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<DIV>Lettera aperta ai viaggiatori: CHIEDIAMO SCUSA PER I VERTICI
AZIENDALI<BR><BR></DIV><!-- -->
<P><SPAN style="COLOR: #009900"><SPAN
style="FONT-FAMILY: Arial"><EM><BIG><BIG><BIG><STRONG>
ancora</STRONG></BIG></BIG></BIG></EM></SPAN></SPAN></P>
<DIV><SPAN style="COLOR: #009900"><SMALL><SMALL><BIG><SPAN
style="FONT-FAMILY: Arial"><STRONG><BIG><BIG><BIG><BIG><EM>IN MARCIA
!</EM></BIG></BIG></BIG></BIG></STRONG></SPAN></BIG><BR></SMALL></SMALL></SPAN></DIV>
<DIV><SPAN style="COLOR: #009900"><BIG><SPAN
style="FONT-FAMILY: Arial"><SMALL><STRONG><SMALL><SPAN
style="COLOR: #009900">GIORNALE DI CULTURA, TECNICA E INFORMAZIONE POLITICO
SINDACALE, DAL
1908</SPAN><BR>-----------------------------------------------------------------</SMALL></STRONG></SMALL></SPAN></BIG></SPAN></DIV>
<P><SPAN style="FONT-FAMILY: Arial"><BR></SPAN></P>
<DIV><EM><SPAN style="FONT-FAMILY: Arial"><STRONG>"CHIEDIAMO SCUSA PER I VERTICI
AZIENDALI"</STRONG></SPAN><BR></EM></DIV>
<P><BR><EM><SPAN style="FONT-FAMILY: Arial"><BIG>Lettera aperta ai
viaggiatori:<BR><BR></BIG></SPAN><SPAN style="FONT-FAMILY: Arial"><BIG>“Quanto è
successo non è addebitabile, se non in minima parte, al maltempo quanto
piuttosto a scelte tecniche e gestionali errate”</BIG></SPAN><BR></EM><BR><SPAN
style="FONT-FAMILY: Arial"><BIG><STRONG>Vogliamo chiedere pubblicamente scusa, a
nome di tutti i ferrovieri, alle migliaia di pendolari e viaggiatori per i
disagi e i disservizi subìti in </STRONG></BIG></SPAN><SPAN
style="FONT-FAMILY: Arial"><BIG><STRONG>questi giorni. Ma soprattutto vogliamo
esprimere il nostro imbarazzo per l'atteggiamento poco rispettoso, al limite
dell'offensivo, tenuto dai vertici aziendali. <BR><BR>Siamo vittime insieme a
voi degli stessi disagi e spesso anche oggetto </STRONG></BIG></SPAN><SPAN
style="FONT-FAMILY: Arial"><BIG><STRONG>delle legittime proteste, perché
accomunati a chi, contro ogni logica, ha presentato l'inverno e la neve nel nord
Italia come "evento imprevedibile" e ha manifestato una indifferenza ed un
cinismo non consoni al ruolo ricoperto.<BR><BR> La causa principale non è
addebitabile, se non in minima parte, alla </STRONG></BIG></SPAN><SPAN
style="FONT-FAMILY: Arial"><BIG><STRONG>"emergenza maltempo" quanto piuttosto a
scelte tecniche e gestionali errate, oltre che alla scarsa considerazione per
gli utenti. Per questo non ci pare giustificato il rifiuto dei rimborsi. La
riduzione degli addetti in tutti i settori, la saturazione delle capacità di
treni e linee (comprese le nuove tratte AV, costate tanto alla collettività, in
termini economici, ambientali e di vite umane), la copiosa propaganda e la
promessa di prestazioni inverosimili hanno generato aspettative che non possono
ragionevolmente essere soddisfatte. Il mito del profitto ferroviario e di una
ferrovia fatta di lustrini rossi si è impantanato in quattro dita di
neve.<BR><BR>Siamo orgogliosi di lavorare in una azienda che si ammoderna ma ci
dissociamo quando gli investimenti, pagati con i soldi di tutti, vengono
concentrati solo su un settore a danno della generalità della popolazione. La
pubblicità non basta a far marciare i treni, sicuri, puliti ed in orario.
<BR><BR>Lavoriamo in un "gruppo" pieno di amministratori delegati, "manager" e
dirigenti che hanno rinunciato al loro ruolo di iniziativa e controllo e che
hanno scelto la strada più semplice: obbedire sempre, in silenzio, anche di
fronte a scelte oggettivamente sbagliate e dannose. Noi ferrovieri "semplici"
che pur con tutti i nostri limiti, garantiamo giorno e notte la regolarità del
servizio ferroviario, siamo mortificati nel vedere sciupato il nostro lavoro e
infangata in questo modo l'immagine della nostra
azienda.<BR><BR> L'amministratore delegato Mauro Moretti, invece di
chiedere scusa e prendere adeguati provvedimenti, non escludendo neanche le
proprie dimissioni, ha attaccato tutti, viaggiatori, giornali, macchinisti, fino
ad arrivare alla inverosimile richiesta di dotarsi di coperte e panini! Come ha
detto il ministro Matteoli, forse si tratta di una persona sotto stress.
<BR><BR>Auspichiamo che dopo quanto accaduto in questi giorni lo Stato riprenda
le redini di questo importante servizio pubblico facendolo funzionare
nell'interesse della collettività e non di creative scelte di
mercato.</STRONG></BIG></SPAN><BR><SPAN
style="FONT-FAMILY: Arial"><BIG><STRONG><BR>La rivista "ancora In
Marcia!"</STRONG></BIG></SPAN></P>
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class=moz-text-plain><PRE><HR SIZE=4></PRE></DIV>
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