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<P>PROCESSO ETERNIT: UDIENZA DELLO 8 MARZO</P>
<P>In una Torino imbiancata dalla nevicata abbattutasi sulla città tra sabato e
domenica - circa quindici centimetri di manto bianco - si svolge, nella maxi
aula uno di Palazzo di Giustizia, una nuova udienza del processo alla
multinazionale dell'amianto: la Eternit.</P>
<P>Alle ore 9:20 entra la Corte, presieduta dal giudice Giuseppe
Casalbore: questi per prima cosa constata la assenza dei padroni assassini,
per poi procedere allo appello degli avvocati delle parti; proprio in quel
mentre alcuni difensori degli imputati, evidentemente ritardatari, entrano
in aula.</P>
<P>Dopo questa operazione, che richiede - vista la imponente mole di parti
civili - circa dieci minuti, gli avvocati della difesa - Zaccone, Fornari e
Mangia per il barone belga Jean Louis Marie Ghislain de Cartier de Marchienne, e
Condelo e Di Amato Perpetuo per il magnate svizzero Stephan Schmidheiny -
prendono la parola per cercare di illustrare, o come preferisce dire Zaccone,
sottoporre alla Corte una eccezione per difetto di competenza territoriale,
chiedendo che la sede del procedimento venga spostata al Tribunale di Genova,
poiché secondo loro era la città dove aveva sede legale e decisionale la
società.</P>
<P>Naturalmente la vera motivazione non è nessuna di quelle elencate durante il
lungo sproloquio dagli avvocati servi dei padroni assassini, ma quella di
prendere tempo, distrarre l'attenzione dalle fasi del processo, e soprattutto
toglierlo dalle mani del pm alessandrino Raffaele Guariniello, in quanto questi
ha dimostrato - anche nel processo alla Thyssenkrupp - di essere ben
determinato a svolgere correttamente il suo lavoro ed a perseguire con la giusta
rigidità i reati commessi dai padroni assassini.</P>
<P>Segnaliamo, come nota di colore, un siparietto andato "in onda" al momento in
cui l'avvocato Zaccone ha preso la parola: le sue prime scempiaggini
- come pm ed avvocati di parte civile avranno modo di dimostrare
durante le controdeduzioni volte a chiedere il rigetto delle pretestuose istanze
illustrate dai servi prezzolati dei padroni assassini - sono state coperte da un
sottofondo musicale inopportuno che ha suscitato alcune battute del presidente
Casalbore sottolineate dalla ilarità generale.</P>
<P>Alle ore 12:10, al termine delle controdeduzioni, ed avendo esaurito la fase
delle questioni preliminari, la Corte toglie l'udienza aggiornandola a lunedì 22
marzo.</P>
<P>Torino, 08 marzo 2010</P>
<P> </P>
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