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href="http://controappunto.splinder.com/post/22358856/Clara+Zetkin,+La+questione+fem">Clara
Zetkin, La questione femminile e la lotta al riformismo,</A></H2>
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<DIV><STRONG>LA RIVOLUZIONE E LE DONNE<BR>di Clara Zetkin1</STRONG></DIV>
<DIV><BR>lara Zetkin (Wiedrau, Sassonia, 5 luglio 1857-Archangelskoje, Mosca, 20
giugno 1933) si iscrive al<BR>partito socialdemocratico tedesco nel 1891, svolge
una intensa attività pubblicistica e si schiera<BR>contro le posizioni
riformiste di Bernstein nell’ala radicale del partito. Allo scoppio della
prima<BR>guerra mondiale con R.Luxemburg, F.Mehering e K.Liebknecht si oppone
alla politica di appoggio<BR>all’intervento bellico praticata dalla maggioranza
del partito e partecipa all’organizzazione della<BR>sinistra della
socialdemocrazia tedesca, che confluirà prima nel gruppo spartachista e in
seguito<BR>nel Partito comunista tedesco. i brani di questo suo testo
furono scritti alla fine della prima guerra<BR>mondiale durante la
cosiddetta rivoluzione di novembre, mentre a Berlino viene proclamata
la<BR>repubblica sovietica di Germania.</DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><FONT face="Times New Roman"></FONT>
<P align=left><FONT face="Times New Roman">...e però compito principale di
queste assemblee dovrebbe essere, secondo il desiderio delle classi possidenti,
quello di strappare il potere politico dalle mani delle masse proletarie in nome
della menzognera parola d’ordine “salvaguardia della democrazia”, e sbarrare in
tal modo la via all’edificazione d’una vera democrazia integrale...Anche le
donne devono potersi pronunciare sull’alternativa:<FONT
face="Times New Roman">dominio di classe politico formale moderato da parte
degli usurpatori della ricchezza sociale, oppure tutto il potere politico in
mano ai produttori della ricchezza sociale.</FONT><FONT
face="Times New Roman">Politica socialista radicale in grande stile per
rimodellare completamente “l’antica, decrepita faccenda”, vale a dire lo Stato
oppressivo capitalista e l’economia di sfruttamento capitalista per trasformarli
in un ordinamento socialista, in una società di liberi ed eguali; oppure una
politica di concessioni, d’armonia borghese-proletaria, una politica senza
princípi che ricorre a rattoppature politiche ed economiche al fine di
preservare la società capitalista. Anche le donne dovranno decidere in merito a
queste alternative vitali per il popolo tedesco e qui si dovrà dimostrare
la<BR>maturità politica della donna!</FONT></FONT></P><FONT
face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman"></FONT></FONT></FONT>
<P align=left><FONT face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman">Le donne tedesche non dovrebbero mai dimenticare che
l’equiparazione politica non è il premio ad una loro lotta vittoriosa, bensì il
regalo di una rivoluzione sopportata dalle masse proletarie e che portava
scritto sul proprio stendardo: democrazia integrale e tutti i diritti al popolo.
Pieni diritti anche per le donne! Forse che noi donne non siamo popolo, la metà
del popolo e in conseguenza del sacrificio di milioni di uomini
all’imperialismo, mai come ora la metà più grande del popolo tedesco? E non
siamo forse noi donne, nella schiacciante maggioranza, popolo lavoratore che
accresce la ricchezza materiale e culturale della società? Al popolo lavoratore
appartiene l’operaiadi fabbrica come l’impiegata e la maestra, la piccola
contadina, ma anche la massaia che, attraverso la sua sollecitudine e il suo
lavoro, appresta e preserva la casa per i suoi piccoli ospiti; vi appartiene
innanzitutto la madre il cui contributo è il massimo dei valori: una schiatta
sana e forte di corpo e di spirito la cui opera arricchisce il tesoro
dell’umanità. Al di fuori di questa grande comunità di sorelle, si situano solo
quelle signore che vivono alle spese e sullo sfruttamento del lavoro
altrui,</FONT></FONT><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman">prive di attività autonoma; esse non partecipano
all’aumento del patrimonio sociale, ma solo al suo consumo....<FONT
face="Times New Roman"></FONT></FONT></FONT></FONT></P>
<P align=left><FONT face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman">Dimostriamoci fiere e
coraggiose! Non riceviamo senza dare alcunché; non lasciamoci intimorire dagli
spettri del passato, ma affrontiamo il futuro con impeto e
decisione.</FONT></FONT></FONT></FONT></P><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman"></FONT></FONT></FONT></FONT></FONT>
<P align=left><FONT face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman">La rivoluzione è minacciata. Ovunque nel </FONT><EM><FONT
face="Times New Roman">Reich </FONT></EM><FONT
face="Times New Roman"></FONT><FONT face="Times New Roman">le forze della
reazione e della controrivoluzione cercano di sgusciare dal nascondiglio in cui
le masse in rivolta le hanno costrette a rifugiarsi. Le classi possidenti
cominciano ad organizzarsi e ad armarsi per strappare al popolo lavoratore il
potere politico appena conquistato. I loro agenti nella stampa,
nell’amministrazione pubblica, nei parlamenti accantonati dalla rivoluzione,
cominciano ad entrare in scena.</FONT></FONT></FONT></FONT></FONT></P>
<P align=left><FONT face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman">I conservatori si scoprono un cuore democratico e i
democratici borghesi si accorgono che la loro azione deve essere di tipo
conservatore, che al di là del limite determinato dagli interessi di classe
borghesi, il principio democratico deve abdicare in favore della prassi
capitalistica. I nemici occulti del potere rivoluzionario del proletariato sono
più pericolosi dei nemici smascherati. La democrazia borghese, arida formula
giuridica, si appresta a strangolare la viva democrazia proletaria di cui la
rivoluzione ha rappresentato un primo
passo.</FONT></FONT></FONT></FONT></FONT></P>
<P align=left><FONT face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman">La rivendicazione di assemblee nazionali costituenti per
il Reich e per gli Stati federali è la foglia di<BR>fico che deve coprire il
tentativo, da parte delle classi possidenti, di riconquistare il potere
politico.<BR>Spartizione del potere politico tra tutti gli strati e classi della
popolazione: come suona bene, come<BR>suona giusto e democratico!<BR>E tuttavia
il vello dell’agnello nasconde il lupo. Vi sono due possibilità: o il
proletariato detiene<BR>tutto il potere politico per la realizzazione del suo
obiettivo finale: il superamento del capitalismo da<BR>parte del socialismo -
oppure esso non detiene alcun potere, ma solo una parte minima di potere
per<BR>la realizzazione delle riforme che non intaccano l’ordinamento
capitalista, ma anzi lo rafforzano.<BR>Una spartizione del potere tra classe
operaia e borghesia sbocca sempre in un dominio di classe<BR>borghese, rimane
sempre una dittatura della classe moderata della classe possidente e
sfruttatrice....</FONT></FONT></FONT></FONT></FONT></P><FONT
face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman"></FONT></FONT></FONT></FONT></FONT></FONT>
<P align=left><FONT face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman">Il perno della lotta per il
potere politico è rappresentato dalla lotta per l’ordinamento economico della
società. Chi auspica la fine del capitalismo e l’avvento del socialismo non deve
permettere che il potere politico del popolo lavoratore venga paralizzato dal
potere politico dei possidenti, e deve esigere tutto il potere per il
proletariato. Il terremoto politico che ha abbattuto il trono e le poltrone dei
burocrati deve investire anche l’economia e mandare così a morte il capitalismo.
La rivoluzione deve essere portata
avanti!.</FONT></FONT></FONT></FONT></FONT></FONT></P>
<P align=left><FONT face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><FONT
face="Times New Roman"><FONT face="Times New Roman"><A
href="http://it.wikipedia.org/wiki/Clara_Zetkin">http://it.wikipedia.org/wiki/Clara_Zetkin</A></FONT></FONT></FONT></FONT></FONT></FONT></P>
<P align=left><FONT size=2 face=Arial><A
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