<table cellspacing="0" cellpadding="0" border="0" ><tr><td valign="top" style="font: inherit;"><div class="note_header"><div class="note_title_share clearfix"><div class="note_title"><span>CON RICHIESTA DI DIFFUSIONE E PARTECIPAZIONE, GRAZIE<br><br><br>PIAZZA FONTANA STRAGE DI STATO</span></div>
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Giovedì 9 luglio, alle ore 21:00, nel giardino del Circolo
Anarchico Ponte della Ghisolfa (viale Monza 255, fermata M1 Precotto,
Milano), nell'anniversario della morte di Pietro Valpreda - che insieme
a Giuseppe Pinelli, ucciso nei locali della questura di Milano - fu
accusato immediatamentte ed ingiustamente dell'attentato a Milano, in
piazza Fontana, alla Banca dell'Agricoltura, il 12 dicembre 1969 - si
terrà un incontro per ribattere, presenti testimoni e protagonisti
diretti della vicenda, alle ulteriori ed insopportabili fandonie,
calunnie e menzogne che si stanno spargendo per coprire la verità
storica sulla strage di Piazza Fontana. Una strage che era e rimane
strage di Stato, ideata, organizzata e messa in atto da apparati dello
Stato e da manovalanza fascista. Con quel massacro perpetrato dallo
Stato contro i suoi stessi cittadini - cercando di offrire come capri
espiatori gli anarchici - si inaugurò la "strategia delle stragi",
protrattasi fino al 2 agosto 1980 con il massacro della bomba alla
stazione di Bologna. Una scia di sangue volta alla normalizzazione del
paese ed alla chiusura di qualsiasi concreta possibilità di cambiamento
degli assetti sociali, economici e di potere in Italia.<br>
<br>
Da settimane circola infatti sui giornali, più o meno asserviti al
potere del regime, più o meno conformi all'idea del potere
istituzionale, un'ennesima versione della strage di Piazza Fontana e
della morte di Pinelli; una versione che come anarchici ci appare
vergognosa, inaccettabile, offensiva per le vittime della strage,
compresa la diciassettesima vittima: Giuseppe Pinelli.<br>
<br>
Una strage che era e rimane strage di Stato, uno Stato autoassoltosi
che il 3 maggio 2005, a conclusione dell'ennesimo processo, per la
precisione il settimo, ha chiuso la partita legale. In Cassazione
infatti sono state confermate le assoluzioni anche per gli ennesimi
imputati ed è stato imposto ai familiari delle vittime della l'obbligo
del pagamento delle spese processuali.<br>
<br>
Occorre tenere ben distinta la verità storica dalle menzogne della
propaganda di regime, perché la memoria delle vittime non può essere
cndivisa dai carnefici. Perché<br>
<br>
All'incontro parteciperanno e testimonieranno degli eventi Roberto
Gargamelli, amico e compagno di Valpreda, col quale condivise il
carcere per la vicenda; Pasquale Valitutti (che interverrà in audio e
che fu l'ultimo compagno a vedere vivo Pinelli), Saverio Ferrari dell'<a href="http://www.facebook.com/note_redirect.php?note_id=108698398981&h=c6f47111f1e59acc75a332b11fd048ce&url=http%3A%2F%2Fwww.osservatoriodemocratico.org" target="_blank" title="http://www.osservatoriodemocratico.org">Osservatorio democratico sulle nuove destre</a>, Francesco Barilli di <a href="http://www.facebook.com/note_redirect.php?note_id=108698398981&h=96dedd81425a8aa4f4f5fe1ab95d5ef7&url=http%3A%2F%2Fwww.reti-invisibili.net%2F+Reti+invisibili" target="_blank" title="http://www.reti-invisibili.net/ Reti invisibili">Reti invisibili</a> e Mauro Decortes del <a href="http://www.facebook.com/note_redirect.php?note_id=108698398981&h=66b45bcedb8c41325eb693c5622a5939&url=http%3A%2F%2Fwww.ecn.org%2Fponte" target="_blank" title="http://www.ecn.org/ponte">Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa</a><br>
<br>
L'Italia di oggi viene da una storia precisa, e all'intelligenza ed
alla consapevolezza delle vicende di questa storia deve rivolgersi chi
si ponga in maniera antagonista alle logiche del potere. Per capire,
per tenere vivo un pensiero lucido, combattivo, non riducibile, che sia
libero dalle imposizioni di una cultura politica criminale e dalle sue
menzogne. L'addomesticamento della memoria, la falsificazione
revisionista con cui si vuole costruire sul sangue dei vinti e delle
vittime l'ennesima retorica patriottica, l'ennesimo oltraggio alla
memoria e dunque al presente ed al futuro delle generazioni, fanno
parte di queste logiche di dominio. <br>
<br>
Nell'ottobre del 2006 la casa editrice <a href="http://www.facebook.com/note_redirect.php?note_id=108698398981&h=425a3b7e8afcc6b2f82d192993b7c670&url=http%3A%2F%2Fwww.odradek.it" target="_blank" title="http://www.odradek.it">Odradek</a> ha pubblicato, per la quarta edizione, <i>La strage di Stato. Controinchiesta</i>,
l'opera di quindici anonimi compagni che all'epoca non solo contribuì
alla scarcerazione dell'innocente Valpreda, ma diede un contributo
storico alla ricostruzione degli eventi, delle responsabilità storiche,
del contesto di conflitto sociale in cui venne architettata e messa in
atto la strage di Piazza Fontana. Riporto le parole iniziali e
conclusive dell'introduzione editoriale che ci riconsegna questo testo,
e ci introduce allo spirito dell'incontro che si terrà. Un incontro
volto non solo a ribadire la verità storica, ma anche a
contestualizzare gli eventi dell'epoca sottraendoli alle
strumentalizzazioni ed alle letture di comodo del potere odierno.<br>
<br>
«<i>La strage di piazza Fontana ha cambiato la storia d'Italia.
Su questo non esiste praticamente difformità di opinione tra nessuno
dei principali o secondari soggetti politici, osservatori, politologi,
storici attendibili o contafrottole di bassa lega. Le bombe esplose il
12 dicembre inaugurarono la "strategia delle stragi" prolungatasi fino
al 1980 - quella con il bilancio più alto di vittime, il 2 agosto, alla
stazione di Bologna. Tutte incontrovertibilmente </i>stragi di Stato<i>,
ovvero stragi compiute da uomini facenti parte direttamente degli
apparati più "coperti" dello Stato, oppure da fascisti da loro
personalmente organizzati, indirizzati, finanziati, protetti - senza
alcuna eccezione - fino al momento di andare in tipografia con questa
nuova edizione.<br>
Il libro </i>La strage di Stato. Controinchiesta<i>
ha a sua volta cambiato la storia di questo paese. Non la "mentalità
della sinistra", ma proprio la Storia in senso stretto. Ha infatti
impedito che la strage di piazza Fontana raggiungesse il suo scopo: far
scattare un "riflesso d'ordine" nel paese, chiudere il biennio rosso
'68-'69, rinchiudere nuovamente gli studenti nel ghetto delle scuole e
gli operai nell'inferno delle fabbriche, senza più resistenze,
contestazioni, antagonismo.<br>
[...]<br>
Un libro, dunque, non per "ricordare". Leggere </i>La strage di Stato<i>
serve a capire l'oggi, da dove viene questo paese, da quale storia
sorge il presente, di quali infamie sia capace il potere pur di
conservarsi. Un libro, ma soprattutto </i> un metodo<i>. Che non è
l'esercizio della "memoria" - costa moltissimo e dura sempre troppo
poco - ma un modo di guardare il presente. Una diffidenza vigile, una
convinzione non contingente nelle proprie ragioni, un'interrogarsi
costante. </i>Guardare con gli occhi bene aperti, non credere alle
favole dei media, imparare a distinguere sempre (tra il compagno
ingenuamente estremista e l'agente provocatore infiltrato, per
esempio!). Perché l'antagonismo ha bisogno di intelligenza,
soprattutto. Di "rabbia" è fin troppo pieno questo schifo di mondo.»<br>
<br>
Mi auguro che partecipiate all'incontro, contribuendo a sostenere il
Circolo per finanziare le iniziative del 40° di Piazza Fontana..<br><br>saluti libertari<br>Emiliano<br></td></tr></table><br>