<html><body style="word-wrap: break-word; -webkit-nbsp-mode: space; -webkit-line-break: after-white-space; "><br><div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Arial; ">29 OTTOBRE 2009</div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Arial; min-height: 14px; "><br></div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Arial; ">PIAZZA NAVONA: CONTRO VECCHIO E NUOVO FASCISMO - A un anno dai fatti di Piazza Navona, un incontro tra le realtà sociali della città per discutere di deriva autoritaria e fascistizzazione della società</div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Arial; min-height: 14px; "><br></div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Arial; min-height: 14px; "><br></div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Arial; ">Un anno fa, il 29 ottobre del 2008, piazza Navona fu teatro di una delle più gravi provocazioni subite dal movimento che, in quei giorni, riempiva le strade di tutto il paese contro la famigerata riforma Gelmini. Sostenuti dalle oscure manovre di un potere abituato ad agire nell'ombra, i nazifascisti di Blocco Studentesco (alias: Casapound) tentarono di imporre la propria presenza nelle mobilitazioni studentesche con gli strumenti che conoscono meglio: la violenza e l'ipocrisia. La giornata si concluse con la cacciata dei “burattini del potere” dalla piazza ad opera di centinaia di antifascist* accors* dalle scuole, dalle università, da tutta la città. Questo episodio, seguito da un clamore mediatico senza precedenti, determinò di fatto l'espulsione dei fascisti dai cortei dell'Onda e il loro isolament
o politico - evento che ha generato un valore collettivo e condiviso che ritroviamo ancora oggi nei cortei studenteschi di questi giorni.</div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Arial; min-height: 14px; "><br></div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Arial; ">Questa vicenda, però, benché positiva nello specifico studentesco, non è riuscita a superare quel momento e a fermare l'ondata di aggressioni razziste, xenofobe, omofobe da parte dei sedicenti "fascisti del terzo millennio", che sguazzano in un clima sociale tentato dalle sirene populiste e che trovano sostegno e appoggi nella compagine governativa (e sdoganamenti innopportuni anche da parte di esponenti della così detta opposizione). Queste bande fasciste, d'altro canto, restano soltanto la "truppa d'assalto" di chi vuole ridurre gli inevitabili conflitti conseguenti alla crisi economica, sociale, etica, a semplici problemi di ordine pubblico, oppure a scontri tra "opposti estremismi". La realtà è che assistiamo quotidianamente a una pesante deriva autoritaria che tende a chiudere gli spazi di agibilità democratica a tutt* coloro che agiscono criticamente contro la politica del manganello sulla testa dei movimenti sociali che rivendicano giustizia sociale e diritti. Forti di tutte le coperture politiche necessarie, i fascisti svolgono, qui, il ruolo che hanno sempre svolto: fomentare lo scontro tra poveri e la xenofobia, l'omofobia e l'odio contro il diverso. In questo quadro fosco, dagli esiti imprevedibili, in cui di fatto vengono applicate le linee guida della loggia P2 e degli interessi mafiosi, le realtà sociali colpite dalla repressione, dall'intolleranza, dalla precarietà faticano a volte nel trovare le giuste connessioni tra di loro, nello scambiarsi mutua solidarietà, nell'elaborare insieme strategie di resistenza e, perché no, di avanzamento.</div><div style="margin-top:
0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Arial; min-height: 14px; "><br></div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Arial; ">A partire da queste sommarie considerazioni, proponiamo alla città dei movimenti sociali un momento di confronto su questi temi: ognuno a partire dalla propria esperienza di lotta, per cominciare ad attivare un circolo virtuoso di analisi e pratiche condivise contro autoritarismo, fascistizzazione, derive securitarie e militarizzazione dei conflitti sociali. Vogliamo ritrovarci in quella stessa piazza Navona che vide una mobilitazione antifascista liberarla dalla presenza dei mercenari nazisti - senza intenti inutilmente commemorativi, ma come spunto per iniziare un discorso. Abbiamo in mente una giornata di confronto e dibattito, accompagnata da performance teatrali, proiezioni video e quant'altro. Proponiamo a tutt* di condividere l'organizzazione dell'iniziativa.</div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Arial; min-height: 14px; "><br></div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Arial; ">Convochiamo un'assemblea pubblica mercoledì 21 ottobre alle ore 17 nella Facoltà di Fisica all'Università "La Sapienza".</div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Arial; min-height: 14px; "><br></div><div style="margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; font: normal normal normal 12px/normal Arial; ">Rete Antifascista Metropolitana</div></div></body></html>