<i style=""><font size="2">Sindacato
dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale<span style="">
</span></font></i><font size="6"><span style="color: rgb(204, 0, 0);"><br><b>S.L.A.I.</b></span></font><b><span style="font-size: 30pt; color: rgb(204, 0, 0);"> </span><span style="font-size: 24pt; color: rgb(204, 0, 0);">cobas</span></b><span style="font-size: 9pt; color: rgb(204, 0, 0);"></span>
<p class="MsoNormal" style="text-align: center;" align="center"><span style="font-size: 15.5pt; font-family: "Arial Black";"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: center;" align="center"><span style="font-size: 15.5pt; font-family: "Arial Black";">LO SLAI COBAS PARTECIPA ALLO
SCIOPERO ED ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA DEL 23 OTTOBRE</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b style=""><span style="font-size: 5pt;"> </span></b><span style="font-size: 11pt;">I reparti-confino e il sequestro del voto RSU alla
Fiat di Pomigliano d’Arco concertati da azienda e FIOM-FIM-UILM anticipano il
tentativo (messo in atto da padronato, governo, sindacati collaborazionisti e
forze politiche collegate) di sospendere la democrazia in ogni luogo di lavoro
- dal settore privato a quello pubblico - tramite la blindatura ed il
rafforzamento del monopolio sindacale di CGIL-CISL-UIL e “l’azzeramento
normativo” dei diritti e delle libertà sindacali dei lavoratori e dell’intero
sindacalismo di base. </span><span style="font-size: 5pt;"></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: 11pt;"><span style=""></span><span style=""></span></span><span style="font-size: 11pt;">L’ulteriore attacco che si prospetta alla democrazia
sindacale ed al diritto di sciopero è funzionale <span style=""> </span>al tentativo di scaricare i costi della crisi
sulla pelle dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati, degli immigrati e dei
ceti popolari. Tentativo che vede unito, in una sorta di “unità nazionale
anticrisi”, il fronte padronale con l’insieme delle forze
politico-istituzionali di entrambi gli schieramenti (aldilà delle finte differenziazioni
di facciata) nell’esigenza di fare ‘piazza pulita’ - in chiave autoritaria, ed
una volta per tutte - di ogni opposizione <span style=""> </span>non compatibile con la ‘gestione concertata’
della crisi <span style=""> </span>per controllare e sviare il
conflitto sindacale e quello sociale. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: 5pt;"> </span><span style="font-size: 11pt;">Alla luce dei contenuti della straordinaria ed
affollata assemblea nazionale di Napoli dello scorso 26 settembre “per la
difesa della democrazia sindacale, della libertà di lotta e di organizzazione” promossa
da Slai Cobas e RdB-CUB, <span style=""> </span>lo Slai Cobas
partecipa alla manifestazione di Roma del 23 ottobre (ferme restanti le
critiche in relazione alla ‘ritualità’ ed alle modalità di indizione), indice
una coincidente giornata di sciopero nel settore industriale <span style=""> </span>e aderisce, in pari data e per motivi tecnici,
alla sciopero dei servizi pubblici e del pubblico impiego. Ciò non solo per il
pressante bisogno “tattico e difensivo” (cosa comunque non da poco) di unità
dal basso delle lotte dei lavoratori, e di quelle sociali, per far fronte al
devastante attacco padronale in atto; ma anche in relazione all’altrettanto non
rimandabile necessità di ‘dare una prospettiva futura al conflitto sociale’ con
la ‘ragionata costruzione’, nei tempi necessari, della prospettiva di un ‘sindacato
di classe’, <span style=""> </span>ad oggi bloccata dalla
differenza di valutazioni e di vedute.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: 5pt;"></span><span style="font-size: 11pt;">In questo senso, anche all’interno dello sciopero del
23 ottobre, la questione sindacale diventa una vera e propria “emergenza
democratica con forte valenza politica”: dal reparto confino e il sequestro del
voto RSU <span style=""> </span>alla Fiat di Pomigliano all’analogo
sequestro del voto prospettato nel settore trasporti alla ristrutturazione dei
comparti del pubblico impiego all’ulteriore compressione del diritto di
sciopero in ossequio all’esigenza normalizzatrice, del padronato di far fuori
l’insieme del sindacalismo di base. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: 5pt;"></span><span style="font-size: 11pt;">La questione ‘politica’ della lotta per le libertà
sindacali e contro il monopolio confederale della rappresentanza<span style=""> </span><span style=""> </span>- consegnato da governi e padronato a
CGIL-CISL-UIL - oggi si intreccia alla lotta dei lavoratori che rifiutano di
pagare i costi della crisi ed a quella contro i licenziamenti politici e di
massa <span style=""> </span>e per l’assunzione dei lavoratori
precari e ‘atipici’ e la tutela a parità di diritto dei lavoratori e dei
cittadini immigrati, per la reinternalizzazione<span style="">
</span>dei rami d’azienda, nel privato, e nei servizi, l’abrogazione delle leggi
razziste e del ‘pacchetto sicurezza, nonché della ‘Bossi-Fini’, per la
riduzione d’orario e il recupero del potere d’acquisto di salari, stipendi e
pensioni e il loro aggancio al reale costo della vita, per il salario garantito
ai disoccupati ed il recupero ‘per tutti’ del salario indiretto dato dai
servizi e dai diritti sociali (casa, istruzione, salute, assistenza, trasporti,
acqua, energia ecc), la tutela della salute e della vita nei luoghi di lavoro
quella del territorio (<u>basta ricordare il caso della Marlane-Marzotto, la ‘fabbrica
dei morti’ di Praia a Mare - ultimo in ordine di tempo - dove grazie allo Slai
Cobas e proprio in questi giorni si sta scoperchiando l’inquietante e criminale
intreccio-collusivo tra padronato, istituzioni, istituti di controllo, sindacati
confederali e intero quadro politico. Quegli stessi soggetti che stanno
depenalizzando le normative a tutela della salute e della vita dei lavoratori e
dei cittadini, fautori tra l’altro del rilancio del nucleare, degli
inceneritori a discapito delle energie rinnovabili, ecc</u>.), contro le
politiche di guerre commerciali e guerre reali per l’unità di classe ed
internazionale dei lavoratori.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: 5pt;"></span><span style="font-size: 11pt;">Se capitalismo ha fatto crack e i sindacati di regime e
i partiti di entrambi gli schieramenti, tutti sostenitori di questo sistema, continuano
a predicare ai lavoratori la rassegnazione e la ‘speranza’ in un futuro capitalismo
riformato, oggi più che mai bisogna cominciare a porsi la ‘questione della
svolta’, <span style=""> </span>necessaria a dare più forza e
potere ai lavoratori nelle fabbriche e nella società!</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p>
<div style="text-align: center;"><font size="4"><b>SLAI COBAS
COORDINAMENTO NAZIONALE <span style=""> </span>-<span style=""> </span><a href="http://www.slaicobas.it">www.slaicobas.it</a></b></font><br></div><br clear="all"><br>-- <br>SLAI Cobas <br>Coordinamento Provinciale di Cremona<br>
<br>Via Mazzini, 24 – 26010 Bagnolo Cremasco (CR) - presso lo Spazio Popolare La Forgia<br><a href="http://www.slaicobas.it">www.slaicobas.it</a><br><br>Apertura sede sindacale martedì e giovedì dalle ore 17.00 alle 19.00<br>
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