<div class="gmail_quote"><div class="gmail_quote">
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 31.2pt; text-align: center;" align="center"><b><span style="font-size: 20pt; font-family: "Comic Sans MS";">Rosarno-Brembio</span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><b><span style="font-size: 12pt; font-family: "Comic Sans MS";">Il proletariato non ha che da perdere le <span> </span>catene di questo sistema che lo sfrutta ed
opprime</span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">La rivolta degli immigrati
di Rosarno è l’ennesima dimostrazione che il capitalismo italiano, come quello
internazionale è in crisi, che i margini di manovra si sono notevolmente
ridotti, che il controllo della ‘drangheta e ,per altri versi, delle organizzazioni
umanitarie e<span> </span>caritatevoli non bastano più,
contro la rivolta degli sfruttati deve intervenire lo Stato con tutto il suo
armamentario repressivo e deportando migliaia di proletari nei Centri di
Crotone e Bari per poi<span> </span>rimandarli nei
loro paesi a rischio della vita.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">La malavita organizzata
non basta più ad arginare la protesta di questo proletariato sfruttato, con
paghe da fame, moderno schiavo nelle attività agricole calabresi, Campane e delle
altre <span> </span>regioni d’Italia.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">Le minacce, le spranghe, i
fucili dei caporali e malavitosi di ogni genere non bastano a contenere la
rabbia di migliaia di giovani africani che vivono a Rosarno in condizioni disumane,
lo Stato, espressione del dominio borghese e istigatore dell’odio di classe (vedi
le esternazioni di Maroni) si è incaricato di riportare, con la repressione
della polizia in assetto anti sommossa, l’ordine per mantenere in funzione il
suo sistema di sfruttamento.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><b><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">Lo Stato</span></b><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";"> con le sue leggi Turco-Napolitano, Bossi-Fini, cerca di
regolamentare, integrare e reprimere, ma non può contenere la sfida che nasce
dalle viscere del sottosuolo <span> </span>su cui si
erge il dominio della classsa capitalista, sempre più l’ordine dovrà reggersi
sulle parole d’ordine che la ‘drangheta urlava in questi giorni “ sparategli
addosso a questi negri “ e <b>sparerà
addosso ai tanti proletari quando si rivolteranno</b>.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">La posta in gioco è la
difesa di questo sistema di sfruttamento che per perpetuarsi riduce alla fame e
uccide milioni di persone nelle metropoli e nella periferie capitaliste, porta
avanti guerre di dominio e di rapina ai danni di interi Paesi.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">Il capitalismo
imperialista impone questa legge in tutto il mondo, oggi come ieri basa le sue
fortune nelle metropoli sullo schiavismo “moderno” con i suoi affiliati
malavitosi ( in Italia si calcola che camorra, drangheta e mafia muovono
duecento miliardi l’anno ), industriali e finanzieri. Per mantenere i loro
affari utilizzeranno sempre di più la repressione statale, poliziesca (con
solerzia a difendere gli interessi reprimendo chi vi si oppone), e i
pennivendoli al servizio della<span> </span>falsità e
la mistificazione e, sempre di più, <span> </span>cercheranno di mettere i proletari gli uni
contro gli altri , <span> </span>di dividerli e
separarli, giocando sulle differenze di origine e di nazionalità.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">La crisi scaraventa sul
terreno della lotta non solo i neri proletari<span>
</span>di Rosarno o Volturno, ma l’intera classe lavoratrice, basta guardare
alla vicenda degli operai FIAT o girare nella ricca Lombardia per riconoscere
diverse facce del sistema di sfruttamento borghese.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">Ma oltre a Rosarno c’è una
novità che attraversa, finalmente, la penisola italiana: <b>campagne, città, fabbriche, scuole, carceri speciali (CIE), tutti i luoghi
dove si consumano le nefandezze schiaviste di cui sopra, sono sempre di più il
teatro di battaglie accese, spesso cruenti, in ogni caso sempre più decisive</b>.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">Battaglie in cui il
proletariato soprattutto immigrato si rende protagonista di lotte che tracciano
gli scenari presenti e futuri del conflitto di classe e che aprono una breccia
positiva all’interno di una società capitalista ormai giunta alla frutta.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">Non suoni allora
presuntuoso, né strumentale, il nesso e il confronto che vogliamo stabilire fra
la rivolta di Rosarno e la recente vittoria a Brembio.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">Per capirlo basta guardare
in faccia i protagonisti, il loro ruolo, <b>gli
interessi di classe che difendono</b>; a Brembio come a Rosarno, protetti dalle
leggi razziali, dalla polizia, e nel caso lodigiano anche dalle burocrazie
sindacali, vere e proprie organizzazioni integrate nello stato borghese che si
sono inserite nel tessuto produttivo, garantendo il massimo del profitto e del
controllo sociale ai grandi potentati economici e, ovviamente, a sé stesse.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">Se dietro la rabbia e
l’indignazione degli immigrati di Rosarno c’è evidentemente un’insopportabile
condizione di sfruttamento quotidiano, gli stessi ingredienti li abbiamo
ritrovati a <b>Brembio dove la
determinazione degli operai ha permesso di piegare l’arroganza padronale della
FIEGE, e della cooperativa, sua alleata</b> .</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">A Brembio, come a Rosarno,
abbiamo visto all’opera la disponibilità di tutte le istituzioni ed
organizzazioni borghesi ad utilizzare il ricatto e la violenza contro i
proletari che si organizzano. Sanno che ogni lotta e rivolta segnala un inasprirsi
dell’antagonismo di classe e questo non lascia indifferenti e preoccupa i
borghesi.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">Tante similitudini, che ci
permettono di comprendere meglio ciò che bolle in pentola e i collegamenti fra
le diverse questioni.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">Ma anche una differenza
fondamentale, che ci spinge ad andare avanti sulla strada intrapresa: <b>a Rosarno la rivolta degli immigrati non
poteva, dati i rapporti di forza e la mancanza di organizzazione, che essere
sconfitta, ma è nella battaglia che si forgiano esperienze e uomini per una
prospettiva rivoluzionaria;</b> a Brembio gli operai hanno vinto la loro
battaglia e tutti i loro detrattori e aguzzini, hanno fatto marcia indietro.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">Comprendere le ragioni di
tale differenza è fondamentale. Noi le riassumiamo così: mentre a Rosarno gli
immigrati sono rimasti soli, circondati dallo squadrismo razzista e poliziesco
e dalle lacrime di coccodrillo di chi fino a ieri ha fatto finta di non vedere
(certo! Perché il modello di immigrato da loro prediletto è quello dello zio
Tom) a Brembio hanno incontrato la <b>solidarietà
attiva</b> e <b>militante</b> di chi fa
della lotta di classe la propria ragione di esistere, rompendo quell’isolamento
e moltiplicando la forza dei proletari che sono entrati coraggiosamente in
lotta.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">E ancor più importante che
comprendere le ragioni di sconfitte e vittorie è. . .battere il ferro finchè è
caldo. La vittoria di Brembio, che fa seguito e si collega direttamente a
quella di Origgio e Turate, non deve restare solo un simbolo delle possibilità di
riscatto per l’insieme degli oppressi e per gli operai immigrati in
particolare. Può e deve essere uno strumento reale per allargare il fronte di
chi sceglie coscientemente la strada della lotta per difendere le proprie
condizioni di vita e per prendere in mano il proprio destino.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">La discussione non è
affatto scontata e tante sono le scelte possibili per trovare la giusta
direzione, quella che permetterà di unire i proletari di ogni colore per
affrontare battaglie che favoriranno la presa di coscienza ed organizzazione
della classe e nel caso delle cooperative di contrastare apertamente
quell’enorme apparato di intermediazione-sfruttamento-caporalato che finora ha
imperversato sovrano nei poli logistici della distribuzione .</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><b><span style="font-size: 11pt; font-family: "Comic Sans MS";">Questa volta l’assemblea, convocata dai diretti protagonisti
delle lotte, chiama tutti i lavoratori di innumerevoli lotte di resistenza sui
territori, i comitati o coordinamenti di lavoratori per decidere un percorso
per rafforzare un fronte di classe decisivo per affrontare i futuri scontri.<span> </span></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="background: rgb(223, 223, 223) none repeat scroll 0% 0%; -moz-background-clip: -moz-initial; -moz-background-origin: -moz-initial; -moz-background-inline-policy: -moz-initial; margin-right: 48.2pt; text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 16pt; font-family: "Comic Sans MS";">Domenica
17-01-2010 ore 10.30 assemblea delle varie realtà di lotta,indetta dal comitato
sorto a sostegno dei lavoratori della Fiege di Brembio.<span> </span>PARTECIPATE!!!!</span></b></p><p class="MsoNormal" style="background: rgb(223, 223, 223) none repeat scroll 0% 0%; -moz-background-clip: -moz-initial; -moz-background-origin: -moz-initial; -moz-background-inline-policy: -moz-initial; margin-right: 48.2pt; text-align: justify;">
<b><span style="font-size: 16pt; font-family: "Comic Sans MS";">L’assemblea </span></b><span style="font-size: 16pt; font-family: "Comic Sans MS";">si svolgerà presso lo<b> Spazio Popolare La Forgia </b>Bagnolo
Cremasco via Mazzini 24 (CR)</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; font-family: "Comic Sans MS";">Milano 14-01-2010</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-right: 42.5pt; text-align: center;" align="center"><span style="font-size: 12pt; font-family: "Comic Sans MS";">Per il <b>comitato di lotta</b> Fiege di Brembio<span> </span>Ermir Gremi e Fulvio Di Giorgio</span></p>
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