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<P>LICENZIAMENTO DE ANGELIS: LUNEDI 26 OTTOBRE A ROMA LA SENTENZA.</P>
<P>PRESIDIO DI SOLIDARIETA'</P>
<P>Lunedì 26 ottobre, presso il Tribunale di Roma, si terrà l'udienza conclusiva
della vertenza sul licenziamento del macchinista e delegato alla sicurezza,
Dante De Angelis, avvenuto il 15 agosto 2008.</P>
<P>Il reintegro di Dante riguarda tutti i ferrovieri, i lavoratori, i pendolari
e i cittadini; la mobilitazione per il suo reintegro è una battaglia di
civiltà.</P>
<P>La rivista dei macchinisti, "ancora In Marcia!", invita coloro che hanno a
cuore la sicurezza e le libertà fondamentali a partecipare a un presidio di
solidarietà che si terrà in concomitanza con l’udienza presso il Tribunale del
Lavoro di Roma alle ore 11,00.</P>
<P>Tribunale del Lavoro di Roma<BR>Viale Giulio Cesare, 54 (metro A, fermata
Lepanto)<BR>Aula 101, primo piano, giudice Conte, ore 11,00<BR>Appuntamento alla
Stazione Termini, ore 10,15 binario 1, oppure direttamente di fronte
all’ingresso del Tribunale alle ore 10,45</P>
<P>Dante fu allontanato dalle Fs con la polizia ferroviaria, un atto che fu
definito da più parti di “fascismo aziendale”, per aver segnalato come delegato
alla sicurezza, “problemi” ai treni Eurostar. Il fatto destò molto scalpore e
suscitò un'ondata di proteste e prese di posizione da parte non solo dei
ferrovieri ma anche di semplici cittadini, pendolari, parlamentari, forze
politiche, Enti locali, operatori della prevenzione, mezzi di informazione,
intellettuali, ecc.</P>
<P>Da allora ci sono stati molti altri incidenti: altri due Etr si sono
spezzati, sei lavoratori sono morti sui binari, tre viaggiatori uccisi, quattro
orribilmente mutilati dalle porte Killer e trentuno cittadini innocenti hanno
perso la vita, arsi vivi, nella strage ferroviaria di Viareggio.</P>
<P>Incidenti che hanno dimostrato la fondatezza delle sue affermazioni e
l’impellente necessità di migliorare costantemente le condizioni di sicurezza,
non solo per viaggiatori e ferrovieri ma anche per la cittadinanza tutta.</P>
<P>L’attacco frontale ai diritti sindacali e alle libertà fondamentali da parte
delle Fs si è spinto, nel frattempo, molto oltre fino a intimidire, diffidare e
minacciare numerosi altri delegati alla sicurezza e a utilizzare lo spettro di
questo licenziamento verso ciascun ferroviere per gestire la fase di pesante
ristrutturazione in corso, che prevede migliaia di esuberi, riduzione degli
equipaggi di guida, separazione e privatizzazione dei settori remunerativi,
l’azzeramento del trasporto merci e la marginalizzazione di quello pendolari.
</P>
<P>Intimidire i lavoratori e i delegati che si occupano di sicurezza rende meno
sicura qualsiasi organizzazione poiché seminando la paura si perde il
fondamentale contributo di chi conosce nel dettaglio tutti i processi lavorativi
e i rischi connessi. </P>
<P>Come in molti altri servizi, anche per i ferrovieri quello di mettere in
evidenza i rischi e denunciare i pericoli è un obbligo morale e un dovere civico
che deve prevalere sugli obblighi contrattuali, in particolare quando riguarda
la sicurezza el 'incolumità pubblica.</P>
<P>Per queste ragioni la decisione che sarà adottata lunedì prossimo dal Giudice
del Lavoro, Dario Conte, assume una importanza decisiva nel campo delle libertà
sindacali, della sicurezza ferroviaria e del lavoro ma anche, più in generale,
per la libertà di parola ed il diritto di opinione di ciascuno di noi.</P>
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