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<H3 minmax_bound="true"><FONT face=Tunga color=#800080 size=5>Crisi, la metà dei
dipendenti è senza cassa integrazione</FONT></H3>
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<DIV><FONT face=Tunga>ROMA - Un dipendente su due nel settore privato in Italia
è senza ammortizzatori sociali. Un esercito di 7.141.300 persone, rileva
un'indagine della Cgia di Mestre, pari al 50,9% del totale dei dipendenti
italiani (escluso il pubblico impiego). Sono questi, assieme ai precari,
sottolinea la Cgia, i lavoratori più a rischio in questa fase di crisi
economica. Si tratta di dipendenti che nel caso di esplusione dall'azienda non
hanno nessuna misura di sostegno al reddito, come la cassa integrazione
ordinaria o straordinaria. <BR minmax_bound="true"><BR
minmax_bound="true">Quanto ai settori di appartenenza di questi lavoratori
"senza ombrello", spicca per numeri assoluti quello dei servizi. In questo
comparto ci sono 2.336.400 lavoratori dipendenti. Seguono gli occupati del
commercio alle dipendenze di aziende con meno di 200 dipendenti (1.968.000),
quelli dell'artigianato (889.500, con l'esclusione degli edili che usufruiscono
della Cigo), i dipendenti di alberghi e ristoranti (870.000), quelli del
credito/assicurazione (544.400 unità) e quelli delle comunicazioni (338.100
dipendenti). Chiudono la classifica i trasporti con 194.800 dipendenti. <BR
minmax_bound="true"><BR minmax_bound="true">"Sono dei veri e propri lavoratori
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</SPAN>invisibili - dice Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre -
che quando stanno a casa non se ne accorge nessuno. Per questo chiediamo al
Governo di intervenire e di mettere in campo dei sussidi senza nessun aggravio
per le imprese". <BR minmax_bound="true"><BR minmax_bound="true"></FONT></DIV>
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