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<BODY bgColor=#ffffff>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Inoltro.</FONT></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message -----
<DIV style="BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A
title=rete.univ.napoli@gmail.com href="mailto:rete.univ.napoli@gmail.com">Rete
Univ. Napoli</A> </DIV>
<DIV><B>Sent:</B> Saturday, October 18, 2008 4:10 PM</DIV>
<DIV><B>Subject:</B> comunicato 17 ottobre</DIV></DIV>
<DIV><BR></DIV>
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<DIV></DIV>
<DIV class=Wj3C7c>
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<DIV class=gmail_quote><BR>
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<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align=center><B><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt">Comunicato stampa della Rete dei dottorandi e
ricercatori delle Università di Napoli</SPAN></B></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt">Venerdì 17 Ottobre è stata un'importante giornata di
lotta in tutta Italia. Da Milano a Palermo, passando per il corteo di Roma che
ha visto sfilare più di 300.000 persone, tutto il Paese si è mobilitato contro
il Governo Berlusconi e i suoi provvedimenti. A essere contestata è in
particolare la legge 133 confezionata da Tremonti e Gelmini: la "riforma" che,
più ancora delle precedenti, smantella il sistema dell'istruzione pubblica,
dalle Scuole materne all'Università. </SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt">Come Rete dei dottorandi e ricercatori delle Università
di Napoli, abbiamo fatto nostra questa giornata innanzitutto partecipando al
corteo romano dei sindacati di base, a fianco dei lavoratori e dei precari, di
tutte quelle categorie sfruttate e ricattate sul posto di lavoro, a cui vengono
quotidianamente negati diritti e dignità, e persino la sicurezza di tornare a
casa la sera. Siamo stati a fianco degli studenti e dei precari della ricerca
che davanti al Ministero hanno gridato ancora una volta che la riforma Gelmini
non va modificata: va bloccata. </SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt">Ma non solo: come Rete abbiamo partecipato in massa alla
mobilitazione napoletana. Dalla mattinata, attacchinaggi nei Dipartimenti,
volantinaggi in giro per la città, partecipazione al corteo degli studenti medi,
blocco dei corsi attuato insieme agli studenti universitari per consentire a
tutti di venire all'assemblea che si è tenuta alle 14 alla Facoltà di Lettere e
Filosofia dell'Università Federico II.<SPAN> </SPAN></SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt">Quindi alle 15, insieme a un centinaio di studenti,
abbiamo interrotto il Consiglio di Amministrazione della Federico II, chiedendo
al Rettore Trombetti di esprimersi pubblicamente a nome dell'istituzione contro
questa riforma. Come due giorni prima, il Rettore ha rifiutato il confronto,
perseguendo nel suo diniego a bloccare la didattica, o a produrre qualche atto
ufficiale in cui si dimostri la contrarietà alla Legge 133. Cosa ancora più
grave, Trombetti non ha esitato a sciogliere il Consiglio, durato in tutto 10
minuti, ed ha abbandonato la sala. </SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt">Ma non ci siamo dati per vinti, e tutti insieme siamo
andati alle 16 a interrompere l'Assemblea di Facoltà, dove erano presenti tutti
i professori. Mentre gli studenti consegnavano un corposo documento per un'altra
università possibile, noi abbiamo consegnato il nostro. All'inizio gli
interventi di alcuni professori sembravano alquanto incoraggianti: alcuni hanno
avuto il coraggio di denunciare il sistema di cooptazione, la privatizzazione
del pubblico, la spesa in armamenti piuttosto che in ricerca e in cultura, altri
hanno parlato della necessità di riconoscere le proprie responsabilità per aver
accettato supinamente tutte le riforme e i tagli di questi anni. </SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt">Ma evidentemente c'è differenza fra le parole e i fatti:
quando come Rete siamo intervenuti esprimendo solidarietà alla mobilitazione
studentesca e apprezzamento per le parole appena ascoltate, ma abbiamo affermato
che prima di iniziare qualsiasi discussione in merito si deve bloccare tutto, e
chiesto una una netta presa di posizione in merito da parte del corpo docente,
il Preside Arturo De Vivo ha tentato di toglierci la parola dopo solo due minuti
– inutile dire che i professori avevano avuto ben dieci minuti a disposizione!
</SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt">Abbiamo dunque continuato il nostro intervento,
denunciando il sistema di cooptazione e le beghe dei gruppi di potere che
vincolano la didattica e rendono la ricerca appannaggio dei pochi che si possono
permettere anni di lavoro non retribuito o sottopagato, senza alcuna forma di
tutela e diritto. Abbiamo concluso il nostro intervento accennando ai 60.000
precari che portano avanti l'Università italiana, ricordando il blocco della
assunzioni e pronunciandoci risolutamente per il blocco della didattica,
invitando ancora i professori a prendere una posizione chiara e ufficiale.
</SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt">Alla fine del nostro intervento, senza più diritto di
replica, il Preside De Vivo ha addirittura sostenuto che noi avevamo minacciato
il corpo docente, utilizzando metodi scorretti in una discussione. Dopodiché ci
ha praticamente cancellati dal dibattito successivo, senza nominare né noi né le
nostre richieste. Forse come molti altri dei presenti, era molto sorpreso di non
aver trovato di fronte a sé dei portaborse o dei lacchè, ma persone con un po'
di dignità, che hanno il coraggio di rivendicare in prima persona ciò che gli
spetta, e la testa ancora funzionante per non credere più alle bugie che gli
rifilano.</SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"><SPAN></SPAN></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt">In conclusione, gli studenti hanno chiesto all'Assemblea
di stilare un documento pubblico di contrarietà alla riforma e di convocare un
Consiglio di facoltà. La prima richiesta, dopo mille opposizioni, è stata
accettata; la seconda nettamente rifiutata adducendo tempi tecnici. La montagna
ha partorito un topolino: dopo tanto sproloquiare <I>ex cathedra</I>,
l'Assemblea ha deciso di istituire un laboratorio per informarsi e discutere
della riforma. Ma è un mese che come studenti, dottorandi e ricercatori facciamo
proprio questo!<SPAN> </SPAN></SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt">Insomma, pur con sfumature diverse, i docenti napoletani
si sono ufficialmente espressi contro il blocco della didattica, contro lo
sciopero, contro qualsiasi tipo di protesta. Ennesima conferma che, al di là di
posizioni personali, non hanno nessuna intenzione di schierarsi a nostro favore.
D'altronde, lo si capisce: sono solo marginalmente toccati da questa riforma!
</SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"><SPAN></SPAN></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt">Il dato da acquisire è che ormai sono state provate
tutte le strade "istituzionali", e alla grande mobilitazione di questi giorni è
stata sbattuta la porta in faccia. Come dottorandi e precari della ricerca
abbiamo toccato con mano che solo lo sviluppo di un percorso autonomo e
radicale, senza compressi e temporeggiamenti, può bloccare la riforma. Se i
docenti e gli strutturati non accettano quest'attacco contro quello che resta
del sistema pubblico lo dimostrino con i fatti: blocchino la didattica,
scioperino, si dimettano, favoriscano in tutti modi la partecipazione alla
protesta degli studenti, scendano in piazza anche loro. Noi saremo sempre
contenti contenti di ricrederci. </SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"><SPAN></SPAN></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt">Per quanto ci riguarda, continueremo a far crescere una
grande mobilitazione unitaria, che vada dagli studenti ai lavoratori, dai
dottorandi al popolo della SISS, passando per i precari della scuola e della
ricerca, che lavori per il blocco e il ritiro della Legge 133 e che contesti
l'Università di oggi, classista e baronale. Continueremo a lottare perché tutti
i soggetti che vivono e lavorano nelle facoltà vedano riconosciuti i propri
diritti, perché l'Università sia pubblica, democratica e di massa. Per questo
invitiamo tutti a partecipare alla nostra assemblea: </SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: justify"><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"></SPAN> </P>
<DIV style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align=center><B><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"><FONT color=#990000 size=4>LUNEDI' 20 OTTOBRE alle ORE
17 </FONT></SPAN></B></DIV>
<DIV style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align=center><B><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"><FONT color=#990000 size=4>all'AULA R5 di Palazzo
Giusso, Università Orientale</FONT></SPAN></B><SPAN style="FONT-SIZE: 10pt">
</SPAN></DIV>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align=center><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align=center><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align=center><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt"></SPAN> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align=center><B><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt">CONTRO LA LEGGE 133/08</SPAN></B></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align=center><B><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt; TEXT-TRANSFORM: uppercase">Contro l'università
baronale</SPAN></B></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align=center><B><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt; TEXT-TRANSFORM: uppercase">contro ogni forma di
privatizzazione dell'istruzione pubblica</SPAN></B></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align=center><B><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt; TEXT-TRANSFORM: uppercase">contro la precarizzazione del
lavoro</SPAN></B></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align=center><B><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt; TEXT-TRANSFORM: uppercase"></SPAN></B> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align=center><B><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt; TEXT-TRANSFORM: uppercase"></SPAN></B> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align=center><B><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt">Dottorandi e ricercatori delle Università di
Napoli</SPAN></B></P>
<P style="MARGIN: 6pt 0cm 0pt; TEXT-ALIGN: center" align=center><SPAN
style="FONT-SIZE: 10pt; TEXT-TRANSFORM: uppercase">Per info e contatti:
</SPAN><A href="mailto:rete.univ.napoli@gmail.com" target=_blank><SPAN><FONT
size=3>rete.univ.napoli@gmail.com</FONT></SPAN></A></P></DIV></DIV><BR></DIV></DIV></DIV></DIV><BR></DIV></DIV></DIV></DIV><BR></DIV></DIV></DIV></DIV><BR></DIV></DIV></DIV></DIV><BR></DIV></DIV></DIV></DIV><BR></DIV></DIV></DIV></DIV><BR></DIV></DIV></DIV></DIV><BR></DIV></BODY></HTML>