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<P>PROCESSO THYSSENKRUPP: UDIENZA DEL 16 MARZO</P>
<P>L'udienza odierna si apre alle ore 9:40 e prevede sei testimonianze a
discarico, che poi si ridurranno a cinque per l'assenza di uno dei
testimoni.</P>
<P>Le prime due, che occupano la intera mattinata - fino alla sospensione delle
ore 12:30 - sono quelle degli ingegneri Ferraro e Polito, rispettivamente
direttore regionale e comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Piemonte e
Torino alla epoca dei fatti di cui si discute stamani: il periodo dal 2005 al
2007; inoltre, il primo era anche presidente del Comitato tecnico regionale
(Ctr), mentre il secondo era capo della Commissione ispettiva del Ctr, quella
che aveva il compito di verificare la conformità del sistema di gestione
sicurezza (Sgs) alle linee guida del ministero dello Ambiente.</P>
<P>I lunghissimi, e per certi versi dettagliatissimi, interrogatori - svolti
dall'avvocato Audisio, un vero maestro nella assai poco nobile arte di
menare il can per l'aia - si potrebbero riassumere nel seguente concetto: nel
giugno del 2006, una ispezione guidata - come dirà il primo testimone della
sessione pomeridiana, all'interno della fabbrica gli ispettori non potevano
circolare liberamente - della Commissione fece molte prescrizioni
all'azienda, notificate circa un anno dopo per motivi tecnici, obbligando la
stessa ad adempiere ad esse entro il 31 dicembre del 2007, per poi poter
ottenere il Certificato di prevenzione incendi; il 19 dicembre 2007 arrivò
al Ctr una lettera della Thyssenkrupp con l'indicazione che tutte le
prescrizioni erano state ottemperate, cosa che venne successivamente verificata
da una ulteriore visita ispettiva datata 21 gennaio 2008.</P>
<P>Da questo si evince - e lo fa Polito su precisa sollecitazione della pm
Francesca Traverso - che alla data dell'eccidio la azienda non poteva in alcun
modo essere in possesso del Certificato di prevenzione incendi; pertanto risulta
ancora una volta evidente il comportamento criminale dei dirigenti che
continuarono, nonostante questa palese mancanza di sicurezza, a far lavorare gli
operai, mettendo volontariamente a grande rischio la salute e la vita degli
stessi.</P>
<P>La parte pomeridiana della seduta si apre, sono le ore 13:20, con la
testimonianza dello architetto De Marco, funzionario della direzione regionale
dei Vigili del Fuoco, che fa una dichiarazione estremamente interessante:
asserisce che il piano di emergenza non fu consegnato agli ispettori, ma Cafueri
disse loro che era stato allegato alla busta paga dei dipendenti; ci domandiamo
come dei professionisti, quali erano indubbiamente gli ispettori, possano
essersi fidati della parola del Responsabile del servizio protezione e
prevenzione (Rspp) - così come accaduto circa la formazione, in merito alla
quale presero per buone le parole della responsabile aziendale, la signora Tota
- senza verificare la veridicità di quanto asserito da questi signori...
come direbbe Emilio Fede: che figura di m...!</P>
<P>Successivamente depongono lo ingegner Baldino - in quegli anni direttore
dell'Ispels di Torino - e lo ingegner Ariano - a quel tempo, ed
attualmente, responsabile del servizio Tutela ambientale della provincia di
Torino - che non aggiungono nulla di significativo al dibattimento.</P>
<P>Alle ore 15:25, conclusa la ultima testimonianza, la Corte aggiorna la seduta
a mercoledì 24 marzo.</P>
<P>Torino, 16 marzo 2010</P>
<P> </P>
<P>Stefano Ghio - Rete sicurezza Torino</P><!-- SPAMfighter Signature --><br><hr>Sto utilizzando la versione gratuita di <a href="http://www.spamfighter.com/lit">SPAMfighter</a>!<br /> 3848 messaggi contenenti spam sono stati bloccati con successo.<br />Ottimizzate il vostro <a href="http://www.spamfighter.com/SLOW-PCfighter/Lang_IT/?cid=sigit">PC lento</a>. Scansione gratuita!</BODY></HTML>