<div dir="ltr"><div class="gmail_quote">
<b><i><span style="color: rgb(51, 51, 153);">Ricevo dal C.S.A. Vittoria e inoltro. </span></i></b><div dir="ltr">
<p style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: 14pt; font-family: Arial;"> </span></b></p>
<p style="text-align: justify;"><b><span style="font-size: 14pt; font-family: Arial; color: rgb(204, 0, 0);">SOLIDARIETÀ AI
LAVORATORI delle COOPERATIVE LEONARDO e JAVA in lotta alla BENNET di ORIGGIO</span></b></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;"> </span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">Venerdì 25 si è tenuto
dalle 21,30, per tutta la notte, fino alle 10 della mattina di sabato 26 il
secondo sciopero con picchettaggio attivo dei lavoratori delle cooperative
Leonardo e Java in appalto al magazzino centrale della Bennet di Origgio.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">Uno sciopero riuscitissimo
che ha bloccato l'ingresso dei camion rendendo cosi impossibile il rifornimento
delle merci a tutti i supermercati della catena Bennet, che ha visto la
partecipazione dello SLAI COBAS, dei militanti del Centro Sociale Vittoria e
degli aderenti al Comitato Antirazzista Milanese.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">Una importante nottata di
lotta e di autorganizzazione dal basso che ha visto esprimere la capacità<span> </span>collettiva di isolare i numerosi momenti di
provocazione da parte di qualche crumiro, spinto dalla direzione della cooperativa,
dei capetti della cooperativa stessa e da parte dei carabinieri intervenuti in
forze per difendere gli interessi delle cooperative e della Bennet. Tra questi
episodi vogliamo denunciare politicamente l’aggeressione subita da un
cassaintegrato dell'Alfa Romeo, intervenuto per portare solidarietà militante
ai lavoratori immigrati di queste 2 cooperative, colpito pesantemente al capo
da un carabiniere.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">Ma queste provocazioni e
questo clima di chiara ed esplicita<span>
</span>aggressività da parte dei dirigenti delle cooperative non fermeranno la
lotta dei lavoratori.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">Una lotta che nasce dalla
semplice e naturale esigenza di far rispettare un precedente accordo nazionale.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">Questo accordo prevede il
saldo del 100% di tredicesima, quattordicesima e la retribuzione completa in
caso di malattie e infortuni. Accordo disatteso localmente dalla CGIL e dalla
Uil che, con una contrattazione in deroga, permettono alla cooperativa il
riconoscimento ai lavoratori solo del 60% del salario con un 20% in più legato
al cottimo e alla produttività.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">Lo scontro si è fatto
frontale quando i lavoratori hanno abbandonato in massa i sindacati
concertativi, dandosi un momento di autorganizzazione all'interno del sindacato
di base Slai Cobas.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">Da quel momento i delegati
più esposti sono stati demansionati con una perdita di salario fino a 500 euro
al mese!!!! e stanno subendo un mobbing politico ed un clima di terrorismo per
piegarne la volontà<span> </span>di lotta, fino alla
provocazione più esplicita della settimana scorsa, quando un compagno immigrato
delegato dello Slai Cobas è stato accusato di aver minacciato con un taglierino
un capetto servo della cooperativa, (utilizzando altri 3 capetti come
testimoni) sospeso dal lavoro senza salario e denunciato all'autorità
giudiziaria.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">Lo sciopero di venerdì 25
e sabato 26 è stato un segnale di forza dei lavoratori che acquisendo coscienza
dei propri diritti, hanno risposto in massa in solidarietà al loro collega,
richiedendo un tavolo di trattativa con la direzione delle cooperative e della
Bennet stessa, che permette questa situazione, per definire la revoca del
provvedimento e l'affermazione di un clima di rispetto della dignità dei
lavoratori fino ad oggi considerati schiavi senza diritti.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">È stata già inoltrata la
richiesta di un'assemblea interna retribuita e se ciò non sarà<span> </span>concesso la lotta continuerà, una lotta che
ha già ottenuto il risultato di far avvicinare e sensibilizzare altri
lavoratori di cooperative dell'indotto Bennet, e di altri grandi colossi della
distribuzione e che pone concretamente il problema di un rilancio a settembre
di una vertenza generalizzata sui livelli salariali, sulla sicurezza nel e del
posto di lavoro e per maggiori diritti e garanzie.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;">Su queste questioni
chiederemo a tutti i compagni e le compagne di schierarsi per sostenere concretamente
la lotta di questi lavoratori a stragrande maggioranza immigrati, convinti una
volta di più che il conflitto di classe possa nascere e svilupparsi, in maniera
incompatibile, solo a partire dai soggetti sociali che in prima persona vivono
le condizioni di sfruttamento e precarietà, nei luoghi della produzione e non
dalle stanze dei palazzi.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;"> </span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-size: 14pt; font-family: Arial;">Con i
lavoratori della Leonardo e della Java in lotta per migliori condizioni di vita
e di lavoro.</span></p>
<p style="text-align: justify;"><span style="font-family: Arial;"> </span></p>
<p style="text-align: justify;"><b><span style="font-family: Arial;"><br>I compagni e le compagne del C.S.A. VITTORIA</span></b></p>
<p><span style="font-family: Arial;"> </span></p>
<p><span style="font-family: Arial;"><a href="http://www.ecn.org/vittoria" target="_blank">www.ecn.org/vittoria</a></span></p>
<p> </p>
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