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<DIV><FONT face="Times New Roman" size=3>Cub -Confederazione Cobas - SdL
intercategoriale</FONT></DIV><FONT face="Times New Roman" size=3>
<DIV><BR><BR><FONT color=#800080 size=6><STRONG>SCIOPERO GENERALE 17 ottobre
2008</STRONG></FONT></DIV>
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<DIV><BR><BR>CUB, Confederazione Cobas, SdL Intercategoriale hanno proclamato lo
SCIOPERO GENERALE di tutte le categorie pubbliche e private per l’intera
giornata del 17 ottobre 2008.<BR>Lo sciopero è a sostegno della piattaforma che
le tre organizzazioni sindacali di base hanno unitariamente consegnato al
governo il 20 giugno scorso e che prevede:<BR><BR>- forti aumenti per salari e
pensioni, introduzione di un meccanismo automatico di adeguamento salariale
legato agli aumenti dei prezzi e difesa della pensione pubblica<BR>- rilancio
del contratto nazionale<BR>- difesa e potenziamento dei servizi pubblici, dei
beni comuni, del diritto a prestazioni sanitarie, del diritto alla casa e
all'istruzione;<BR>- abolizione delle leggi Treu e 30<BR>- continuità del
reddito e lotta alla precarietà lavorativa e sociale;<BR>- sicurezza nei luoghi
di lavoro e sanzioni penali per chi provoca infortuni gravi o mortali;<BR>-
lotta al razzismo che nega diritti uguali e scarica sui migranti il maggior peso
sociale;<BR>- restituire ai lavoratori il diritto di decidere: no alla pretesa
padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare<BR>- pari diritti per
tutte le organizzazioni dei lavoratori -difesa del diritto di sciopero.
<BR><BR>La trattativa in corso tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil per svuotare
il contratto nazionale di lavoro, l’affondo del governo sulle privatizzazioni,
la profonda crisi salariale che vivono i lavoratori e le loro famiglie, il
dilagare della precarietà, il tentativo di smantellare definitivamente la
pubblica amministrazione anche attraverso l’attacco ai lavoratori pubblici ed i
tagli al personale della scuola e della sanità, il razzismo diffuso a piene
mani, i rinnovati venti di guerra, ci fanno prevedere un autunno in cui il
confronto tra mondo del lavoro, padronato e governo dovrà essere all’altezza
della sfida mobilitando lavoratrici e lavoratori per difendere quanto sin qui
acquisito con le lotte e per conquistare salario e nuovi diritti. <BR><BR>Roma,
15 luglio 2008 </DIV>
<DIV> </DIV>
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<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT><BR><BR>Per comunicazioni:<BR><BR>SdL
intercategoriale <BR>Via Laurentina 185 – 00142 - Roma – tel 06.59640004 - fax
06.54070448 <BR><A
href="mailto:segreterianazionale@sdlintercategoriale.it">segreterianazionale<WBR>@sdlintercategor<WBR>iale.it</A>
<BR><BR>Confederazione Cobas <BR>Viale Manzoni, 55 – 00185 - Roma tel.
0677591926 - 0670452452 fax 0677206060 <BR><A
href="mailto:cobas@cobas.it">cobas@cobas.<WBR>it</A> <BR><BR>Confederazione
Unitaria di Base <BR>Viale Lombardia 20 – Milano - tel. 02-7063.1804 - fax
02-7060.2409 <BR><A
href="mailto:cub.nazionale@tiscali.it">cub.nazionale@<WBR>tiscali.it</A></DIV>
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<DIV><FONT size=5><STRONG>Comdata: we dare!</STRONG></FONT></DIV>
<DIV> </DIV><FONT face=Arial size=2></FONT>
<DIV><BR><FONT color=#800080 size=5><STRONG>Sciopero nazionale in tutte le sedi,
grande successo a Torino e Ivrea<BR>L'amministratore delegato perde le staffe e
ordina la serrata</STRONG></FONT></DIV>
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<DIV><STRONG><FONT color=#800080 size=5></FONT></STRONG> </DIV>
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<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><BR><BR>L'avevano promesso e l'hanno mantenuto: i lavoratori e le
lavoratrici di Comdata, la più grande azienda italiana di call center in
outsourcing, hanno incrociato le braccia per tutta la giornata contro l'accordo
firmato da direzione aziendale, Cgil e Cisl, che lega il premio di risultato
agli incrementi dei ricavi annuali, istituisce maggiore flessibilità oraria,
aumenta il controllo a distanza degli operatori ed infine cerca di mettere le
mani nelle tasche già semi-vuote dei lavoratori attraverso l'istituzione di una
polizza sanitaria integrativa.<BR>Nonostante il boicottaggio di Cgil e Cisl,
nonostante le aperte intimidazioni di capi e capetti, la maggioranza dei
lavoratori e delle lavoratrici hanno risposto all'appello di FLMU-CUB, COBAS e
UIL per la disdetta dell'accordo e la riapertura di un tavolo di trattativa che
punti all'ottenimento dei buoni pasto, allo scatto automatico di livello dopo 36
mesi e ad un vero premio di risultato non vincolato al tasso di incremento, ma
al totale dei (tanti) profitti fatti dall'azienda.<BR>In particolare, a Torino
ed Ivrea, i due presidi organizzati dai Collettivi Lavoratori Comdata (CUB e
COBAS) e dalle RSU della UIL hanno visto una massiccia partecipazione. Nella
commessa ENI è andato in tilt il numero verde, in quella Vodafone di Ivrea su
400 lavoratori sono entrati in 20, in quella Wind-Infostrada i tempi di attesa
sono biblici. In attesa di avere dati più precisi anche dalle altre sedi, la
certezza di aver centrato il risultato è stata resa evidente dall'atteggiamento
dell'amministratore delegato di Comdata, Lorenzo Codognotto. Presente a Torino,
il numero uno dell'azienda ha dato in escandescenza apostrofando i lavoratori
con un bel "fuori dai c.....!". Ma gli scioperanti, per niente intimiditi si
sono a quel punto posizionati fuori dalla porta aziendale, occupando tutto il
marciapiede antistante, ricordando al sig. Codognotto che quello è suolo
pubblico e non proprietà di Comdata. A quel punto è stato dato l'ordine di
chiudere le porte, impedendo quindi a tutti (anche ai crumiri!) di entrare per
lavorare. Il presidio è continuato partecipato e rumoroso, dando un segnale
inequivocabile all'azienda e ai sindacati compiacenti: quell'accordo va ritirato
subito!<BR>Comdata: we dare!<BR>Sciopero nazionale in tutte le sedi, grande
successo a Torino e Ivrea<BR>L'amministratore delegato perde le staffe e ordina
la serrata<BR><BR>L'avevano promesso e l'hanno mantenuto: i lavoratori e le
lavoratrici di Comdata, la più grande azienda italiana di call center in
outsourcing, hanno incrociato le braccia per tutta la giornata contro l'accordo
firmato da direzione aziendale, Cgil e Cisl, che lega il premio di risultato
agli incrementi dei ricavi annuali, istituisce maggiore flessibilità oraria,
aumenta il controllo a distanza degli operatori ed infine cerca di mettere le
mani nelle tasche già semi-vuote dei lavoratori attraverso l'istituzione di una
polizza sanitaria integrativa.<BR>Nonostante il boicottaggio di Cgil e Cisl,
nonostante le aperte intimidazioni di capi e capetti, la maggioranza dei
lavoratori e delle lavoratrici hanno risposto all'appello di FLMU-CUB, COBAS e
UIL per la disdetta dell'accordo e la riapertura di un tavolo di trattativa che
punti all'ottenimento dei buoni pasto, allo scatto automatico di livello dopo 36
mesi e ad un vero premio di risultato non vincolato al tasso di incremento, ma
al totale dei (tanti) profitti fatti dall'azienda.<BR>In particolare, a Torino
ed Ivrea, i due presidi organizzati dai Collettivi Lavoratori Comdata (CUB e
COBAS) e dalle RSU della UIL hanno visto una massiccia partecipazione. Nella
commessa ENI è andato in tilt il numero verde, in quella Vodafone di Ivrea su
400 lavoratori sono entrati in 20, in quella Wind-Infostrada i tempi di attesa
sono biblici. In attesa di avere dati più precisi anche dalle altre sedi, la
certezza di aver centrato il risultato è stata resa evidente dall'atteggiamento
dell'amministratore delegato di Comdata, Lorenzo Codognotto. Presente a Torino,
il numero uno dell'azienda ha dato in escandescenza apostrofando i lavoratori
con un bel "fuori dai c.....!". Ma gli scioperanti, per niente intimiditi si
sono a quel punto posizionati fuori dalla porta aziendale, occupando tutto il
marciapiede antistante, ricordando al sig. Codognotto che quello è suolo
pubblico e non proprietà di Comdata. A quel punto è stato dato l'ordine di
chiudere le porte, impedendo quindi a tutti (anche ai crumiri!) di entrare per
lavorare. Il presidio è continuato partecipato e rumoroso, dando un segnale
inequivocabile all'azienda e ai sindacati compiacenti: quell'accordo va ritirato
subito!<BR></DIV>
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