pretestuose sul comportamento errato
da parte dei dipendenti - intende cercare di scaricare le colpe per l'eccidio
del 6 dicembre 2007 sugli altri enti, quelli che facevano parte del Ctr.</P>
<P>E' palese la volontà di dimostrare che il Ctr non avrebbe svolto
correttamente il proprio dovere circa le ispezioni e le relative prescrizioni:
come se le omissioni del Ctr fossero tali da assolvere la azienda dal mancato
rispetto della normativa sulla sicurezza e soprattutto di quella relativa alla
prevenzione degli incendi.</P>
<P>Le due omissioni si possono eventualmente solo sommare, non elidere la una
con la altra; il fatto che il Ctr abbia omesso di emettere alcune prescrizioni -
cosa pacificamente accertata, e peraltro sottolineata a più riprese dai pm,
con domande che mettono sempre più in cirsi i testi - non può essere motivo
per sollevare la azienda dall'obbligo di mettere in sicurezza gli impianti; se
avviene questo, non si può che tornare alla imputazione per "omissione DOLOSA
dell'attuazione delle norme sulla sicurezza".</P>
<P>La nostra sensazione è che la difesa abbia rinunciato a sostenere la non
responsabilità dei propri assistiti, puntando piuttosto ad alleggerirne le
posizioni processuali attraverso il coinvolgimento di altri enti, ma a giudicare
da quanto finora emerso non sembra che questo atteggiamento porti i frutti
sperati dagli avvocati degli assassini.</P>
<P>Torino, 24 marzo 2010</P>
<P> </P>
<P>Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino</P><!-- SPAMfighter Signature --><br><hr>Sto utilizzando la versione gratuita di <a href="http://www.spamfighter.com/lit">SPAMfighter</a>!<br /> 3869 messaggi contenenti spam sono stati bloccati con successo.<br />Ottimizzate il vostro <a href="http://www.spamfighter.com/SLOW-PCfighter/Lang_IT/?cid=sigit">PC lento</a>. Scansione gratuita!</BODY></HTML>