<b style="font-family: verdana,sans-serif;">LA CRISI la paghino i padroni, i ricchi, i borghesi, noi abbiamo già dato, adesso tocca a loro!</b><b><br style="font-family: verdana,sans-serif;"><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<span style="font-family: verdana,sans-serif;">LOR SIGNORI, dalle loro stanze del potere economico e politico, ieri ci hanno detto che la crisi c’è, l’altro ieri che era solo un fattore psicologico, oggi ci dicono che il peggio è superato, l’unica cosa che si capisce è che vogliono farla pagare a noi!</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<br style="font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-family: verdana,sans-serif;">Noi la crisi la stiamo pagando, e molto duramente, in termini di disoccupazione, cassa integrazione, precarietà del poco lavoro che c’è, incertezza per il futuro. Lor signori aprono il giornale e vanno a vedere nelle pagine economiche per controllare se le loro azioni sono salite o meno. Noi, se ancora abbiamo i soldi per comprarlo, apriamo il giornale e guardiamo nelle pagine delle inserzioni se, per puro caso, c’è qualcuno che assume. SONO DUE PUNTI DI VISTA DIVERSI.</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<br style="font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-family: verdana,sans-serif;">In mezzo, perlomeno pensano di essere collocati lì, ci stanno quelli che vivono le stesse nostre miserie, ma hanno sempre pensato che a loro non tocca, loro sono capaci, loro meritano, loro sono destinati a fare carriera, loro stanno sempre dalla parte del padrone e del governo che, passata la crisi, fra qualche mese, avranno di fronte un fulgido avvenire. Anche loro sul giornale guardano come vanno le azioni, ma non le loro, perché non ne hanno o ne hanno poche e ormai svalutate, ma passata la crisi…</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<br style="font-family: verdana,sans-serif;"></b><div style="text-align: center; font-family: verdana,sans-serif;"><b>NELLA PROVINCIA DI LODI<br></b></div><b><br style="font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-family: verdana,sans-serif;">o i disoccupati hanno raggiunto la dimensione del dieci per cento</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<br style="font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-family: verdana,sans-serif;">o Le ore di Cassa integrazione, in un anno, sono aumentate del 915%</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<br style="font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-family: verdana,sans-serif;">o le ore di Cassa integrazione straordinaria, quella che spesso rappresenta l’anticamera del licenziamento, sono aumentate del 3985%. QUASI 40 VOLTE.</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<br style="font-family: verdana,sans-serif;"></b><div style="text-align: center; font-family: verdana,sans-serif;"><b>NEL RESTO D’ITALIA LE COSE VANNO ANCHE PEGGIO<br></b></div><b><span style="font-family: verdana,sans-serif;"><br>
</span><span style="font-family: verdana,sans-serif;">CI AVEVANO DETTO CHE PER DIFENDERE L’OCCUPAZIONE</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;"><br style="font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-family: verdana,sans-serif;">o dovevamo garantire la competitività delle imprese</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<br style="font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-family: verdana,sans-serif;">o quindi aumentare la produttività del lavoro, cioè il nostro sfruttamento</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<br style="font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-family: verdana,sans-serif;">o i salari dovevano restare dentro i limiti dell’inflazione programmata, cioè diminuire.</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<br style="font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-family: verdana,sans-serif;">o dovevamo andare in pensione più tardi</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;"><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<span style="font-family: verdana,sans-serif;">ERANO TUTTE BUGIE</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;"><br style="font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-family: verdana,sans-serif;">o la competitività fra le imprese è stata scaricata sui lavoratori che sono diventati concorrenti fra loro, ovviamente al ribasso. Meno salario, meno diritti, meno tutela sull’ambiente di lavoro, più precarietà, più malattie professionali, più povertà, più disoccupazione, più disperazione, più razzismo.</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<br style="font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-family: verdana,sans-serif;">o Continuiamo a crepare di lavoro e di malattie professionali</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;"><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<span style="font-family: verdana,sans-serif;">o i ricchi sono diventati più ricchi e i poveri sono di più e più poveri</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;"><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<span style="font-family: verdana,sans-serif;">o L’occupazione è diminuita assieme ai salari e ai servizi sociali.</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;"><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<span style="font-family: verdana,sans-serif;">o Il valore reale delle pensioni è diminuito alla pari di quello dei salari.</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;"><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<span style="font-family: verdana,sans-serif;"> </span><br style="font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-family: verdana,sans-serif;">SE NON VOGLIAMO PAGARE ANCORA NOI DOBBIAMO RIVENDICARE PIU’ LAVORO, PIU’ SALARIO E PIU’ SERVIZI, COSTRUIRE UNA PIATTAFORMA TERRITORIALE E SOSTENERLA CON LA LOTTA, UNIRCI A TUTTI GLI ALTRI LAVORATORI PER COSTRUIRE UNA PIATTAFORMA NAZIONALE PERCHE’</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<br style="font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-family: verdana,sans-serif;">o PER USCIRE DALLA CRISI BISOGNA COMINCIARE A METTERE IN CRISI QUESTO SISTEMA !</span><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<br style="font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-family: verdana,sans-serif;">o PERCHE’ NON LA PAGHINO I PIU’ DEBOLI BISOGNA COMINCIARE A FAR PAGARE LA CRISI A CHI L’HA PROVOCATA!</span></b><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<br style="font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-family: verdana,sans-serif;"> </span><br style="font-family: verdana,sans-serif;"><font style="font-family: verdana,sans-serif;" size="4"><b><br></b></font><div style="text-align: center; font-family: verdana,sans-serif;">
<font size="4"><b>TUTTI AL PRESIDIO ORGANIZZATO A LODI</b></font><br><br><font size="4"><b>DOMENICA 22 NOVEMBRE DALLE 9.00 ALLE 12.00</b></font><br><br><font size="4"><b>IN PIAZZA CASTELLO</b></font><br></div><br style="font-family: verdana,sans-serif;">
<span style="font-family: verdana,sans-serif;"> </span><br style="font-family: verdana,sans-serif;"><br style="font-family: verdana,sans-serif;"><div style="text-align: right; font-family: verdana,sans-serif;"><b>COORDINAMENTO PER LA LOTTA<br>
<br>CONTRO IL PRECARIATO E LA DISOCCUPAZIONE<br><br><u>L O D I<br></u></b></div><u style="font-family: verdana,sans-serif;"><br></u><i style="font-family: verdana,sans-serif;"><b><br>aderiscono fra gli altri all’iniziativa:<br>
<br>SLAI COBAS provinciale LODI, RDB-CUB provinciale LODI<br><br>Rappresentanza Sindacale Unitaria INPS Lodi<br><br>Fabrizio Gerlanzani RSU ABB Adda</b></i><br><br><br>--<br>--------------------------------------------------------------------------------<br>
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