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<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message -----
<DIV style="BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A
title=atros51@alice.it href="mailto:atros51@alice.it">Rosario Gallipoli</A>
</DIV>
<DIV><B>To:</B> <A title=aa-info@yahoogroups.com
href="mailto:aa-info@yahoogroups.com">aa-info@yahoogroups.com</A> ; <A
title=aa-forum@yahoogroups.com
href="mailto:aa-forum@yahoogroups.com">aa-forum@yahoogroups.com</A> </DIV>
<DIV><B>Sent:</B> Monday, September 28, 2009 10:52 AM</DIV>
<DIV><B>Subject:</B> Fw: [Lecce-sf] ieri su "Liberazione"</DIV></DIV>
<DIV><BR></DIV>
<DIV>
<TABLE border=0 cellSpacing=0 cellPadding=0 width="90%" align=center>
<TBODY>
<TR>
<TD class=occhiello colSpan=2>
<DIV> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Ricevo e inoltro: Da notare che il
sottoscritto, assieme ad altri tre compagni, ha avuto una condanna in
primo grado per aver manifestato contro la direzione del "regina pacis",
poi mi hanno assolto in appello.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Mentre 20 compagni anarchici sono stati
inquisiti, processati e condannati, quattro di loro incarcerati
ingiustamente solo perchè anarchici, perchè hanno organizzato
numerose manifestazioni contro i criminali del "regina pacis"</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Da tenere presente che malgrado le condanne,
il prete "Lodeserto" non è stato neanche sospeso come prete, anzi gli
hanno garantito l'impunità in Moldavia, dove nessuno potrà controllare le
sue malefatte.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Attanasio Rosario.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2
face=Arial>=======================================================================================</FONT></DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV>Il prete fu condannato in primo grado per "gravi violenze con sevizie
e crudeltà "</DIV></TD></TR>
<TR>
<TD height=9 colSpan=2></TD></TR>
<TR>
<TD class=titolo colSpan=2>Torture al Cpt di Lecce Regina Pacis, <BR>a
rischio il processo a don Lodeserto</TD></TR>
<TR>
<TD height=9 colSpan=2><FONT size=2></FONT></TD></TR>
<TR>
<TD class=articolo colSpan=2>
<P align=left>Stefano Mencherini<BR></P>
<P align=left>Qualcuno ricorderà anche per averlo letto su Liberazione ,
altri meno. Altri ancora hanno rimosso o hanno sempre fatto finta di non
sapere. Sto parlando di una "vecchia" e brutta storia denunciata per la
prima volta anche in " Mare nostrum" (un film inchiesta del 2003 che
nessuna tivù, neppure la "mia" Rai, ha mai mandato in onda integralmente).
<BR>I fatti: un Cpt fondato e retto dalla Curia salentina in provincia di
Lecce, il "Regina pacis", dove un prete dal nome inquietante (don Cesare
Lodeserto) seviziò e torturò insieme ad otto carabinieri e ad un manipolo
di aiutanti a libro paga della fondazione ecclesiale leccese, un gruppo di
magrebini internati nel Cpt. <BR>La loro colpa era quella di chiedere
perchè stavano rinchiusi da settimane dentro a quel luogo di pena e
violenza e di cercare di scappare. Per questo furono picchiati, umiliati e
torturati. Dopo averli pestati, ai nostri migranti musulmani in quel di
San Foca, fecero ingoiare con l'aiuto dei manganelli di ordinanza pezzi di
carne di maiale crudo in sprezzo alla loro religione. Li lasciarono per
ore nudi all'addiaccio passando ogni tanto per regalargli qualche calcio,
qualche sputo o altre diavolerie del genere. <BR>Così accoglievano i
migranti in fuga da guerre e carestie alla "Casa Regina pacis". Da quel
Cpt infatti passarono negli anni, tra plausi e applausi e costruendo su
quel luogo un " eroico modello di accoglienza" poi esportato nella allora
neonata Bossi-Fini. Ma la verità prima o poi viene a galla. E anche in
quel caso al verminaio propagandato come "albergo a 5 stelle" fu tolto il
coperchio anche grazie alla battaglia degli stessi magrebini torturati, di
qualche avvocato e di un gruppo eterogeneo di cittadini leccesi che
avevano a cuore il rispetti dei diritti umani e civili degli immigrati. Si
aprì un processo, poi due, tre, quattro, anche su altri fatti che andavano
dal sequestro di persona alla truffa. Il prete capobastone finì pure in
galera per qualche settimana. Ma prima del carcere, per oltre un anno, il
Cpt prima di essere chiuso continuò ad "accogliere" e incassare rette e
finanziamenti di ogni genere. Quasi nessun giornale e nessuna televisione
aveva mai dato spazio prima di allora allo scandalo, già pubblico, e su
cui erano state presentate tra Camera e Senato decine e decine di
interrogazioni parlamentari. Addirittura, per evitare che altri
giornalisti impiccioni potessero scovare altre storiacce simili in altri
Cpt italiani, l'allora ministro degli Interni Pisanu impedì ai giornalisti
l'accesso in qualsiasi Guantanamo italiana: una vera e propria censura
preventiva di governo all'informazione. Anche in questo caso quasi nessuno
si lamentò, compreso l'ordine nazionale dei giornalisti. Ma questa è
un'altra storia. Quello che ci interessa ora, invece, è l'epilogo del
"caso Regina pacis". Dopo circa tre anni arrivò il verdetto di primo
grado. E dato che in Italia non esiste il reato di tortura, la condanna
sancì "gravi violenze con sevizie e crudeltà " per il prete e gli altri
aguzzini di turno. <BR>Condanna lieve lieve per la gravità dei reati
contestati (un anno e tre mesi), ma comunque condanna. Ora che il don
Lodeserto fa "opere di bene" in Moldavia che nessuno controlla e che hanno
ancora il sostegno della Curia di Lecce e persino finanziamenti pubblici
(nonostante il prete capobastone si sia guadagnato sul campo anche
l'interdizione ai pubblici uffici), il processo giace in Corte d' Appello
a Lecce. Una ennesima udienza dopo una serie corposa di rinvii sarà il 22
ottobre. Ma a tutto ciò c'è una spiegazione. Se questi continueranno ad
essere i tempi della giustizia, in questo caso giustizia non si farà
perchè il processo cadrà in prescrizione. Cancellato, come se nulla fosse
successo. E allora questo appello va ai cittadini onesti e rispettosi dei
diritti umani e della nostra Costituzione, leccesi, pugliesi, italiani. E
a quei parlamentari o rappresentanti delle istituzioni, da Russo Spena a
Nichi Vendola, da Dalla Chiesa a Beppe Giulietti e tanti altri, che ai
tempi si impegnarono per fare chiarezza e ottenere giustizia. Chiediamo a
tutti loro, anche in tempi così difficili per la nostra democrazia, la
libertà di stampa e soprattutto per il rispetto dei diritti dell'uomo, se
possiamo permettere che tutto ciò accada nel silenzio e nell'oblio
generale.<BR><BR><BR>27/09/2009</P></TD></TR></TBODY></TABLE></DIV><!-- SPAMfighter Signature --><br><hr>Sto utilizzando la versione gratuita di <a href="http://www.spamfighter.com/lit">SPAMfighter</a>!<br /> Siamo una comunità di 6 milioni di utenti che combattono lo spam.<br /> 3155 messaggi contenenti spam sono stati bloccati con successo.<br />La versione Professionale non ha questo messaggio.</BODY></HTML>