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<P>Comunicato su presidio/udienza Palumbo operaio licenziato dalla
Fincantieri<BR> <BR>Il 4 giugno, giorno della prima udienza del processo
che vede contrapposti la Fincantieri di Palermo e l’operaio Salvatore Palumbo,
licenziato perché denunciava le condizioni di assoluta insicurezza all’interno
dei Cantieri Navali, la Rete Nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro -
nodo palermitano - ha organizzato, come momento finale di una intensa campagna
durata un mese, un presidio di protesta e denuncia davanti al
tribunale.<BR> <BR>Sotto un sole cocente, in una delle aree
d’ingresso al tribunale, striscioni che chiedono la riassunzione di Palumbo,
cartelli con foto, documenti e volantini che spiegano i motivi della protesta e
dimostrano le condizioni di insicurezza all’interno del Cantiere Navale di
Palermo e ancora pannelli con articoli di giornali e foto delle stragi da
e per lavoro da Mineo a Torino/Thyssen fino alla recentissima di Saras.
<BR> <BR>Presenti in rappresentanza nazionale due compagni della
Rete, Margherita Calderazzi ed Ernesto Palatrasio, un impegno preso
all’assemblea nazionale del 24 gennaio a Roma, ma il presidio ha visto anche la
partecipazione concreta e solidale di alcuni operai dei Cantieri Navali,
compagni di lavoro di Salvatore, di lavoratrici e lavoratori della scuola, dei
senza casa in lotta di Via Brigata Aosta e ancora di delegazioni di compagni e
compagne rispettivamente della FdCA palermitana, del Coordinamento Anarchico di
Palermo, di Lavoratori e Studenti per il comunismo, del Pdci. I compagni
del Pcl, fuori città in questa occasione, ma presenti il giorno prima al
sit-in fatto davanti alla Confindustria Sicilia, hanno confermato il loro
sostegno all’iniziativa. Un delegato della CUB/Giustizia che si è fermato al
presidio per diverso tempo informandosi e solidarizzando.<BR> <BR>E’ stata
diffusa, sia in piazza che all’interno del tribunale, la lettera aperta
“Riassumere Salvatore Palumbo” e un volantino di denuncia, e in un alternarsi
costante di presenza tra il presidio e l’interno del tribunale per seguire
l’udienza, tanti avvocati e passanti si sono fermati perché hanno voluto
conoscere meglio la vicenda e hanno solidarizzato con Palumbo e la moglie,
Angela, presente e attiva nella denuncia e protesta anche in questa
occasione.<BR> <BR>In questi mesi di attività in particolare attorno alla
vicenda Palumbo, pur nella grande difficoltà di far passare nei media le
informazioni necessarie, è cresciuta la conoscenza, la solidarietà della
cittadinanza e tra le realtà politiche e sociali di Palermo.<BR> <BR>Al
microfono aperto si sono alternati diversi compagni che hanno ancora una volta
denunciato l’arroganza della Fincantieri che pensa di poter fare il bello e il
cattivo tempo licenziando con una scusa un operaio diventato scomodo (e che ha
“offerto” ancora in questa occasione 40.000 euro per chiudere la
vertenza); l’insensibilità dei giudici del tribunale che pretenderebbero di
tener conto di questioni procedurali, peraltro contraddittori, come si vede dal
comunicato stampa allegato dell’avvocato di Palumbo, Nadia Spallitta; le
responsabilità dei padroni in generale e di tutti coloro che soprattutto in
Sicilia si riempiono la bocca di legalità, praticamente a senso unico, e
cioè quando si parla di pizzo alla mafia, per esempio, e non quando devono
applicare le leggi sulla sicurezza o i contratti di lavoro in
generale…<BR> <BR>I compagni della Rete Nazionale per la sicurezza nei
posti di lavoro hanno spiegato i motivi che portano a licenziamenti di questo
tipo inserendoli poi all’interno di una denuncia più generalizzata delle
condizioni in cui si trovano gli operai e i lavoratori in tutta Italia, vedi per
esempio Thyssen, Ilva di Taranto, ecc.; dei passi in avanti fatti dalla Rete che
vanno nel segno della realizzazione degli impegni assunti, e cioè una battaglia
fino in fondo per mettere fine alle morti e agli infortuni sul lavoro, ai
licenziamenti per ritorsione di questo tipo…<BR>La volontà e la necessità che
operai che lottano come Palumbo, ma non solo, vengano riassunti e l’impegno
della Rete a fare la propria parte ancora su questo, il percorso di lotta che
prosegue la cui prossima tappa è l’assemblea nazionale a Roma il 27 Giugno
prossimo. <BR> <BR>Per quanto riguarda l’udienza: durante questa prima fase
sono stati ascoltati alcuni testimoni della Fincantieri e alcuni a favore di
Palumbo: dato che non si è riusciti ad ascoltarli tutti è stata fissata un’altra
udienza il prossimo 23 luglio.<BR> <BR>Rete nazionale per la sicurezza nei
posti di lavoro – Nodo Palermitano<BR><A
href="mailto:retesicurezzalavorosicilia@gmail.com">retesicurezzalavorosicilia@gmail.com</A>
<BR><A
href="http://retesicurezzalavorosicilia.blogspot.com">retesicurezzalavorosicilia.blogspot.com</A>
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