<u><i><font face="sans-serif" size="4">Quello che segue è il comunicato dei
lavoratori immigrati di Rosarno che</font><font face="sans-serif" size="4"> stanno a Roma e che domenica 31 gennaio
si sono riuniti in assemblea alla Snia. </font><br></i></u>
<div class="gmail_quote">
<u><i><br></i></u>
<br>
<br><font size="6"><b><font face="sans-serif">"I mandarini e le olive non cadono
dal cielo"</font></b></font>
<br>
<br><font face="sans-serif" size="2">In data 31 gennaio 2010 ci siamo riuniti
per costituire l´Assemblea dei</font>
<font face="sans-serif" size="2">lavoratori Africani di Rosarno a Roma.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Siamo i lavoratori che sono stati obbligati
a lasciare Rosarno dopo aver</font>
<font face="sans-serif" size="2">rivendicato i nostri diritti. Lavoravamo
in condizioni disumane.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Vivevamo in fabbriche abbandonate, senza
acqua né elettricità.</font>
<font face="sans-serif" size="2">Il nostro lavoro era sottopagato.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Lasciavamo I luoghi dove dormivamo ogni
mattina alle 6.00 per rientrarci</font>
<font face="sans-serif" size="2">solo la sera alle 20.00 per 25 euro
che non finivano nemmeno tutti nelle</font>
<font face="sans-serif" size="2">nostre tasche.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">A volte non riuscivamo nemmeno, dopo
una giornata di duro lavoro, a farci</font>
<font face="sans-serif" size="2">pagare.</font>
<font face="sans-serif" size="2">Ritornavamo con le mani vuote e il corpo
piegato dalla fatica.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Eravamo, da molti anni, oggetto di discriminazione,
sfruttamento e minacce</font>
<font face="sans-serif" size="2">di tutti i generi.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Eravamo sfruttati di giorno e cacciati,
di notte, dai figli dei nostri</font>
<font face="sans-serif" size="2">sfruttatori.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Eravamo bastonati, minacciati, braccati
come le bestie...prelevati, qualcuno</font>
<font face="sans-serif" size="2">è sparito per sempre.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Ci hanno sparato addosso, per gioco
o per l´interesse di qualcuno. Abbiamo</font>
<font face="sans-serif" size="2">continuato a lavorare.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Con il tempo eravamo divenuti facili
bersagli. Non ne potevamo più.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Coloro che non erano feriti da proiettili,
erano feriti nella loro dignità</font>
<font face="sans-serif" size="2">umana, nel loro orgoglio di esseri umani.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Non potevamo più attendere un aiuto
che non sarebbe mai arrivato perché</font>
<font face="sans-serif" size="2">siamo invisibili, non esistiamo per
le autorità di questo paese.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Ci siamo fatti vedere, siamo scesi per
strada per gridare la nostra</font>
<font face="sans-serif" size="2">esistenza.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">La gente non voleva vederci. Come può
manifestare qualcuno che non esiste?</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Le autorità e le forze dell´ordine sono
arrivate e ci hanno deportati</font>
<font face="sans-serif" size="2">dalla città perché non eravamo più al
sicuro. Gli abitanti di Rosarno si</font>
<font face="sans-serif" size="2">sono messi a darci la caccia, a linciarci,
questa volta organizzati in</font>
<font face="sans-serif" size="2">vere</font>
<font face="sans-serif" size="2">e proprie squadre di caccia all´uomo.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Siamo stati rinchiusi nei centri di
detenzione per immigrati. Molti di noi</font>
<font face="sans-serif" size="2">ci sono ancora, altri sono tornati in
Africa, altri sono sparpagliati</font>
<font face="sans-serif" size="2">nelle</font>
<font face="sans-serif" size="2">città del Sud.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Noi siamo a Roma. Oggi ci ritroviamo
senza lavoro, senza un posto dove</font>
<font face="sans-serif" size="2">dormire, senza I nostri bagagli e con i salari ancora non pagati nelle</font>
<font face="sans-serif" size="2">mani dei nostri sfruttatori.</font>
<font face="sans-serif" size="2">Noi diciamo di essere degli attori della
vita economica di questo paese,</font>
<font face="sans-serif" size="2">le cui autorità non vogliono né vederci
né ascoltarci. I mandarini, le</font>
<font face="sans-serif" size="2">olive, le arance non cadono dal cielo.
Sono delle mani che li raccolgono.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Eravamo riusciti a trovare un lavoro
che abbiamo perduto semplicemente</font>
<font face="sans-serif" size="2">perché abbiamo domandato di essere trattati
come esseri umani. Non siamo</font>
<font face="sans-serif" size="2">venuti in Italia per fare i turisti.
Il nostro lavoro e il nostro sudore</font>
<font face="sans-serif" size="2">serve all´Italia come serve alle nostre
famiglie che hanno riposto in noi</font>
<font face="sans-serif" size="2">molte speranze.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Domandiamo alle autorità di questo paese
di incontrarci e di ascoltare le</font>
<font face="sans-serif" size="2">nostre richieste:</font> <font face="sans-serif" size="2"> domandiamo che il permesso di soggiorno
concesso per motive umanitari</font>
<font face="sans-serif" size="2">agli 11 africani feriti a Rosarno, sia
accordato anche a tutti noi,</font>
<font face="sans-serif" size="2">vittime</font>
<font face="sans-serif" size="2">dello sfruttamento e della nostra condizione
irregolare che ci ha lasciato</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">senza lavoro, abbandonati e dimenticati
per strada.</font>
<br><font face="sans-serif" size="2">Vogliamo che il governo di questo paese
si assuma le sue responsabilità e</font>
<font face="sans-serif" size="2">ci garantisca la possibilità di lavorare
con dignità.</font>
<br>
<br><b><font face="sans-serif" size="2">L´Assemblea dei Lavoratori Africani
di Rosarno a Roma</font></b></div><br><br clear="all"><br>-- <br>-------------------------------------------------------------------<br>Questa mail ti arriva perchè ti sei iscritto oppure hai avuto una corrispondenza personale e/o attraverso altri con i gestore della mail. I tuoi dati non saranno in alcun modo resi pubblici o ceduti a terze persone. Serviranno solo ed esclusivamente per l'invio di NewsLetter e/o comunicati di interesse politico e/o sindacale nel pieno rispetto delle vigenti leggi sul diritto alla privacy. Se non sei più interessato a ricevere mail da questo indirizzo, o in realtà non lo sei mai stato - anche se ciò è sintomo di arida non curanza - ti preghiamo di risponderci con una mail di insulti. Sempre meglio l'odio che l'indifferenza. Oppure puoi farlo direttamente rispondendo a questa mail con la parola CANCELLAMI. ;-)<br>