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<DIV><FONT size=2 face=Arial>eh! state in vacanza se no era interessante la
discussione</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>vittoria</FONT></DIV>
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<DIV><FONT size=2 face=Arial><A
href="http://roma.indymedia.org/node/11870#comment-14516">http://roma.indymedia.org/node/11870#comment-14516</A></FONT></DIV>
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<DIV><FONT size=2 face=Arial>Centrata la discussione sui
dispositivi</FONT></DIV>
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<DIV><FONT size=2 face=Arial>"Nell’epoca del Bloom, la crisi della presenza si
cronicizza e si oggettiva in<BR>una immensa accumulazione di dispositivi. Ogni
dispositivo funziona come<BR>una protesi ek-sistenziale che SI amministra al
Bloom per permettergli di<BR>sopravvivere nella crisi della presenza senza
accorgersene, di dimorarvi<BR>giorno dopo giorno senza tuttavia soccombervi – un
telefono portatile, uno<BR>psicologo, un amante, un sedativo o un film
costituiscono delle stampelle<BR>del tutto accettabili, purché si possa
cambiarle spesso. Presi singolarmente,<BR>i dispositivi sono altrettanti
baluardi drizzati contro l’evento delle cose;<BR>presi in massa, sono la neve
carbonica che SI spande sul fatto che ogni<BR>cosa, nella sua venuta in
presenza, porta con sé un mondo. L’obbiettivo:<BR>mantenere, costi quel che
costi, l’economia dominante attraverso la<BR>gestione autoritaria, in ogni
luogo, della crisi della presenza; instaurare<BR>planetariamente un presente
contro il libero gioco delle venute in presenza.<BR>In una parola: IL MONDO SI
IRRIGIDISCE."</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Molto calzante il paragone con l'autostrada che
veramente è il paradigma preordinato del dispositivo.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>"L'autostrada il massimo di circiolazione col
massimo di controllo portare alla zero sorpreso...."</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>In effetti però lo stesso vale per la ferrovia o
per la metropolitana che viene citata.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Quello che non convince è il discorso sulla
merce.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Che viene fatto in contrapposizione con
Marx</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial><FONT size=4>" </FONT>...Non può che congedare
tutto questo rinviandolo all' oscurantismo, all'arretratezza teologica e
religiosa, alla «metafisica»." In generale, il riflesso religioso del mondo
reale non potrà scomparire che quando le condizioni del lavoro e della vita
pratica presenteranno all'uomo dei rapporti trasparenti e razionali con i suoi
simili e con la natura».... e si conclude dicendo in finale un illuminista è in
sostanza.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Allora quale è la differenza sostanziale fra questo
testo i il Capitale di Marx? che qui al centro non c'è l'UOMO, e la sua
potenzialità in divenire, ma la POTENZA TOTALE INCOMBENTE DEL DISPOSITIVO a cui
in sostanza non si può opporre che la via di figa rifiugiandosi nel...Bloom,
cioè in un rifiuto solipsistico..alla fine ti ristrovi ad essere uno zombi,
tanto consapevole però!</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>allora io di Bloom conosco il significato musicale
di...un ritmo che inizia e finisce con la stessa sequenza di accordi,
insomma....un dispositivo!</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>La differenza è proprio nel modo di espressione e
non solo nei concetti, cioè freddezza e distacco razionale senza razionalità in
effetti in questo documento, dove in Marx invece la razionalità vive nella
passione, nell'empatia, nella partecipazione.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial></FONT> </DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>In quanto alla merce in Marx c'è lo scontro
fra il possessore di denaro che sul mercato compra la forza lavoro come
merce, ed un richiamo forte alla RESPONSABILITA' del possessore della merce
forza lavoro, quella ha! che si mette sul mercato della merce , diventa
merce per produrre merce. E tutto lì il gioco, in questo richiamo alla sua
responsabilità di sottostare ad essere merce.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>E caro mio quelle di questo articolo interessante
per una certa parte sono chiacchiere da salotto, da intellettuali che in finale
si compiacciono anche della loro superiorità di aver scoperto l'inganno dei.....
dispositivo, per pigliarne atto e cercarene la via di fuha attraverso la
magia.</FONT></DIV>
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<DIV><FONT size=2 face=Arial>queste parole di Marx sono vita vera vissuta e
sofferta e insieme un richiamo a non essere servo di nessun dispositivo,
pigliando coscienza della propria reale situazione.</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>ed è chiaro , cocc*, che per uscire dai dispositivi
la metafisica non serve, e serve il materialismo dialettico e ...il
neorealismo</FONT></DIV>
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<DIV><FONT size=2 face=Arial>"Ma nell’attuazione della forza-lavoro, nel lavoro,
si ha dispendio di una certa quantità di muscoli, nervi, cervello, ecc. umani,
la quale deve a sua volta esser reintegrata. Questo aumento d’uscita esige un
aumento d’entrata. Se il proprietario di forza-lavoro ha lavorato oggi, deve
esser in grado di ripetere domani lo stesso processo, nelle stesse condizioni di
forza e salute. La somma dei mezzi di sussistenza deve dunque essere sufficiente
a conservare l’individuo che lavora nella sua normale vita, come individuo che
lavora. I bisogni naturali, come nutrimento, vestiario, riscaldamento, alloggio
ecc., sono differenti di volta in volta a seconda delle peculiarità climatiche e
delle altre peculiarità naturali dei vari paesi. D’altra parte, il <I>volume dei
cosiddetti bisogni necessari</I>, come pure il modo di soddisfarli, è anch’esso
un <I>prodotto della storia</I>, dipende quindi in gran parte dal grado
d’incivilimento di un paese e, fra l’altro, anche ed essenzialmente dalle
condizioni, quindi anche dalle abitudini e dalle esigenze fra le quali e con le
quali si è formata la classe dei liberi lavoratori. Dunque la determinazione del
valore della forza-lavoro, al contrario che per le altre merci, contiene un
elemento storico e morale. Ma per un determinato paese, in un determinato
periodo, il volume medio dei <I>mezzi di sussistenza necessari</I>, è dato.Il
proprietario della forza-lavoro è mortale. Dunque, se la sua presenza sul
mercato dev’essere continuativa, come presuppone la trasformazione continuativa
del denaro in capitale, il venditore della forza-lavoro si deve perpetuare,
“come si perpetua ogni individuo vivente, con la <I>procreazione</I>”. Le
forze-lavoro sottratte al mercato dalla morte e dal logoramento debbono esser
continuamente reintegrate per lo meno con lo stesso numero di forze-lavoro
nuove. Dunque, la somma dei mezzi di sussistenza necessari alla produzione della
forza-lavoro include i mezzi di sussistenza delle forze di ricambio, cioè dei
figli dei lavoratori, in modo che questa razza di peculiari possessori di merci
si perpetui sul mercato"</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial>Marx il capitale</FONT></DIV>
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<DIV><FONT size=2 face=Arial>vittoria</FONT></DIV>
<DIV><FONT size=2 face=Arial> l'Avamposto degli Incompatibili</FONT></DIV>
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