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<DIV style="BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><FONT face=Arial
size=2><FONT style="BACKGROUND-COLOR: #ffffff"> da partito di alternativa
comunista</FONT></DIV></DIV></FONT>
<DIV><FONT face=Arial><FONT size=2> </DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=3><STRONG><FONT size=5>L'AGGRESSIONE
INVENTATA A RINALDINI<BR>E L'AGGRESSIONE REALE AGLI OPERAI DA PARTE DEI
PADRONI<BR></FONT>Contro il tentativo di padronato e burocrazie di dividere i
lavoratori </STRONG></FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT size=3></FONT> </DIV><FONT face=Arial>
<DIV align=justify><BR><FONT size=3><STRONG>di Francesco
Ricci</STRONG></FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT size=3></FONT> </DIV>
<DIV align=justify><FONT size=3>Come hanno testimoniato in tanti, e come
confermano inequivocabilmente le foto, a Torino non c'è stata nessuna
aggressione al segretario della Fiom Rinaldini da parte dello Slai Cobas. C'è
stato un parapiglia provocato dal tentativo del servizio d'ordine della Fiom di
non consegnare il microfono a operai del reparto confino di Nola ( dove sono
trasferite tanti operai combattivi) che, come era stato concordato, dovevano
intervenire. La ricostruzione fatta dalla Fiom e avallata dal coro della stampa
borghese e dal <EM>manifesto</EM> è quindi palesemente falsa.</FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT size=3></FONT> </DIV>
<DIV align=justify><FONT size=3>Ma il punto essenziale in questa vicenda non è
tanto la dinamica dei fatti o stabilire chi per primo abbia iniziato a tirare il
filo del microfono. Il punto essenziale è denunciare il vergognoso blocco che si
è costituito contro gli operai -siano essi iscritti alla Fiom o ad altri
sindacati- giustamente arrabbiati dei continui compromessi al ribasso gestiti
dalle burocrazie sindacali, le quali si preparano ad accettare il piano di
licenziamenti preparato da Marchionne (nel quadro dell'operazione con Chrysleer
e Opel), con la possibile chiusura di interi stabilimenti. Si è infatti
costituito un fronte che vede uniti i burocrati sindacali e tutto il grande
padronato, la Marcegaglia in testa, i partiti dell'altenanza borghese, Pd e Pdl,
con la sinistra governista. L'episodio di Torino è solo un pretesto per questo
composito schieramento per sostenere ancora una volta, nei fatti, le ragioni del
padronato contro quelle dei lavoratori, per criminalizzare le lotte (v.
dichiarazioni dei ministri berlusconiani), per invocare la "pace sociale" (cioè
che gli operai si lascino colpire dalle politiche padronali senza lottare),
dividendo i lavoratori in buoni e cattivi (dove i buoni sono solo quelli che
accettano di pagare la crisi senza lottare, in nome di un presunto
interesse comune con i padroni miliardari).</FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT size=3></FONT> </DIV>
<DIV align=justify><FONT size=3>Significative sono anche le dichiarazioni di
queste ore dei dirigenti di Rifondazione e della sinistra governista: tutti
quanti si fanno avanti per dimostrare alla borghesia di essere "l'unico argine
alla rabbia e all'insorgenza sociale" (come ha sintetizzato in modo
inequivocabile Giorgio Cremaschi al <EM>Corriere della Sera</EM>). Ancora una
volta, i gruppi dirigenti della sinistra governista, pur collocata forzosamente
all'opposizione sul piano nazionale (ma non su quello locale, dove anche con le
elezioni di giugno ritesse accordi di governo col Pd in tante parti del Paese),
invece di porsi il problema di come strutturare e sviluppare le mobilitazioni,
si offrono come pompieri delle lotte. E sono le lotte e la loro radicalizzazione
ciò che più temono i padroni: non certo singoli episodi di contestazione da
parte di piccoli gruppi sindacali ma piuttosto la crescita di una rivolta di
massa, nelle piazze, contro le politiche padronali.</FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT size=3></FONT> </DIV>
<DIV align=justify><FONT size=3>Alternativa Comunista si schiera dal lato giusto
della barricata: contro i padroni, con i lavoratori. Seguiamo l'esempio di
protagonismo e radicalità che ci viene dagli operai di tante parti d'Europa,
dalla Spagna alla Francia. Di fronte alla crisi sempre più nera del capitalismo,
di fronte ai tentativi dei padroni e dei loro schieramenti di governo, di
centrodestra e centrosinistra, con la complicità delle burocrazie sindacali, di
scaricare ancora una volta tutto sulle spalle dei lavoratori, i lavoratori
devono rispondere uniti: la crisi la paghino industriali e banchieri, l'unica
vera soluzione è la lotta, l'occupazione e la nazionalizzazione sotto controllo
dei lavoratori delle fabbriche che licenziano, la costruzione dei rapporti di
forza per imporre una alternativa di classe. L'unica soluzione alla crisi del
capitalismo è il potere ai lavoratori. </FONT></DIV>
<DIV align=justify><FONT size=3></FONT> </DIV>
<DIV align=justify><FONT size=3></FONT> </DIV>
<DIV align=justify><FONT
size=3></FONT> </DIV></FONT></FONT></FONT><BR><BR>__________ Informazione
NOD32 4085 (20090519) __________<BR><BR>Questo messaggio è stato controllato dal
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