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<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message -----
<DIV style="BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A
title=info@solidarietaproletaria.org
href="mailto:info@solidarietaproletaria.org">ASP</A> </DIV>
<DIV><B>To:</B> <A title=Undisclosed-Recipient:;
href="mailto:Undisclosed-Recipient:;">Undisclosed-Recipient:;</A> </DIV>
<DIV><B>Sent:</B> Thursday, September 10, 2009 10:26 AM</DIV>
<DIV><B>Subject:</B> Una lettera di Güler, forse l'ultima! - Adana (Turchia):
arresti allo stadio durante la partita del Livorno</DIV></DIV>
<DIV><BR></DIV>
<DIV><STRONG>Una lettera di Güler, forse l'ultima! </STRONG></DIV>
<DIV align=justify><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV align=justify>Di seguito pubblichiamo una lettera di Güler Zere,
prigioniera del DHKP-C (Partito-Fronte rivoluzionario di liberazione del
popolo), 37 anni, di origine kurda, catturata nel 1995 in occasione di un
rastrellamento dell’esercito contro la guerriglia del DHKP-C nelle montagne del
Dersim. Condannata dalla Corte di sicurezza di Stato (DGM) di Malatya
all’ergastolo in quanto membro del movimento marxista, imprigionata da 14 anni,
affetta da cancro terminale alla bocca Güler potrebbe esser liberata per ragioni
di salute ma viene arbitrariamente mantenuta in detenzione mentre i soldati
golpisti dell’organizzazione fascista “Ergenekon” accusati di volere sovvertire
il governo AKP sono stati recentemente liberati per banali mal di testa dopo
solo poche settimane di detenzione. <BR>Güler Zere ha scritto questa lettera il
1° settembre 2009 dall’ospedale di Balcali (Adana, sud della Turchia) dove è
curata in stato di detenzione. Questa lettera è indirizzata prima di tutto ai
suoi amici e compagni accampati davanti all’ospedale, a quelli in presidio
davanti all’Istituto medico-legale di Istanbul, ma anche agli innumerevoli
sostenitori che lottano per la sua liberazione. </DIV>
<DIV align=justify><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV align=justify>Güler sta morendo. Güler non può più nutrirsi. Güler non può
più parlare. <BR>Riesce appena a scriverci. Ma per quanto tempo ancora? </DIV>
<DIV align=justify> </DIV>
<DIV align=justify>A questo Stato crudele che la sta lasciando morire a poco a
poco, gridiamo: <BR>Lasciate almeno che muoia senza le manette ai polsi!
<BR>Lasciate che muoia libera! </DIV>
<DIV align=justify> </DIV>
<DIV align=justify>Comitato delle libertà <BR><A
href="mailto:comitedeslibertes@gmail.com">comitedeslibertes@gmail.com</A></DIV>
<DIV align=justify> </DIV>
<DIV align=justify>3 settembre 2009</DIV>
<DIV align=justify><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV align=justify><STRONG></STRONG> </DIV>
<DIV align=justify><STRONG></STRONG> </DIV>
<DIV align=justify><STRONG>Lettera di Güler Zere</STRONG></DIV>
<DIV align=justify> </DIV>
<DIV align=justify>Buongiorno, <BR>in questo momento, nella notte, io sento la
vostra voce, ancora una volta. <BR>E così come io sento la vostra voce, so che
voi sentite la mia. <BR>I palpiti del vostro cuore si mescolano ai miei. E’ un
cuore immenso quello che palpita dentro di me alla mia sinistra. <BR>Il cuore…
com’è gonfio il nostro cuore… Cosa non siamo riusciti a contenere nei
nostri cuori. </DIV>
<DIV align=justify> </DIV>
<DIV align=justify>Nel mio cuore, ci sono tante cose. In primo luogo un amore
grande, quindi il profumo dei garofani, che sono al mio capezzale e il cui odore
si mescola a quello dei fiori di
montagna,
poi voi, anime sensibili che mi siete care e tutti coloro che io amo, tutte le
cose che ho lasciato a metà, tutti coloro il cui affetto io avverto… </DIV>
<DIV align=justify> </DIV>
<DIV align=justify>Ogni volta che il mio cuore si stringe, che il mio corpo si
contorce di dolore, vi sento a portata di mano, i vostri occhi sfiorano i miei,
questa piccola cella si mescola alla folla e una polifonia vocale si sprigiona.
Rimango impietrita. Rispondo ad ogni suono con un sorriso. In modo involontario,
spontaneo. E voi accogliete ogni rantolo cavato alle mie viscere con i vostri
occhi sorridenti. </DIV>
<DIV align=justify> </DIV>
<DIV align=justify>Che voi siate al mio capezzale, all’ingresso della mia porta,
ad un passo da me, nella strada o in non importa quale città, in presidio
davanti all´Istituto medico-legale o altrove, io vi sento. <BR>Il vostro calore,
la vostra forza e le vostre voci mi cingono. E’ per questo che rimango a testa
alta ogni volta che il male mi bracca. E’ grazie a questo che sono pronta a
fargli lo sgambetto. Voi siete con me, di conseguenza, che importa il resto!
</DIV>
<DIV align=justify> </DIV>
<DIV align=justify>Quando seguendo un breve tragitto, i vostri occhi incrociano
i miei, il mio cuore si mette a tremare come un passero. </DIV>
<DIV align=justify> </DIV>
<DIV align=justify>Sì, è di voi che parlo, miei cuori valorosi ardenti come la
canicola di Adana, gli occhi scintillanti come il riflesso della luna nel fiume
Seyhan. Io vi amo. Voi non siete accampati dinanzi alla mia porta, ma nel bel
mezzo del mio cuore. </DIV>
<DIV align=justify> </DIV>
<DIV align=justify>Ci sono poi coloro che aspettano, seduti, nella città della
mia lotta. Siete là da giorni e chi può dire il numero di volte che mi sono
protesa verso voi? Mi protendo e tocco la vostra speranza. Sapete, questo stato
di sublimazione in cui la voce dei vostri cuori si mescola al sudore dei vostri
occhi. Io sono sempre con voi. A tal punto che è moltiplicandomi che io torno
alla mia cella. Ed ogni volta, è con la vostra forza che io abbatto la mia
cella. Stringo le vostre mani con tutto il mio cuore, con tutte le mie forze.
</DIV>
<DIV align=justify> </DIV>
<DIV align=justify>E ci sono coloro che dimorano nelle profondità tumultuose del
mio cuore. Coloro che instancabilmente vengono a me, la penna colma di amore, di
fratellanza, di amicizia. Loro, i portatori di speranza. Questi compagni che
sono anima della mia anima. Come esprimere il dolore generato dalla vostra
assenza? Mi mancate tanto. Vi amo tanto… </DIV>
<DIV align=justify> </DIV>
<DIV align=justify>E ci sono ancora tutti i nostri amici in questa lotta. Voi,
che con la vostra amicizia siete sempre stati al mio fianco. Non avete mai
cessato di far sentire la vostra presenza. E unendo la vostra voce alla mia, mi
avete riempito del particolare conforto che procura la presenza di un amico
nella lotta. Vi invio un sorriso amichevole pieno d’amore e di combattività… un
saluto a voi tutti </DIV>
<DIV align=justify> </DIV>
<DIV align=justify>Qualunque cosa io dica o faccia, sarà insufficiente e
incompleta, lo so. E’ meglio quindi che io ora vi saluti. Ma guardo con i miei
occhi ai vostri occhi profondi affinché vediate la profondità dell’amore che vi
porto. Concludo questa mia lettera, ripetendovi ancora una volta: vi amo, vi amo
tanto! </DIV>
<DIV align=justify> </DIV>
<DIV align=justify><BR>Güler Zere <BR>1 settembre 2009 <BR>Ospedale di Balcali,
Adana</DIV>
<DIV align=justify> </DIV>
<DIV align=justify><BR>Traduzione a cura dell’ASP<BR></DIV></BODY></HTML>