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href="http://www.informa-azione.info/genova_agli_amanti_della_liberta_su_avvisi_orali_e_sorveglianza_speciale">http://www.informa-azione.info/genova_agli_amanti_della_liberta_su_avvisi_orali_e_sorveglianza_speciale</A></STRONG></P>
<P><STRONG></STRONG> </P>
<P><STRONG>AGLI AMANTI DELLA LIBERTA'</STRONG></P>
<P><EM>“Non si può fare alcuna assegnazione sul ravvedimento dei confinati
politici”<BR>Buzzi, ispettore del ministero dell’Interno, 1934</EM></P>
<P>Un paio di giorni fa, Mercoledì 7 Ottobre, vengo convocato in Questura dalla
Digos genovese.<BR>Come accaduto anche ad altri miei compagni nell'ultima
settimana a Genova (siamo a 5 e se ne attendono altri), mi viene comunicata una
serie di denunce e sulla cui base ricevo l'<A
href="http://www.informa-azione.info/search/node/sorveglianza+speciale">avviso
orale relativo all'articolo 1</A>.<BR>Vengo ovvero formalmente – con valenza
giuridica - invitato a cambiare la mia condotta sociale, ad averne una “conforme
alla legge” giacché “i miei comportamenti non sono graditi al Questore”.<BR>Se
nei prossimi tempi (da oggi a tre anni) non mi atterrò a queste disposizioni, da
parte della Questura verrà proposta al tribunale la “sorveglianza speciale” nei
miei confronti.<BR>Questa misura preventiva, risalente al Codice Rocco del
ventennio fascista, fatta propria dalla Costituzione repubblicana, non è
necessariamente legata a reati commessi (nel mio caso, non ho condanne né
processi in corso) e consiste in una lunga serie di restrizioni della libertà
individuale a discrezione del tribunale, che sceglie quali e quanti
provvedimenti (anche tutti) effettuare.</P>
<P>Chi viene sottoposto a sorveglianza speciale deve rimanere nel proprio comune
di residenza, gli viene ritirato il passaporto e può essergli revocata la
patente, gli è vietata la presenza ad assemblee, cortei o altre iniziative
pubbliche, deve rientrare a casa la sera e uscire al mattino negli orari
prefissati dal tribunale, non può frequentare pregiudicati o persone con
condotte “delittuose” (anche qui, senza la presenza di prove, a totale
discrezione delle autorità), non può restare in compagnia di più di
(genericamente) 3-4 persone contemporaneamente e può subire controlli continui
da parte delle forze dell'ordine. <BR>Il provvedimento può durare da uno a
quattro anni, rinnovabili.<BR>Ancora, se non ci si attiene a queste restrizioni,
scattano ulteriori misure, come la carcerazione o l’obbligo di dimora in un
paese con meno di cinque mila abitanti. <BR>Precisamente le stesse misure che
venivano date sotto il regime fascista ai suoi oppositori: agli antifascisti e
ai sovversivi in genere, a coloro che non si rassegnavano all'orrore e che i
tribunali chiamavano “insuscettibili di ravvedimento”.<BR>Per l'appunto, come
oppositori all'attuale ordine sociale, io e gli altri “avvisati”, veniamo
trattati.</P>
<P>Infatti, con l'elenco dei tre o quattro reati che avrei commesso in vari
episodi di piazza, per lo più riconducibili a banali contestazioni ai militari e
a fascisti di varia natura, mi si contesta in realtà l'opposizione all'incubo
che sta avanzando in questo paese.<BR>A detta delle autorità io metto “in
pericolo l'ordine e la sicurezza pubblica”, quindi il “mio comportamento sociale
deve cambiare”, e non solo: da subito sono invitato a non frequentare quelli che
loro chiamano pregiudicati. Peccato che commettere delitti contro certe loro
leggi sia ormai diventato un fatto di dignità. Peccato che costoro, quelli da
cui vorrebbero isolarmi, siano i miei amici, i miei compagni.<BR>Quello che mi
chiedono è di rinunciare alle mie scelte, in pratica, di cambiare la mia vita,
di ripensare la mia etica, di non essere quello che sono; accettare i loro
“consigli” o subire le intromissioni più invasive nella mia esistenza.
<BR>Questo mi si chiede, e chiedendolo a me avvertono tutti quanti.<BR>Tutto
dovremmo accettare: gli alpini in strada, i licenziamenti, la povertà, gli
sfratti e gli sgomberi, la guerra, il non arrivare a fine mese, i lager per
immigrati, un governo di fascisti e mafiosi, leggi razziali; dovremmo tirare a
campare e passar il tempo libero nei divertimenti programmati, o star chiusi in
casa dinanzi alla tv; rassegnarci a vivere, in una comunità umana derelitta e
sempre più alienata, esistenze prive di gioia.<BR>Di fronte alle guerre e ai
massacri compiuti nel mondo dall'esercito italiano anche in nome nostro e con lo
stesso <BR>esercito che pattuglia le strade delle nostre città come accade nelle
dittature militari, di fronte alle centinaia di uomini e donne affamati e
assetati respinti alle frontiere e annegati nel Mediterraneo grazie alla
disumanità del sig. Maroni e dei suoi predecessori, di fronte alla detenzione e
alla tortura di migliaia di persone straniere – tocca ripeterlo ancora una volta
– colpevoli solo di non avere in tasca il documento giusto, di fronte a
quest'incubo, io, noi tutti, non dovremmo reagire, neppure parlare, dovremmo
continuare a dormire quel sonno che genera i peggiori mostri e sperare che prima
o poi non tocchi a noi. <BR>Ecco cosa vogliono.</P>
<P>Ebbene, se lo scordino. Mi terrò ben stretta ogni briciola di libertà che ci
rimane e continuerò ad usarla come più mi aggrada. <BR>Facciano quello che
vogliono, facciano quello che la loro Legge gli consente e vadano pure oltre,
come spesso ci minacciano, non sarò io ad andare incontro a loro, diventando
poliziotto di me stesso.<BR>Lo dico agli amici e ai compagni, quelli che mi sono
e resteranno accanto e pure a quelli che non conosco, lo dico a voi tutti perché
credo che solo assieme possiamo rifiutare di stare al loro gioco, perché non ne
va solo della mia libertà o di quella di qualche altro anarchico, ma della
libertà di ognuno, della possibilità di ciascuno di determinare la propria
esistenza, di vivere nel senso più compiuto del termine, seguendo le proprie
scelte e le proprie passioni.<BR>Se c'è qualcosa che può fermarli è la
solidarietà concreta, fargli capire che possono rovinare la vita ad alcuni, ma
che altri continueranno a parlare, ad agire, a combattere. </P>
<P>Lo dico anche a voialtri, che ci leggete nei vostri uffici o che ci ascoltate
nelle piazze, qualche metro più in là, rappresentanti e servi di tutte le
autorità, voi che difendete ogni abominio, che seguite i nostri passi tutti i
giorni, che entrate nelle nostre case, che fate carriera sulla nostra pelle e
spiate le vite altrui da dietro il buco di una serratura; lo sappiano pure i
vostri superiori, fino ai vostri ministri: potete rifarvi al Codice Rocco,
potete intimidire quanto e come volete, non mi farete rinunciare ai miei
affetti, non cancellerete i miei sogni, non cambierete le mie idee, non
cambierete il mio cuore. <BR>Potete “avvisarmi” tutte le volte che volete: la
mia vita non vi appartiene, la mia strada resta la stessa.</P>
<P><EM>christian</EM></P></DIV></DIV></BODY></HTML>