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href="http://controappunto.splinder.com/post/21579166/IN+SOLIDARIETA'+COI+COMPAGNI+C">IN
SOLIDARIETA' COI COMPAGNI CONDANNATI PER GENOVA 2000!</A></H2>
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<EM>giovedì 5 novembre 2009 - ore 21 - ASSEMBLEA PUBBLICA<BR>in solidarietà con
i 10 compagni condannati per i fatti del G8 di Genova<BR>(sarà presente
l'avvocato Mirko Mazzali del collegio di difesa)<BR>presso il
KINESIS autogestito<BR>via Carducci 3 TRADATE - tel/fax
0331 811 662 – kinesis.tradate@gmail.com <BR></EM><BR><BR><BR><STRONG>G8 GENOVA
2001: MA QUALE GIUSTIZIA? MA QUALE VERITÀ?<BR><BR>Il 9 ottobre scorso è stata
emessa la sentenza al processo d'appello a carico di 25 manifestanti accusati di
devastazione e saccheggio durante le manifestazioni contro il G8 di Genova del
2001, in cui migliaia di persone presero di mira i simboli del capitalismo, come
le banche, e si difesero con determinazione dalle brutali cariche delle forze di
polizia.<BR>Condannate con pene molto pesanti (pene aumentate rispetto al
processo di primo grado, fino a 15 anni di reclusione, per complessivi 98
anni<BR>e sei mesi di reclusione) dieci persone accusate di reati contro le
cose, e non di omicidio.<BR><BR>Tale sentenza ribadisce una verità fondamentale
della società capitalista: la vetrina di una banca vale più di una vita
umana.<BR><BR>La giustizia di Stato a cui molti (ingenui, illusi o in malafede)
si sono appellati per chiedere verità sui fatti di Genova è la stessa che ha
assolto i vertici della polizia che avevano ordinato la mattanza dei
manifestanti nelle strade, il massacro della scuola Diaz, le torture di
Bolzaneto, e che ha condannato a pene lievi (che non sconteranno) alcuni degli
esecutori materiali di quegli ordini; quella stessa giustizia che ha definito
“legittima difesa” l'esecuzione di Carlo Giuliani.<BR><BR>E non poteva essere
altrimenti. Non c'è nulla da meravigliarsi o da scandalizzarsi. Lo Stato non
punisce mai i suoi fedeli servitori, anzi<BR>li promuove (come è successo a
molti dei responsabili della feroce repressione al G8 di
Genova).<BR><BR>Nonostante le stragi di Stato, gli omicidi nelle strade e nelle
carceri (ricordiamo in questi ultimi anni, oltre a Carlo Giuliani,
Federico Aldrovandi, Marcello Lonzi, Aldo Bianzino e tanti altri), la
repressione violenta dei movimenti popolari in difesa della salute e
dell'ambiente (ad esempio in Val Susa e in Campania), ancora molti fra gli
sfruttati e gli oppressi delegano alla magistratura e alle istituzioni
democratiche la difesa dei propri interessi e della libertà.<BR><BR>Ma lo Stato
democratico, con le sue istituzioni e i suoi apparati, non ha altra funzione che
difendere gli interessi e la libertà delle classi dominanti proprietarie
dei mezzi di produzione e di riproduzione (finanza, mass-media, nuove
tecnologie, grande distribuzione) attraverso l'uso monopolistico della violenza
contro chiunque osi alzare la testa o dia comunque fastidio per la sua sola
esistenza (oggi gli immigrati o gli anarchici, domani i lavoratori licenziati o
precari o le popolazioni che si opporranno alle nuove<BR>centrali
nucleari).<BR><BR>E noi che facciamo? Aspettiamo che la magistratura fermi la
costruzione delle “grandi opere” nocive, che chiuda i lager per immigrati
(C.I.E.), che condanni i responsabili delle morti sul lavoro o i criminali delle
guerre “umanitarie”?<BR><BR>Noi non abbiamo magistrati per cui tifare né
vogliamo galere per nessuno.<BR><FONT color=#ff0000>LA LIBERTÀ NON SI SENTENZIA,
SI CONQUISTA! </FONT></STRONG></DIV><STRONG><FONT
color=#ff0000></FONT></STRONG></DIV>
<DIV> </DIV>
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