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<h1 style="text-align: center;" align="center"><font size="6">Appello per un 1° marzo di lotta,
antirazzista e di classe</font></h1>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><i style=""> <br></i></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Le leggi razziste e i vari
pacchetti sicurezza, che hanno caratterizzato l’ultimo ventennio della storia
italiana (e non solo) costituiscono un insieme di dispositivi che attaccano gli
immigrati in quanto forza-lavoro e che, non a caso, si sono progressivamente
inasprite man mano che è andato crescendo il numero e il peso economico di
questa porzione, fondamentale, della classe lavoratrice. </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Grazie a questi dispositivi,
milioni di uomini e donne vengono spinti in una condizione di clandestinità
forzata da cui è praticamente impossibile uscire,<span style=""> </span>in un regime di vero e proprio apartheid,
imprigionate, deportate, private della dignità umana, massacrate nei mari e nei
luoghi di lavoro. </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Un meccanismo, ormai ben oliato,
il cui fine evidente è quello di terrorizzare e annichilire milioni di
lavoratori,<span style=""> </span>per renderli massimamente
ricattabili e sfruttabili come forza-lavoro a basso costo.</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Il razzismo, che è
fondamentalmente “razzismo di stato, va quindi considerato come l’espressione
più diretta della voracità di un capitalismo in crisi e che ha assoluto bisogno
di realizzare il massimo profitto possibile, nel minor tempo possibile, tramite
forme di neo-schiavismo che sono, allo stesso tempo, simbolo di un presente di
guerra aperta contro i proletari del mondo e, minaccia per il futuro che il
capitalismo riserva al mondo intero.</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Oggi, però, da Milano a Rosarno,
giungono nuovi segnali di lotta e di ribellione all’esistente.</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Lotte e rivolte che si stanno
sviluppando in alcuni settori della classe operaia immigrata del nord (come nel
caso delle cooperative della logistica lombarda) o fra i braccianti del sud (da
Castelvolturno a Rosarno) contro lo strapotere dello stato e della mafia. Lotte
che hanno la possibilità di congiungersi con le forme di resistenza alla crisi
messi in campo dai lavoratori. Lotte che, finalmente stanno cominciando a
spostare il piano del conflitto su un terreno apertamente di classe,
costringendo lo stato a ricorrere sempre più spesso alla repressione come unica
arma per tentare di frenarle e svelando quindi, all’insieme della classe
lavoratrice, che la democrazia non è un feticcio da difendere contro il
pericolo fascista ma, al contrario, uno strumento fondamentale nelle mani dei
padroni che si ritorce costantemente contro le classi oppresse. </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Da queste lotte traiamo quindi
lezioni fondamentali che ci spingono a raccogliere l’appello per lo sciopero
degli immigrati proclamato a livello sovranazionale per il 1° marzo. Pur
consapevoli che non ci sono ancora le condizioni per una piena riuscita dello
stesso, pensiamo che ci siano le condizioni per dare un senso politico ad una
simile giornata rafforzando le mobilitazioni operaie di cui sopra (nelle
cooperative, in particolare) e le forme di autodifesa che si stanno esprimendo
sui territori (contro i rastrellamenti e la militarizzazione dei quartieri,
contro gli sfratti e in difesa delle occupazioni delle case)</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Concretamente proponiamo da una
parte di <b style="">sostenere attivamente gli
scioperi che si daranno il 1° marzo</b>, dall’altra di costruire <b style="">una manifestazione cittadina, antirazzista
e di classe, che attraversi via Padova</b>, uno dei quartieri a più alta
densità di immigrati e tuttora teatro di violenti scontri quotidiani fra
polizia e clandestini, fuori dai riflettori che si erano accesi giusto il tempo
per tentare di strumentalizzare la morte di un giovane egiziano e per attaccare
l’intero quartiere</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Per organizzare le iniziative di
cui sopra e discutere collettivamente delle prospettive alle quali guardare
unitariamente viene convocata un’assemblea pubblica per <b style="">sabato 27 febbraio alle ore 18 </b>in via Friuli ang. via Muratori,
presso il CSA Vittoria.</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p>
<h1 style="text-align: center;" align="center">Lavoratori delle cooperative in
lotta e comitato di sostegno</h1>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p>
<br>-- <br>SLAI Cobas <br>Coordinamento Provinciale di Cremona<br><br>Via Mazzini, 24 – 26010 Bagnolo Cremasco (CR) - presso lo Spazio Popolare La Forgia<br><br>Apertura sede sindacale martedì e giovedì dalle ore 17.00 alle 19.00<br>
Per appuntamenti tel.3335986270 - 0373473214 - <a href="mailto:slaicobascremona@gmail.com">slaicobascremona@gmail.com</a><br><br><a href="http://www.youtube.com/user/slaicobascremona">http://www.youtube.com/user/slaicobascremona</a><br>
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