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<H2 class=itemtitle><A class=seo_itemtitle
href="http://controappunto.splinder.com/post/22062379/aggiornamenti+sulla+vicenda+di">aggiornamenti
sulla vicenda di El Abouby</A></H2>
<DIV class=itemPost>
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<DIV><STRONG>Circa 100 comapgni/e si sono ritrovati sotto il carcere di
S.Vittore per dare una risposta immediata alla morte di Mohamed El Abouby, uno
dei protagonisti della rivolta di agosto in via Corelli.<BR>Gli slogan e una
presenza rumorosa, cui hanno contribuito fortemente i manifestanti di ritorno
dalla manifestazione di Livorno (proprio contro <BR>le morti nelle carceri e
nelle strade per mano della violenza statale), hanno suscitato la risposta
solidale di molti detenuti..<BR>Nel frattempo è partito un ping-pong mediatico
sulle cause del decesso con servizi in TV, giornali e radio
locali.<BR>L'ipotesi inzialmente più accreditata, quella del suicidio (che non
ha nessun tipo di presagio pensando alle lettere di Mohamed con cui eravamo in
corrispondenza stabile) viene contrastata da quella di un incidente che sembra
esserre alla base dell'inchiesta voluta dal procuratore generali delle carceri,
così come traspare da un articolo di Repubblica sulle pagine locali milanesi (lo
trovate qui: </STRONG><BR><A
href="http://controappunto.splinder.com/">http://milano.repubblica.it/dettaglio/articolo/1830947</A>).<BR><BR><STRONG>Noi
ribadiamo che, in fondo, importa poco quale sia stata la dinamica effettiva; ma
quel "poco" è sempre molto più di "niente" e ci induce ad attivare i canali a
disposizione per far chiarezza anche su questo aspetto; (per capirci: si può
escludere del tutto una terza ipotesi, la più scomoda di tutte?).<BR><FONT
color=#ff0000>Comunque ciò che importa davvero è il fatto che il razzismo di
stato, prima ha rinchiuso Mohamed e i suoi compagni dentro il CIE, poi li ha
incarceraati a S.Vittore, infine li ha condannati senza possibilità di
<BR>appello (questo è il ruolo della custodia cautelare applicata a piene mani,
in particolare contro gli immigrati, anche per condanne di lievissima entità);
ed infine lo ha ucciso.<BR>Quanto basta cioè per parlare apertamente di omicido
di Stato</FONT>, in piena sintonia con la manifestazione di oggi a Livorno,
tanto da indurre la stessa RAI 3 a rendere esplicito questo tipo di
collegamento.<BR><BR>Concludiamo infine sull'appuntamento del 19 gennaio in
Tribunale a Milano.<BR>Spinti da un sentimento contrapposto a qualsiasi senso
giustizialista, ci sentiamo comunque in dovere di fare l'ennesimo appello alla
mobilitazione in occasione del processo contro altri quattro immigrati accusati
di violenza e resistenza all'interno di Corelli. <FONT color=#ff0000>Vogliamo
onorare, anche in questo modo, la memoria di Mohamed</FONT>, uno che col suo
coraggio, proprio in quell'aula si scagliò verbalmente contro
<BR>l'ispettore-capo del Cie di Corelli (il poliziotto Vittorio Addesso),
a sostegno delle prigioniere che ne avevano subito le molestie,
dimostrando tutto il valore concreto della solidarietà attiva, e pagandone
infine il prezzo con la propria vita. Quasi sempre, nella lotta, non è questione
di idee ma di numeri</STRONG></DIV></DIV></DIV></BODY></HTML>