<div dir="ltr"><br><br><div class="gmail_quote">---------- Messaggio inoltrato ----------<br>Da: <b class="gmail_sendername"><a href="mailto:dinoerba@libero.it">dinoerba@libero.it</a></b> <<a href="mailto:dinoerba@libero.it">dinoerba@libero.it</a>><br>
Date: 18 luglio 2008 9.39<br>Oggetto: Comunicato Sciopero Origgio<br>A: "dino.erba" <<a href="mailto:dino.erba@tele2.it">dino.erba@tele2.it</a>><br><br><br>Comunicato sullo sciopero-picchetto alla Cooperativa Leonardo (magazzino Bennet) di Origgio (Varese) del 4 luglio 2008.<br>
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La notte tra il giorno 4 luglio ed il 5, è stata straordinaria per tutta una serie di motivi, ma soprattutto per alcuni che elencherò (non in ordine d'importanza):<br>
1) questo sciopero segue lo sciopero fatto alle cooperative che lavorano per la DHL di Corteolona (Pavia) e mentre la partecipazione esterna, nella prima lotta era di 32 persone, composte soprattutto da militanti Slai Cobas e del comitato antirazzista milanese, in quel di Origgio le persone che hanno dato il sostegno alla lotta erano almeno il doppio, con una presenza numerosa anche del C. S. Vittoria, alcuni compagni della Calusca e militanti di forze politiche varie. Un blocco che si è saldato, in questa lotta, in maniera granitica e ha dato così la dimostrazione agli operai (soprattutto immigrati) che si può contare su una forza reale, fatta da obiettivi comuni, ma anche di forza militante.<br>
L'impressione che ognuno di noi ha tratto, si leggeva nel volto affaticato, ma radioso del compagno che aveva accanto: in una fase così difficile dello scontro politico eravamo riusciti a trovare le ragioni per stare insieme e costringere l'avversario sulla difensiva.<br>
Non era poco!<br>
Dopo anni di grosse sconfitte e delusioni, il movimento di lotta milanese rialzava la testa, prima nella lotta dell'Orto Mercato, poi nell'iniziativa del 1° maggio, poi nella lotta nei campi Rom, adesso nelle cooperative della logistica, che nell'area milanese contano (come cooperative di facchinaggio) circa 4000 unità.<br>
Non è poco, perché si è aperto la partita reale sul terreno della schiavitù che la borghesia opera nei confronti di salariati di ogni colore della pelle. Un primo colpo che dimostra che siamo in grado di vincere anche delle battaglie, che dimostra a questa parte "debole" del proletariato che può essere forte se è unita, se prende coraggio, può travolgere come un fiume in piena tutte quelle paure proprie, le resistenze borghesi di ogni tipo, comprese quelle dei sindacati confederali al servizio dei padroni come squadroni di sindacati "gialli".<br>
2) Per il fatto, che la totalità dei lavoratori hanno aderito attivamente all'attività del picchetto impedendo fino alle 4.30 l'entrata dei camion, dopo che il responsabile della Leonardo, scriveva di suo pugno un foglio dove ricusava l'azione disciplinare da lui intrapresa verso un lavoratore (tre giorni di sospensione della paga) e l'intenzione di aprire una trattativa sulle questione salariali e normative interne alla Leonardo. Un primo risultato importante, ma che probabilmente non basterà per portare a più miti consigli l'azienda, tant'è che alla luce delle precedenti esperienze, i lavoratori denunciavano apertamente il rappresentante dell'azienda di "avere la lingua biforcuta" e che per la maggioranza di loro si doveva andare avanti: Solo per un ragionamento politico ho, io stesso, fatto opera di «pompieraggio» perché si accettasse il momentaneo accordo, con la promessa di raccogliere le forze per ritornare a battere il "mostro capitalista" in un secondo momento;<br>
3) Così, sarà! Era necessario rinfrancare i compagni che hanno partecipato alla lotta, rimediare una parte economica per un lavoratore padre di 5 figli, dare dignità con la lotta a dei proletari sfruttati e maltrattati più dei cani, riflettere e ripartire ad un nuovo assalto.<br>
4) Saluti comunisti e arrivederci a tutti al prossimo picchetto: hasta la victoria sempre!<br>
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Per lo Slai Cobas ALDO MILANI<br>
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