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</style><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%; font-family: Calibri;"></span><b style=""><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;"><span style=""> </span></span></b><div>
<div class="Section1"><span style="font-size: 24pt; line-height: 115%; font-family: 'Arial Black';">
<div class="Section1"><span style="font-size: 24pt; line-height: 115%; font-family: 'Arial Black';">
<div class="Section1">
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: center;" align="center"><span style="font-size: 24pt; line-height: 115%; font-family: 'Arial Black';"><strong><span style="color: rgb(204, 0, 0);">UNA
MAGNIFICA LOTTA</span></strong></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;"><font face="Calibri"><strong><span style=""> <span style="font-family: verdana,sans-serif;"> </span></span></strong></font></span><span style="font-size: 11pt; line-height: 115%; font-family: verdana,sans-serif;"><br style="page-break-before: always;" clear="all">
</span></p></div>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; font-family: verdana,sans-serif;"><font size="3">Dopo 5 scioperi (con partecipazione dei
lavoratori agli scioperi generali del 17 novembre e 12 dicembre), con picchetti
alle entrate del magazzino <strong>Bennet </strong>di Origgio, i lavoratori
delle cooperative (95% immigrati che lavorano in condizioni pessime) riescono a
piegare i loro padroni.</font></p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; font-family: verdana,sans-serif;"><font size="3">Dopo cinque mesi di lotta i lavoratori,
quasi tutti iscritti allo <strong>Slai Cobas</strong>, hanno firmato un accordo
che prevede: <strong>1)</strong> il <strong>rientro in azienda di
Dikson</strong>, operaio licenziato, dopo una provocazione dei capetti della
coop. Leonardo, perché delegato tra i più attivi del nostro sindacato;
<strong>2)</strong> <strong>trasferimento in altri siti di due capetti</strong>
che in azienda intimidivano ed insultavano con frasi razziste i lavoratori;
<strong>3)</strong> <strong>costituzione di una commissione,</strong> dove sono
presenti insieme ai responsabili aziendali quattro lavoratori, <strong>che ha il
compito di ripartire le ore tra i 160 lavoratori presenti nel magazzino Bennet e
l'organizzazione delle presenze nei turni;</strong> <strong>4)</strong>
l'attribuzione dell'ultima trance della quota <strong>una tantum </strong><span style=""> </span><strong>di 600 euro</strong> sulla prossima
busta paga (andando contro l'accordo nazionale, siglato il 10 dicembre 2008 a
Roma tra le associazioni padronali e sindacati confederali, che, oltre alla
concessione di ulteriore flessibilità sull'orario di lavoro, introduzione
dell'apprendistato di durata di 36 mesi con una retribuzione pari al 90%,
proroga al 31 dicembre del 2009 l'erogazione della quota una tantum);
<strong>5)</strong> <strong>30 euro</strong> mensili di aumento per tutti ( tra
i lavoratori delle diverse cooperative e con diverse mansioni) sul premio di
produttività <strong>subito</strong> e altri <strong>30 euro</strong> di aumento
a partire <strong>dal primo giorno di luglio 2009</strong>; <strong>6)
</strong>costituzione di una <strong>sala medica per il primo</strong>
<strong>pronto soccorso; 7) </strong>il riconoscimento della
<strong>rappresentanza sindacale</strong> dei delegati Slai
Cobas.</font></p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">È</span><font size="3"> un accordo che anche nella parte
economica, va contro ciò che le associazioni padronali e Filt/CGIL, Fit/CISL e
UIL trasporti hanno siglato a Roma il 10 dicembre, che va oltre i confini di
Origgio, che: 1) crea<span style=""> </span>la premessa per
superare la guerra tra poveri che talvolta si sviluppa in queste aziende; 2)
estende la lotta ad altri luoghi di lavoro; 3) <strong>politicamente ha
unito</strong>, su un percorso condiviso che ha elevando la combattività
complessiva, <strong>militanti di diversa appartenenza associativa</strong> che
sono accorsi a sostegno della lotta.</font></p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; font-family: verdana,sans-serif;"><font size="3">Una battaglia vinta al termine di una
settimana di blocco del "cottimo",<span style=""> </span>uno
sciopero che ha coinvolto i due turni di lavoro,<span style=""> </span>che ha bloccato<span style=""> </span>i tir e i camion in entrata, intasando le
arterie principali intorno alla zona industriale che portano a Milano, Lainate,
Varese, e che ha visto coinvolgere, in diverse fasi, <strong>dalle 70 alle 120
persone</strong> esterne al magazzino Bennet.</font></p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; font-family: verdana,sans-serif;"><font size="3">Pioggia, neve e freddo non hanno fermato
la solidarietà di quanti hanno sentito come propria questa lotta, che non è
stata ristretta nei confini del magazzino di<span style="">
</span>Origgio (Varese), ma ha coinvolto lavoratori di altre cooperative (di
Olgiate, Pieve Emanuele, Lodi, Cremona, Corte Olona, Mercato Ortofrutticolo di
Milano), numerose realtà politiche e sociali (studenti dell'Università Statale e
Bocconi di Milano, militanti di Rovigo e Torino, quest'ultimi, il 19 dicembre
hanno manifestato di fronte alla Bennet di Via Orvieto, il Centro Sociale
Vittoria, il Comitato antirazzista milanese, il comitato per la difesa della
salute nei luoghi di lavoro e dei territori di S. San Giovanni, il Centro
Sociale Cox, la "panetteria" di Lambrate, il centro "la forgia" di Cremona, "la
fucina" di Sesto San Giovanni, il Coordinamento dei proletari e lavoratori
comunisti e militanti dei vari gruppi politici).</font></p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; font-family: verdana,sans-serif;"><span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;">È</span><font size="3"> stata una magnifica lotta,<span style=""> </span>portata avanti in modo autorganizzato dal
basso, rispondendo a<span style=""> </span>provocazioni di
ogni genere, nel magazzino, durante gli scioperi, e anche scontri fisici , che
non solo ha unificato i lavoratori<span style="">
</span>srilankesi , maghrebini, albanesi, equadoregni, e i pochi italiani
presenti, ma ha creato le premesse per allargare il conflitto nelle altre
cooperative lombarde( dove sono presenti 70-80 mila<span style=""> </span>"stranieri" e dove negano i minimi diritti
dando paghe da fame) .</font></p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; font-family: verdana,sans-serif;"><font size="3">Nell'assemblea tenuta, dopo la firma
dell'accordo, nello spazio antistante la portineria principale, è uscita la
proposta di una <strong>assemblea pubblica da<span style="">
</span>fare verso la metà di gennaio</strong> a Milano (domenica 18? per
decidere faremo un incontro il 2 gennaio ore 18.30 nelle sede dello Slai Cobas
con tutti quelli che sono interessati) su crisi, attacco padronale, risposta dei
lavoratori insieme agli studenti e soggetti politici e sociali antagonisti, per
costruire un'opposizione organizzata ed intransigente ai padroni e Governo.
<span style=""> </span></font></p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; font-family: verdana,sans-serif;"><font size="3">Per concludere, ringraziamo tutti coloro
che hanno partecipato ai picchetti e sostenuto la lotta anche al di fuori di
Origgio, in particolar modo siamo orgogliosi per l'apporto dato da tutti i
<strong>militanti Slai</strong> che hanno, non solo, fatto enormi sforzi per
fornire un adeguato sostegno logistico ed organizzativo (legna da ardere,
bevande, chili di roba da mangiare, fornelli a gas, impianto fonico, ecc.), ma
nel periodo della lotta mantenuto il loro presidio nei posti di lavoro dove
sono, partecipato alla manifestazione operaia e studentesca di Termoli, alle
manifestazioni in occasione degli scioperi generali del 17 novembre, 12
dicembre<span style=""> </span>e alle varie iniziative,
riunioni in preparazione del Congresso che si terrà agli inizi di marzo
.</font></p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;"><span><font style="font-family: verdana,sans-serif;" size="4"><strong>Per l'Esecutivo
Slai Cobas</strong></font><font size="3"><font style="font-family: verdana,sans-serif;" size="4"> </font><span style="font-family: verdana,sans-serif;"><font size="6"><font size="4"> </font> </font> Aldo Milani</span></font></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: center;" align="center"></p></span><p></p></div>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: center;" align="center">
</p><div class="Section4">
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;"><span><font face="Calibri"><font size="3"></font></font></span></p></div><span style="font-size: 11pt; line-height: 115%; font-family: Calibri;"><br style="page-break-before: always;" clear="all">
</span></span><p></p></div><span style="font-size: 11pt; line-height: 115%; font-family: Calibri;">
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;"><span style="font-size: 10pt; line-height: 115%; font-family: Arial;"><strong>
<hr>
</strong></span></p></span><p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; font-family: georgia,serif;"><span><font size="3"><strong>Il punto: </strong>a Milano e Provincia le cooperative che si
occupano di logistica sono circa 3500 e occupano 70 mila lavoratori, in molte di
esse si attua il lavoro nero che è tollerato anche dalle aziende committenti
(vedi Ortomercato di Milano che è gestito dalla Sogemi promossa dal Comune).
Molte di queste cooperative aprono con dei presta nomi, che alle volte sono la
lunga mano della criminalità organizzata, che chiudo facilmente fregando i
lavoratori ed il fisco.</font></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; font-family: georgia,serif;"><span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;"><font size="3">Lo
scenario sembra quello di un capitalismo ottocentesco, mentre nei fatti è parte
del moderno capitalismo, dove è possibile avere manodopera straniera a basso
prezzo, gestita da una moderna forma di caporalato ,<span style=""> </span>sfruttata senza godere<span style=""> </span>dei minimi diritti e dove i lavoratori,
quando si infortunano o muoiono, possono sparire come
fantasmi.</font></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify; font-family: georgia,serif;"><span style="font-size: 10pt; line-height: 115%;"><font size="3">È un
sistema dove i servizi ispettivi sono quasi inesistenti,<span style=""> </span>sindacati confederali e ispettorato del
lavoro sono conniventi con i consorzi.</font></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;"><span><font size="3"><strong style="font-family: georgia,serif;">È una vetrina del sistema capitalistico nell'età
moderna</strong><span style="font-family: georgia,serif;">, dove l'intermediazione illecita si svolge alla luce del sole,
la configurazione dei rapporti di lavoro sono fraudolenti, insomma: una
dereguletion delle aziende committenti regolate dalla filiera cooperativistica
che va dal presidente al caporalato e per ultimo la forza lavoro
immigrata</span></font></span></p><span style="font-size: 11pt; line-height: 115%; font-family: Calibri;">
<p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;"></p></span><span style="font-size: 10pt; line-height: 115%; font-family: Arial;">
<hr>
</span><p></p><br style="page-break-before: always;" clear="all"></div><br clear="all"><br>-- <br>SLAI Cobas <br>Coordinamento Provinciale di Cremona<br><br>Via Mazzini, 24 – 26010 Bagnolo Cremasco (CR) <br>presso lo Spazio Popolare La Forgia<br>
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