<br /><br /><br /><br /><p class="spip">Scompare "Francone" ma non la sua forza</p><p class="spip"><br />Ognuno ha la sua storia e nella nostra c’è quella di Franco Coppini. Non si capisce mai se è il caso o la necessità a condurci accanto a certe persone, a farcele conoscere, per condividere con esse ciò che ha trasformato le nostre stesse vite in pagine viventi di storia. Così è per Francone, ce lo siamo visto a un certo punto accanto, come lui ha visto noi.</p><p class="spip"><br />Storie e caratteri diversi, che a un certo punto si intrecciano e vanno a formare insieme il tessuto, l’ordito di una storia più grande. A volte nella storia umana la necessità può presentarsi per puro caso.Ma la necessità più ferrea può anche presentarsi sotto le spoglie della più pura libertà di scelta. Questo accade quando per un ragazzo, per una ragazza - quale noi eravamo
quando
ci siamo incontrati - la libertà diventa una necessità assoluta, ferrea legge e forza della storia che ci spingeva sulla stessa strada, sulla stessa barricata. Quando lo abbiamo visto ci è sembrato di averlo semplicemente re-incontrato. Un volto, una voce della nostra infanzia, di tutta la nostra storia, presente, passata e futura.</p><p class="spip">L’incontro con Francone non ci ha mai delusi. Avevamo bisogno della sua forza, intelligenza, tenacia, costanza, caparbietà e della sua fiducia, e lui ce le ha date senza risparmio. Avevamo bisogno della sua ironia sferzante, canzonatoria, del suo affetto, della sua bontà di gigante dei sentimenti autentici e dell’autentico antagonismo, e qualcuno può dire di non averlo visto sempre scaricarcele a piene mani ?</p><p class="spip"><br />Il capitalismo chiude e blocca la coscienza degli individui dentro a una serie di barriere sociali, culturali, economiche difficilmente supe
rabili.
Ci vuole lo slancio libertario e liberatorio di una generazione per tentare di scavalcarle. Con Francone, molti di noi qui hanno fatto parte di una di quelle generazioni. Pure, Franco Coppini ha davvero rappresentato meglio di tutti noi, nella sua figura umana, la possibilità e la capacità di un lavoratore, di una lavoratrice di liberarsi di quei limiti, di quei condizionamenti imposti, per assurgere all’autonomia del proprio pensiero, delle proprie scelte individuali e del proprio agire sociale. I condizionamenti agiscono fin nel profondo delle viscere, non si presentano solo nella forma del ricatto economico, ma anche in quella della paralisi psicologica, dei luoghi comuni mentali, culturali.</p><p class="spip"><br />A Francone non sfuggivano questi aspetti ; come semplice lavoratore li aveva vissuti e combattuti anche dentro di sé. Per questo sapeva sempre come rivolgersi a chi vi lavorava accanto, qui al Policlinico e ovunque, per spronarlo
al
ragionamento e all’azione. E gli altri coglievano questa testimonianza fisica, e la sua vitalità e forza erano l’espressione materiale stessa di questa liberazione e autonomia della coscienza individuale dentro la più vasta trama della storia politica e sociale.</p><p class="spip"><br />Se c’è un’immagine umana netta che abbia rappresentato l’esperienza dell’Autonomia Operaia al Policlinico, nella sanità, nei quartieri proletari di Roma, a livello nazionale, siamo certi che è proprio quella di Francone.</p><p class="spip"><br />Si possono dire tante belle parole, ma la verità è che senza tutto ciò che Franco Coppini ha messo in gioco di se stesso, la nostra esperienza non avrebbe avuto la forza che ha avuto. Noi lo sappiamo e per questo ci riesce difficile esprimere adeguatamente quello che Franco ha rappresentato individualmente per ognuno di noi e collettivamente nella nostra vicenda
umana,
sociale e politica. È così fortemente radicata in noi la sua presenza che non sarà certo la lontananza e la morte a dileguarla. La sua non è la scomparsa dalla certezza della nostra ragione.</p><p class="spip">Non è cenere, non è polvere ciò che egli ci lascia, ma tutto il suo corpo : le sue gambe per camminare, la sua testa, la sua mente, come in quegli anni, per pensare, certo anche per dubitare, ma sempre per ragionare con quella lucida e caparbia passione politica che ci ha accomunato. <br /><br />Ciao, Francone. Non avremmo neanche bisogno di ricordarti, perché visibilmente o invisibilmente sei sempre accanto a noi.</p><p class="spip"><br />***Gli amici e compagni di "Francone"</p><br /><a href="../attachments/may2008/via_dei_volsci_32.jpg"></a><br><p><font face=Verdana,Arial size=2>----<br>
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